Dopo le parole del ministro Spadafora rilasciate ieri sera sulle emittenti Rai, le prime pagine della rassegna stampa di questa mattina parlano della data del 18 maggio per la possibile ripresa degli allenamenti di gruppo per gli sport collettivi. In realtà il taglio col quale i quotidiani hanno assimilato le dichiarazioni del ministro dello Sport è molto diverso. Il Corriere dello Sport parla di “presa in giro” e scrive che le squadre non è certo che torneranno in campo il 18 maggio. La Gazzetta dello Sport, invece, di “ripartenza lenta“.

Intanto bisognerà segnalare la bizzarra proposta del presidente della Lazio, Claudio Lotito, questa mattina intervistato da Repubblica. Definendosi a più riprese penalizzato, sia che si riparta regolarmente sia che si giochino dei playoff scudetto, il presidente biancoceleste taglia fuori InterAtalanta da un ipotetico scenario tricolore. “All’andata contro la Juventus ho vinto 3-1 e anche in Supercoppa l’ho battuta 3-1. E dovevamo ancora giocare il ritorno. Per equità una squadra come l’Inter che ha otto punti in meno di noi o l’Atalanta, che ne ha quattordici in meno, mi dica se devono essere coinvolte. Accetterei una partita secca, ma non mi sono mai posto il problema. Ripartire comunque in parte ci penalizza. Noi avevamo fatto una scelta, sacrificando l’Europa League. Se si ripartisse giocheremo due volte a settimana, perderemmo un vantaggio“.

Si torna poi sulla polemica relativa ad una fase 2 annunciata, ma troppo simile alla fase 1. Molto polemica la disamina del Corriere dello Sport, che oltre ad intervistare il leader di Italia Viva Matteo Renzi (“il calcio è indice di normalità e io non voglio vivere nell’eccezionalità di un vaccino” ha dichiarato estendendo il ragionamento a scuole e università), parla apertamente del premier Conte smentito dal suo stesso ministro dello Sport a distanza di poche ore. Oria O, per meglio dire, corretto. Spadafora infatti ha tolto ancora più speranze al mondo del calcio rispetto ad una ripartenza degli allenamenti il prossimo 18 maggio, considerata la bocciatura del protocollo medico-sanitario FIGC annunciata a Che Tempo Che Fa. Da quanto si legge, il Presidente del Consiglio avrebbe provato a mediare col Comitato Tecnico-Scientifico per un’apertura nei confronti dello sport, senza però ricevere nulla più che un’apertura verso quelli individuali.

Come hanno reagito a caldo Lega Serie A e FIGC? Intanto attendono di capire il 29 aprile a chi verrà assegnato l’appalto per i test sierologici e il 3 maggio se le televisioni salderanno circa 220 milioni di pagamenti, che assicurerebbero alle società liquidità necessaria per pagare anche gli stipendi e aumentare le linee di credito con le banche. Poi c’è la grande tematica degli stipendi, che ancora non prevedono tagli concordati tra Assocalciatori e Lega Serie A. Nello specifico di una risposta a quanto dichiarato da Spadafora, è soprattutto la Gazzetta dello Sport a farne menzione. A pagina 3 si parla di calciatori “discriminati” rispetto ad altri sportivi che da lunedì 4 maggio (data in cui la Serie C metterà ai voti la fine anticipata con tre promozioni e una quarta da sorteggiare) potranno riprendere ad allenarsi e si evidenzia come diventi sempre più difficile assicurare una ripartenza del campionato il primo weekend di giugno. Bisognerà eventualmente spostarsi ancora più avanti, se non a mercoledì 10 giugno al fine settimana successivo del 13/14 giugno.

Ripartire entro queste date imporrebbe di terminare la stagione entro il 2 agosto e in poco più di un mese e mezzo. La UEFA attende di conoscere entro il 25 maggio le formule con le quali le federazioni hanno intenzione di portare a termine la stagione. Se i tempi si assottiglieranno ulteriormente, potranno essere riviste le formule? Si tornerà ad introdurre playoff e playout pur di decretare chi vincerà lo scudetto e chi retrocederà? L’ipotesi resta sullo sfondo, ma più il tempo si dilata e più riprende quota lo scenario. “Ripartire sarebbe molto bello – spiega Fabio Capello, intervistato dal quotidiano in rosa – Qualche settimana fa non riuscivo a parlare di calcio: di fronte ad immagini come quelle delle bare trasporti dai camion militari nelle strade di Bergamo, sarebbe stato offensivo. Ora mi sento di affermare che lo sport manca a tutti e rimettersi in moto può aiutare il Paese, anche sul piano psicologico“.

Chiude la rassegna sul calcio nazionale il quotidiano sportivo Tuttosport, che usa un’altra immagine per evidenziare come il premier Conte e il ministro Spadafora abbiano dato l’impressione di viaggiare su due binari differenti riguardo alla ripresa degli allenamenti. Si parla di Spadafora che “manda Conte in fuorigioco sugli allenamenti” e, altrettanto apertamente, si parla di “Governo nel pallone“. Altro tema toccato da Tuttosport quello relativo ai contratti dei giocatori: la data del 30 giugno resta insormontabile e i club stessi sono divisi sulla strada da percorrere. Tommasi sarebbe d’accordo con l’estensione automatica suggerita dalla FIFA, molti club invece temono che questo suggerimento non sia vincolante neppure davanti ad un eventuale tribunale.

Da segnalare, all’interno di Tuttosport, un’intervista al sindaco di Genova, Marco Bucci, in merito al Ponte sul Polcevera che tra oggi e domani completerà il proprio chilometro e 67 metri di lunghezza. “Il viadotto sarà finito entro luglio – annuncia il primo cittadino genovese – Qui da noi, in riva al mare, lo straordinario è diventato ordinario. Il modello Genova ci ha insegnato che le cose, utilizzando cervello, tecniche all’avanguardia e industria, si possono fare e si possono fare bene”. Rapidissimo il passaggio sul calcio locale e, in particolare, sullo stadio Ferraris. “Allo stadio vado soltanto in occasione dei derby: li ho vissuti tutti da quando sono sindaco. È una festa della città a cui voglio partecipare, tanto più che le nostre due tifoserie hanno sempre tenuto comportamenti corretti e sportivi. Io tifo Samp e Genoa, non ho preferenze. Sullo stadio la mia posizione è semplice: lo stadio è in vendita. Ora i proprietari del Ferraris sono i cittadini genovesi che chiedono un investimento significativo per fare tante cose. Siamo disposti a venderlo anche a una società diversa dai due club di Serie A, naturalmente se si presentasse con una proposta convincente. E siamo disponibili anche a valutare progetti che prevedano un’eventuale costruzione di un altro impianto. Restando al Ferraris, l’ideale sarebbe che Samp e Genoa comprassero lo stadio o, in alternativa, che lo affittassero per lungo tempo in modo da poterci investire. Abbiamo bisogno di uno stadio in grado di offrire altri servizi e possa essere un centro all’avanguardia“.


GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA

GAZZETTA DELLO SPORT – All’interno del quotidiano in rosa si parla marginalmente di Genoa. Anzi, in linea teorica se ne parla soltanto perché si accosta Romero, difensore rossoblu in prestito dalla Juventus, potrà essere pedina di scambio nel prossimo calciomercato per arrivare ad altri obiettivi bianconeri. L’argentino approderà a Torino da Genova, ma la società bianconera dovrà sceglierne il destino.

SECOLO XIX – Il Decimonono riparte questa mattina dalle parole del presidente Giuseppe Conte e, in parallelo, da quello di Vincenzo Spadafora. Sino al 18 maggio non sarà possibile riprendere a livello di allenamenti per gli sport collettivi, ma stando all’ordinanza emanata dalla Regione Liguria “i giocatori potranno uscire di casa per fare attività, ad esempio correre“. Sarà soltanto la prima tappa per cercare di arrivare preparati alla data del 18 maggio. Sia Genoa che Sampdoria hanno già accolto in Liguria tutti i giocatori che si trovavano all’estero, da Schöne a Lerager passando per Ankersen, Jagiello e Soumaoro. Nei prossimi giorni tornerà anche Ichazo.


LE PRIME PAGINE