Dopo settimane di botta e risposta con i vertici del mondo del calcio, Vincenzo Spadafora per la prima volta nomina il mese di maggio per una probabile, anzi auspicabile, ripartenza del motore per alcuni sport nel paese. Il ministro dello sport, in un breve video-messaggio diffuso via Facebook, ha dichiarato come nel weekend saranno fatte ulteriori valutazioni per varare un piano volto a salvaguardare società, associazioni e campionati nazionali. “Il mondo dello Sport sarà fondamentale per la ripartenza – ammette Spadafora, che poi aggiunge – In questi giorni ho avuto video conferenze con i presidenti di tutti gli Enti di Promozione Sportiva e nelle prossime ore parlerò con i presidenti delle Federazioni principali. Oggi riceverò, dal Presidente del CONI Giovanni Malagò, le sollecitazioni che provengono da tutti i rappresentanti del mondo sportivo dopo l’assemblea di giunta, per capire bene quale sia l’impatto negativo che l’emergenza sanitaria ha avuto sullo sport e cosa sia meglio fare per contrastarlo. Inizieremo a lavorarci fin da subito per proporre un piano di aiuti per fronteggiare le necessità del momento e scrivere insieme un piano straordinario capace di guardare al futuro”.
Spadafora aggiunge: “Venerdì incontrerò i presidenti delle principali federazioni per numeri economici, di associati e società sportive, e continuerò la consultazione per avere tutti i dati necessari e stilare così un piano importante nel weekend, piano che dovrà rispondere alle esigenze per far sì che non chiudano società, associazioni e che anche i grandi numeri e le grandi società possano essere salvaguardati. Poi penseremo a un piano straordinario per le iniziative di maggio, quando siamo certi o meglio speriamo di essere tutti fuori dall’emergenza e poter quindi pensare al futuro. Per poter pensare al futuro dobbiamo far sì che si arrivi al mese di maggio con le risorse necessarie. So che è un sacrificio per chi si sta allenando, per tutti gli atleti e le atlete, ma il blocco degli allenamenti serve per tutelare davanti a date enormemente alti nessuno non può fare sforzi per ripartire. Ci sarà tempo per consentire agli atleti. Non sono decisioni prese a cuor leggero”.
Pronto un fondo di 50 milioni di euro per quei collaboratori sportivi che non rientrano fra dipendenti, si lavoro anche sullo stop del pagamento degli affitti di impianti e centri sportivi: “Pensiamo anche ai tanti collaboratori sportivi, soprattutto per quelli che guadagnano un compenso anno lordo al dì sotto dei 10mila euro e di solito non vengono considerati, quelli che non sono iscritti alla gestione separata INPS o che non essendo dipendenti non possono partecipare a cassa integrazione. Per loro disporremo un fondo di 50 milioni di euro e, se non dovessero bastare, cercheremo altre risorse per far sì che vengano aiutati. Dalle grandi alle piccole federazioni, abbiamo bisogno che tutti arrivino sani alla ripartenza”.