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Spadafora: “Serie A? Prudenza non è incapacità di decidere, ma unico appiglio per riprendere”

FRANCIA: SOSPESE DEFINITIVAMENTE LIGUE 1 E LIGUE 2. DECIDE IL GOVERNO 

Il Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora, è tornato ad aggiornare il mondo degli sportivi e gli italiani attraverso la propria pagina Facebook con una breve diretta rivolta anzitutto ai lavoratori dello sport che oggi hanno cominciato a vedersi accreditato sul conto corrente il bonus da 600 euro e agli aggiornamenti sulle linee guida tracciate oggi per la riapertura in sicurezza di piscine, palestre e centri danza (“le sottoporremo al Comitato Tecnico scientifico che deve valutare se queste linee sono sufficienti a garantire la sicurezza e la salute di tutti quanti”). La diretta, però, non ha mancato di toccare l’argomento calcio andando a rispondere a distanza alle parole di alcuni presidenti che paventavano un accordo sulle date di ripartenza del campionato di Serie A (“i presidenti che fanno così non hanno capito che l’aria è cambiata e questi metodi non funzionano”). Campionato per il quale il Governo tiene aperto solamente uno “spiraglio“.

“Intanto vi aggiorno dicendo che oggi 7300 lavoratori dello sport si sono trovati il bonus da 600 euro sul proprio conto corrente. Altri ventimila nell’arco dei prossimi giorni, e quella successiva lo riceveranno i restanti. Ringrazio moltissimo il lavoro fatto dalla società Sport e Salute e dal suo presidente Cozzoli. Per il bonus di aprile la procedura e i pagamenti saranno molto più rapidi.

Oggi abbiamo lavorato molto sulle linee guida della riapertura di piscine, palestre e centri danza. Anche sulle linee guida per la ripresa degli allenamenti degli sport individuali, dal 4 maggio, e per quelli degli sport di squadra, che auspicabilmente dovrebbero riprendere dal 18 maggio. Queste linee guida che stiamo perfezionando, grazie ai tanti suggerimenti di chi poi queste palestre e questi centri li gestisce sui territori, le sottoporremo al Comitato Tecnico scientifico che deve valutare se queste linee sono sufficienti a garantire la sicurezza e la salute di tutti quanti. Quindi poi le dovremo proporre a tutti quanti voi per avere un tempo minimo per rispettarle all’interno dei vostri centri, dalle palestre alle piscine ai centri sportivi. Ovviamente poi tutti gli altri vogliono tornare a fare sport di squadra e individuali: ci arriveremo un po’ alla volta. Il dato oggettivo che vale per il mondo dello sport è che non si poteva riaprire a tutti contemporaneamente, ma bisogna procedere a scaglioni. Nessuno è escluso e spero che da qui alla fine di maggio si possano riaprire in sicurezza tutti i settori.

Sul fronte calcio, ringrazio il presidente FIGC Gravina che oggi ha smentito le illazioni di qualche presidente di Serie A che ieri aveva detto che c’era stato un accordo sulla ripresa del campionato. Nulla di più falso: c’è qualche presidente di Serie A che non perde il vizietto di mettere in giro menzogne e falsità per cercare di fare pressioni sul Governo. Ripeto: i presidenti che fanno così non hanno capito che l’aria è cambiata e questi metodi non funzionano. Oltretutto la prudenza che stiamo avendo sul mondo del calcio è ciò che lascia ancora uno spiraglio alla ripresa del campionato. La prudenza che stiamo avendo non è incapacità di decidere, come qualcuno scrive in malafede, ma è l’unico appiglio per cercare di riprendere la Serie A. Altrimenti l’alternativa è fare come ha fatto la Francia – e come hanno fatto altri Paesi – e dire che oggi il calcio si ferma qui. Invece stiamo ancora lasciando questo spiraglio: tutto dipenderà dall’evolversi dell’emergenza sanitaria e dalla nostra singola capacità, dal 4 maggio, di rispettare le regole.

Se pensiamo che dal 4 maggio è tutto finito e possiamo riprendere ciascuno con tranquillità senza rispettare le regole, senza mettere le mascherine e prendere tutte le precauzioni, sbagliamo alla grande e rischiamo di ritrovarci fra qualche tempo in una situazione anche peggiore di prima. Questa volta non sarà più possibile dare tutti gli aiuti che stiamo cercando di dare, con fatica da parte dello Stato e ancora maggiore da parte di chi li deve ricevere. Questo virus ci sta costringendo ad una modalità e ad un ritmo di vita a cui non eravamo abituati e non sarà facile per nessuno: per gli sportivi e per le le tante persone e i tanti lavoratori del mondo dello sport. Sono convinto che se lavoriamo bene, tutti assieme, riusciremo a riprendere la nostra attività sportiva: da chi lavora in una palestra a chi lavora in un centro sportivo locale, dagli atleti olimpici a tutti i tesserati delle varie federazioni”.


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