Natale con i tuoi e Pasqua e Pasquetta con il Coronavirus. Altro regalo dell’anno bisesto dei due giorni casalinghi nel passato sfruttati anche con la pioggia. Hanno continuato a far soffrire quando tutti cercavano di impedirselo sognando qualcosa di diverso.
Non essendo più i giornali le trattorie dei cervelli e degli animi che non hanno una cucina propria è quello che viaggia per web nelle 24 ore di arresti domiciliari che fa la differenza nella mente e nello spirito.
Notizie vere, farmacisti della notizia che non lasciano in pace coloro che rispettano la quarantena. Notizie dopo quasi 50 giorni di parole che continuano a non dare speranze vagolando nel buio. Non solo in politica, ma anche tra scienziati come in farmacia, bisogna agitare bene una soluzione prima di servirsene.
Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ha messo il primo regalo dentro l’Uovo di Pasqua. “Consiglio di aspettare a prenotare le vacanze estive. Per Luglio e agosto attualmente nessuno può fare previsioni“. Lo ha dichiarato il giorno di Pasqua in una intervista alla Bild.
Il Professore Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale “Sacco” di Milano in prima pagina su TV, giornali e siti Web anche a Pasqua ha lanciato l’altra non sorpresa: “Mi auguro che ci si possa liberare del Virus entro la prossima estate. Il rischio di una ondata di ritorno è quanto mai concreto: nulla esclude infatti che il virus continui a serpeggiare tra la popolazione”.
Qualcuno ha anche studiato tra una Colomba e un Uovo Pasquale una sorpresa che arriva da Venezia. Humco, una startup che vuole fare approvare dal Ministero della Salute una macchina del tempo, capace di andare a ritroso per più di un mese, per individuare, in termini probabilistici, gli asintomatici, ovvero le persone positive al coronavirus ma non consapevoli di esserlo perché non ne mostrano i segni. Campa cavallo che l’erba cresce, come per i vaccini. L’ultimo è italo-inglese e sarà sperimentato sugli uomini prossimamente. Fra non molto anche il braccialetto che segnalerà il rispetto della distanza di sicurezza, lo “smart proximity”, che suonerà quando due persone saranno troppo vicine.
Ci sono state anche sorprese che devono fare pensare e riflettere come le parole di Papa Francesco sull’egoismo pronto a manifestarsi di fronte al Virus. Nel giorno di Pasquetta, dopo la chiara critica prima della Benedizione Urbi et Orbi alla politica e all’Europa troppo egoista che deve ritrovare uno spirito di più solidarietà , ha avvertito che il fine pandemia dovrà essere con un chiaro ammonimento: “il dopo sia in favore di gente e popoli”.
Adesso pretendiamo chiarezza dal capo del Governo. Tre commissioni, due task force, un numero spropositato di esperti tra Governo e Ministeri non con pareri, ma convinzioni diverse, sulla prima fase e sulla seconda del Coronavirus. Per adesso beccamorti: intermediari che facilitano il ritorno alla terra. Solo “Music for Hope” di Bocelli al Duomo di Milano ha riscaldato i cuori alla fine del giorno di Pasqua.
La sorpresa più curiosa nel giorno di Resurrezione è di Luigi Lazzareschi, amministratore delegato di Sofidel azienda che produce i rotoloni Regina e la carta igienica: “È difficile farne a meno. È un prodotto che non ha una data di scadenza, è un prodotto che, secondo me, dà sicurezza”. Sarà lo sponsor di tutte le nuove che fanno fare la “popò” per la paura?
Per quanto riguarda il calcio, solo Gravina e Lotito conducono la guerra di Pirro per il ritorno del campionato. Una battaglia che sarà vinta, ma potrebbe esserci un prezzo alto da pagare. Importante come Pirro che la vittoria di oggi non conduca ad una sconfitta nel futuro del calcio italiano: avanti non ascoltando le parole di nessuno.
Sabato è stato il Presidente del CONI, il numero 1 dello sport italiano, a comunicare che è “ridicolo e ipocrita che il calcio voglia andare avanti in una situazione diversa rispetto alle altre discipline, un fatto sicuramente acclarato, dopo che in modo quasi unanime tutte o quasi le Federazioni stanno andando alla chiusura definitiva e alla cancellazione della stagione agonistica. Riprendere a settembre, difficile al 100%, già sarebbe un segnale significativo”.
Nel giorno di Pasqua hanno suonato a morto anche le campane di altri dirigenti del calcio. Pier Paolo Marino dirigente dell’Udinese ha detto: “Siamo in un film apocalittico e nessuno se n’è reso conto, come quando dovevamo decidere di giocare a porte chiuse o aperte ai primi di Marzo. Adesso c’è chi vuole a tutti i costi programmare un futuro che non sappiamo se sarà imminente ed è difficile cimentarsi da parte di ogni Presidente e società di calcio. Il Campionato del Coronavirus piacerà solo all’Uefa, neanche alla FIFA, che continua a spingere di dover giocare dopo che ha fatto giocare Atalanta-Valencia con gli effetti e infetti che abbiamo visto a Bergamo “.
La presa di posizione pesante di Cellino, riportata integralmente da Buoncalcioatutti il giorno di Pasqua, è stata pesante, supportata dalle dichiarazioni di Coni e Fifa nei confronti di Gravina e in particolare di Lotito paragonato ad un “asino che raglia”. Cellino se ne frega se sarà squalificato e il Brescia retrocesso con penalizzazione: è dal giorno in cui il campionato si è fermato che è sempre sulla stessa linea, non solo perché le Rondinelle sono ultime in classifica, ma perché preoccupato e impaurito per quello che succedeva nella città lombarda.
La risposta non di Lotito, ma del portavoce della Lazio (in italiano, non in latino) è arrivata il giorno di Pasquetta: “Se oltre a ragliare, Cellino, si mette anche a scalciare in maniera violenta dimostra di essere lui un asino patentato che ha difficoltà a discutere in maniera civile e composta in un momento in cui particolare della crisi imporrebbe un comportamento più misurato e responsabile”. Da che pulpito arriva la predica! Queste dichiarazione confermano qual è la differenza tra l’uomo e l’asino? La parola, infatti se l’asino potesse dire “sono un asino” sarebbe un uomo.
Il Presidente della Fifa Infantino è stato non chiaro, ma chiarissimo: “non si può mettere in pericolo la vita umana per una partita, una competizione o un campionato. Tutti dovrebbero tenerlo a mente. Quindi sarebbe da irresponsabili riavviare l’attività se la situazione non è sicura al 100%. Se bisognerà aspettare ancora un po’, dobbiamo farlo. È molto meglio attendere ancora di più che correre rischi”.
Parole giuste del numero uno del calcio mondiale, continuando a navigare a vista, in attesa che esperti, virologi, e altri medici possano, se potranno, prendere la decisione giusta. Prima di fare prossime interviste Gravina, come Presidente della FIGC, sarebbe meglio che si confrontasse con qualche scienziato invece che col Ministro dello Sport.
Infantino è anche tornato sul “piano Marshall” che aveva anticipato due o tre settimane fa a favore del calcio. “La FIFA non lascerà nessuno solo, grazie al lavoro che abbiamo fatto e stiamo facendo ci troviamo in una situazione finanziaria molto solida. Sono soldi di proprietà del calcio e non della Fifa. Stiamo individuando i criteri con precisione con cui distribuire quel denaro e nessuna delle 211 federazioni verrà abbandonata al proprio destino. La prerogativa che tutti sapranno dove andranno finire questi soldi”. Meno male per l’ultima frase visti gli scandali di Blatter, il Presidente che lo aveva preceduto .
Si giocherà, si ripartirà e i “ragli d’asino” non solo di qualche uomo del calcio continueranno a non salire al cielo giorno dopo giorno continuando a fare i calendari della ripresa e annunciando il giorno della ripresa. L’asino ha il DNA pieno di calci, per il fatto che non sa dubitare come non succede a chi pensa di non fare i conti col Virus.
L’ultimo pezzo d’uovo di cioccolato amaro dopo il bollettino di guerra delle 18 di Pasquetta, non solo per il calcio ma anche per la politica, è stato del Professor Rezza, uno dei responsabili dell’Istituto superiore della Sanità, non fiducioso sulla ripresa del calcio a maggio e a giugno, lasciando il cerino accesso in mano alla Politica. Leggere attentamente il pezzo su Buoncalcioatutti di ieri.
Qui non si tenta la riabilitazione del somaro, ma a ciascuno il suo e la verità innanzi tutto.