L’Ajax davanti per differenza reti, quella che in classifica avrebbe fatto la differenza, l’AZ con entrambi gli scontri diretti a favore. La Federcalcio d’Olanda ha però deciso di non portare a termine l’Eredivisie, di non assegnare il titolo e non innescare neppure il processo di promozioni/retrocessioni dalla A alla B. Cosa che non accadeva dal 1945, che ha lasciato più di qualche strascico con proteste furibonde di cui scriveremo domani in un articolo dedicato.
È di Ten Hag la voce fuori dal coro in una giornata di minacce e azioni legali. L’allenatore dell’Ajax – che come società si è già messa di traverso alla richiesta del KNVB di donare il 25% dei proventi derivanti dalla Champions League per creare un fondo di solidarietà – mette invece in primo piano i tifosi: “Dobbiamo guardare la situazione dalla giusta prospettiva: ci sono cose più importanti del calcio. L’economia conta, deve riprendere e il nostro sport ne è solamente un derivato. I tifosi allo stadio sono un pilastro del calcio in Olanda: insieme agli sponsor forniscono un flusso di entrate per noi essenziali. Oggi non è possibile averli e nessuno vuole giocare senza pubblico. Questa è la nostra cultura. All’estero non capirebbero”. Lo segue l’italo-argentino Nico Tagliafico, che sui social pubblica lo scettro di campione d’Olanda abbinandolo a una foto di medici e infermieri impegnati nella lotta al Coronavirus: “È un peccato non aver potuto continuare a lottare per il titolo, ma ci sono cose più importanti del calcio. Fiero di aver contribuito a portare la squadra in testa alla classifica, ma quest’anno sono loro – medici e infermieri – i campioni a meritarsi il nostro applauso”.