“Il mio pensiero è chiaro: la decisione spetta solo ed esclusivamente a chi ha l’onere e l’onore di organizzare i campionati” è la premessa di Giovanni Malagò, presidente del CONI intervenuto sulle pagine de Il Tempo tornando nuovamente sull’ormai conclamata volontà di ripartire della Serie A. “Io conosco le regole del gioco e soprattutto devo rispettare le istituzioni del mio mondo: quelle sportive. Il CONI è la confederazione delle federazioni, poi ogni federazione ha il diritto e il dovere di prendere una decisione. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. Ci sono le leghe alle quali alcune federazioni hanno delegato l’organizzazione degli eventi: campionati, calendari e tutto il resto. Io ho un rispetto sacro di questo, perché sarebbe un’ingerenza. Dopodiché, siccome l’universo mondo dello sport mi evidenzia perplessità, sottolineo che tutti quanti alla spicciolata hanno preso delle decisioni: chi di annullare il campionato, chi di sospenderlo sine die. Alla fine ognuno è padrone di fare le proprie valutazioni assumendosi però le responsabilità del caso”.
A voler ripartire non è tutto il calcio italiano, come ribadito dallo stesso Malagò: “Voi parlate della ripartenza del calcio, ma di quale calcio? Non c’è solo la Serie A. Mi risulta che a breve la FIGC si riunisca per stabilire le regole di ingaggio, le norme sanitarie da rispettare. È chiaro che ciò che potranno fare le grandi società non sarà possibile per alcuni club di Serie B o Lega Pro, ma è altrettanto chiaro che la salute di tutti i calciatori andrà sempre messa sullo stesso piano. Questo è un tema che la FIGC dovrà affrontare: vediamo cosa deciderà, magari permetterà di ripartire a chi potrà rispettare i dettami medici e sanitari. Il rischio di compromettere la prossima stagione è un denominatore comune, perché è evidente che per finire la stagione devi andare decisamente oltre la scadenza naturale, prendere il mese di luglio se non quello di agosto che fanno già parte della stagione successiva. Questo fa parte dei rischi del gioco”.