Inizia la settimana di passione di nostro Signore Gesù Cristo, ma anche quella di tutti coloro che non sono stati segregati tra le mura casalinghe solo per 14 giorni. Chi si chiedeva cosa faccio chiuso in casa due settimane, oggi a due giorni dai 30 giorni di clausura si domanderà cosa farà se verrà seguito l’iter cinese contro il Virus (probabile) e i giorni supereranno la quarantena numerica.
In Cina la quasi regolarità si è raggiunta dopo 65 giorni azzerando i contagi, anche se si legge che ci sono delle recidività messe sotto controllo. L’Italia ha saputo a gennaio del Virus, sono passati più di 60 giorni e siamo in piena crisi, il resto d’Europa ancora più in ritardo.
Le strategie sul Covid-19 sono state sbagliate dagli scienziati, colpevoli in prima battuta, dalGoverno e dalla Protezione Civile non capendo che in Cina le città si potevano desertificare e nessuno avrebbe opposto resistenza e quindi combattere il Virus. In Italia sarebbe stato più difficile, anche se bisogna dare atto a gran parte della popolazione di grandi meriti di isolamento.
Quando ci furono le prime avvisaglie cinesi del Covid-19 i nostri politici tutti, dirigenti, hanno invece pensato d’essere lontani e ben protetti da validi sistemi sanitari, ogni anno depauperati. Si sono fidati troppo di sé stessi dimenticandosi di essere “tontoloni” dimostrando giorno dopo giorno stupidità e lentezza nel comprendere e nell’agire. E come tutti non hanno voluto rinunciare alla vita occidentale blindando le città in ritardo.
Anche il calcio ha contribuito al diffondersi del Virus giocando a porte chiuse in alcune città, porte aperte in altre, Serie B in campo e trasferte di tifosi per restare in ambito professionistico. Adesso tutti aspettano con ansia il 14 aprile, il giorno dopo Pasquetta, per acquisire, anche se poca, una leggerà libertà in più con le giuste misure raccomandate.
A questo punto, se non succederà, ci saranno state troppe persone così assuefatte alle bugie e al pressapochismo ascoltato in Tv a tutte e le ore e in tutte le salse, che si potevano evitare con infettati e morti in aumento dopo il sistema sanitario al collasso, che loro stesse non riescono più a distinguere dalla menzogna. Lo stesso problema di “tontoloni “lo sta vivendo anche il calcio a tutti i livelli.
L’UEFA ha dato la scadenza, quella giusta per i suoi interessi, di Coppe europee e il calcio italiano per primo farà da cavia tastando la ripresa. Se il Virus lo permetterà, giorno 14 aprile con un protocollo rigido e preciso per tornare in campo e riammettere i calciatori agli allenamenti singoli o di gruppo distinguendoli in tre gruppi: positivi, immuni e non immuni. A ciò bisogna aggiungere la sanificazione di tutti gli ambienti di allenamento oppure calciatori e arbitri in ritiro fino alla fine dell’attuale stagione, senza contatti con l’esterno. Con la grande speranza che nessuno degli addetti al calcio rimanga infetto prima dell’inizio e dello svolgimento delle gare.
Nei giorni addietro – e anche nella prossima settimana Santa – scorrerà tanta saliva in televisione (quella specializzata) e sui fogli di giornale dove i titoli saranno roboanti, ma il contenuto non cambierà rispetto a quelli di qualche settimana fa: nessuna certezza. La saliva in questo momento è un liquido per lustrare economicissimo e praticissimo.
Il calcio sta dimostrando di essere una sanguisuga che tutto degenera e rimpicciolisce: un vampiro a rate con il solo obiettivo di non pagare pegno ai diritti televisivi e incassare la rata di maggio.
l tifosi ormai sono in secondo piano e il capo della UEFA dichiara: “in ogni caso è meglio partire a porte chiuse e in TV, il calcio è ciò che la gente vuole. Se non si potrà giocare in città reduci da pesante Covid-19 si giocherà in campi neutri. Intanto sono gare a porte chiuse”. Soluzione da farmacia dove dentro non c’è un medicinale che non sia utile…a colui che lo vende. In UEFA e in FIGC guardano alla ripresa con fiducia, ma la mano destra non sa quello che dice la sinistra.
Il Presidente del CONI e dello sport italiano Malagò sulle ultimissime speranze della FIGC e della Lega calcio di Serie A ha dichiarato: “Voglio vederlo questo film“. Tanto scetticismo da parte del numero uno dello sport italiano anche sulle trasferte: “Che il 16 maggio o il 20 maggio avremo una libertà di manovra diversa di muoverci lo auspichiamo. Da lì ad andare in aeroporto tre volte alla settimana la edo più dura per le squadre di calcio“.
Oggi altra assemblea tra Lega Serie A e Società. In molti meditano che si possa già parlare di calendari; più probabile che si affronti il protocollo elaborato dalla Federazione medico sportiva sul monitoraggio delle condizioni degli atleti, non facile da applicare in poco tempo. Tutto è ancora molto incerto e non dipenderà solamente dall’attore principale, il Coronavirus, ma pure dal Governo.
Ieri il Presidente Conte ha dato altra mazzata alla ripresa – non solo del calcio – dichiarando: “in questo momento non posso dire quando il lockdown finirà“. Non potrà dare carta bianca al calcio giorno 14 e bloccare le altre attività, rifugiandosi fino a quando non avrà l’OK dal Comitato scientifico. Il Presidente della FIGC Gravina ha subito meditato che il campionato 2020 potrebbe finire a settembre.
Come già scritto, la soluzione più logica lasciando spazio anche in piena estate agli altri sport che spingono per ripartire. Il calcio continuerà a mettere in moto la “fase 2”, ma sarebbe bello che rimettesse in moto il Paese e a sua volta mettersi in una condizione di contenere le pesantissime perdite se il campionato non dovesse finire.