“La pandemia ha costretto il Governo a prendere misure di estrema urgenza, adottate sempre nel rispetto e nella massima premura per preservare il delicato complesso equilibrio tra i molteplici poteri coinvolti, tutti di rango costituzionale, ciascuno espressione di irrinunciabili garanzie”. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha presentato in Senato la “strategia” elaborata dal Governo in vista della parziale e graduale riapertura dell’Italia a partire, salvo contrordini, dal prossimo 4 maggio. I punti cruciali sono stati elencati dal Premier per punti:
1) “Mantenere e far rispettare le misure distanziamento sociale;
2) Promuovere uso diffuso dei dispositivi di protezione individuale fino a quando non sarà disponibile una terapia o il vaccino;
3) Rafforzare le reti sanitarie del territorio per combattere il virus, così come tutti i servizi di prevenzione con particolare attenzione a case di cura e residenze assistenziali, nelle quali si è verificata un’esplosione dei contagi;
4) Intensificare in tutto il territorio la presenza di Covid-hospital come strumento fondamentale, strutture dedicate che riducano notevolmente il rischio di contagio per pazienti ricoverati per altre malattie e degli stessi operatori sanitari;
5) Uso corretto dei test molecolari – il tampone, ad oggi l’unico strumento certo di identificazione – e di quelli sierologici. Si tratta di un importante ed utile strumento di indagine e conoscenza epidemiologica, anche al fine di stilare un piano nazionale per fotografare lo stato epidemiologico del paese. A questo scopo il 17 aprile scorso è stata indetta, su richiesta del Ministero della Salute e di Arcuri, una gara pubblica per kit reagenti consumabili per 150mila test. Entro il 29 aprile si chiuderà in gara pubblica e ci sarà firma del contratto”.
Così Conte sulla app per individuare e tracciare i casi sospetti: “Un’adeguata applicazione informativa, disponibile su smartphone, sarà uno strumento essenziale per accelerare il processo di mappatura dei casi positivi e il loro isolamento, allo scopo di evitare nuovi focolai. Sarà offerta su base volontaria e non obbligatoria; faremo in modo che chi non voglia scaricarla non subisca limitazioni di movimento o altri pregiudizi. Un team istituito da esperti sta aiutando Arcuri per implementare l’applicazione”.
Sull’alleggerimento delle misure restrittive per i cittadini: “Dovremo procedere a un allentamento del regime e fare il possibile per preservare l’integrità ed efficenza del tessuto produttivo: i motori del paese devono riattivarsi, ma con un modello molto articolato. Anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno modifiche: non ci sfugge che cittadini debbano continuare a seguire regole fortemente limitative nella loro libertà di movimento, regole che hanno implicato una profonda modifica nelle nostre abitudini di vita. Il ritorno alla normalità, seppur con la gradualità necessaria, è un’esigenza comune. Soluzioni rapide e sostenibili sono state sollecitate e credo sia doveroso informarvi della strategia presa per un ordinato allenamento delle misure. Abbiamo istituito un comitato di esperti in materia economico-sociale con il compito di elaborare proposte utili per orientare il Governo: questo comitato sta agendo di concerto con il comitato tecnico-scientifico per far sì che le misure siano omogenee su base nazionale e che ci permettano di poter riaprire buona parte delle attività produttive e commerciale tenendo però sotto controllo la curva del contagio, in modo da intervenire laddove questa dovesse innalzarsi nuovamente sopra una certa soglia. Soglia che vogliamo sia commisurata alla ricettività specifica delle strutture ospedaliere di un determinato territorio. Una volta completato il programma, lo discuteremo con tutti i soggetti interessati: si tratta di uno fra i passaggi più sensibili e complessi. Siamo consapevoli che una avventatezza in questa fase – dettata dalla legittima aspettativa di ripartire – può compromettere tutti i sacrifici affrontati dai cittadini sin qui con disciplina. La decisione di prorogare lockdown è stata presa alla luce e con particolare riguardo all’andamento del contagio, come esigenz di proseguire con immutato rigore lungo il percorso intrapreso affinché i risultati raggiunti non andassero perduti”.
Sul piano economico, pronto un piano da circa 75 miliardi complessivi: “Diventano operative nuove misure a sostegno di imprese, artigiani, autonomi e professionisti. Il provvedimento amplia i provvedimenti del decreto cosiddetto Cura-Italia ed è incentrato su tre direttive: misure di sostegno per sbloccare ulteriori flussi di finanziamento garantiti a beneficio del sistema produttivo, misure di tutela degli asset strategici e misure fiscali volte a prorogare scadenze esistenti per poter riaprire in sicurezza. Sostenere l’erogazione agevolata di liquidità alle imprese, grazie alle garanzie pubbliche, aiuta a prevenire fenomeni di interruzione del credito che rischia a propria volta di compromettere la continuità delle attività economiche con rischio di perdita permanente delle capacità produttive. Nel decreto legge avete trovato nuove misure: estesa a nuovi settori la struttura del golden-power e la sua applicazione ad operazioni infra-europee che fino ad oggi rimanevano escluse. Sta incidendo su fasce più fragili del paese e rischia di creare nuove povertà e lacerare un tessuto sociale già provato: abbiamo compiuto alcuni passi per venire incontro alle urgenze dei cittadini in maggiore difficoltà. Ai 25 miliardi già stanziati se ne aggiungeranno non meno di 50. Questo ulteriore ricorso al disavanzo sarà per finanziare strutture volte al rafforzamento dell’apparato sanitario, della protezione civile e delle forze di sicurezza, a proroga e rafforzamento di ammortizzatori sociali quali cassa integrazione e partite iva ma anche chi non ne può usufruire, piccole e medie imprese, fondi aggiuntivi per comuni e province, città metropolitane e regioni, interventi di sostegno dei settori particolarmente colpiti dalle misure di contenimento del virus. Al 19 aprile risultano distribuiti 3900 ventilatori polmonari, 105mila tubi endotracheali e 117 milioni di mascherine”.