Le regioni Campania ed Emilia-Romagna hanno aperto alla possibilità di fare tornare ad allenare le squadre all’interno dei rispettivi centri sportivi a partire da lunedì 4 maggio. Con due ordinanze emanate tra ieri e oggi, le due Regioni hanno comunicato al Governo il loro parere favorevole ad una riapertura dei centri sportivi anche agli atleti professionisti di uno sport di squadra e attendono adesso una riposta da Palazzo Chigi. In giornata il Governo dovrebbe diffondere la risposta alle cosiddette FAQ (Frequently Asked Questions, ossia le “domande più ricorrenti” dei cittadini italiani dopo l’annuncio della Fase 2) e chissà che non possa arrivare un’apertura clamorosa agli allenamenti individuali dei calciatori all’interno dei rispettivi centri sportivi.

Le due regioni ad aver consultato il Governo inquadrano ben cinque club di Serie A (Napoli, Parma, Spal, Sassuolo e Bologna). Come si apprende dal comunicato della Regione Campania, “per quanto riguarda il Napoli Calcio è stato già trasmesso al Governo il parere favorevole della Regione allo svolgimento degli allenamenti purché vengano garantite pienamente tutte le esigenze di tutela sanitaria“. Parliamo di esigenze sulle quali il Governo, confrontatosi col Comitato Tecnico-Scientifico, dovrebbe dare una riposta entro il fine settimana in merito al protocollo sanitario della Federazione. Non a caso nel medesimo comunicato si legge che “per correttezza di rapporti la Regione ha inteso inviare preventivamente al Governo questa valutazione, sollecitando ad horas la condivisione, per poter consentire la ripresa dell’attività già da lunedì“.

La precisazione della Regione Campania segue l’ordinanza regionale dell’Emilia-Romagna, che già ieri scriveva in un’ordinanza che “è consentito l’allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettiva federazioni, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assebramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali“. 

In territorio emiliano, solamente la Spal ha fatto sapere che non usufruirà dell’apertura concessa dalla Regione spiegando che “l’attività della prima squadra biancazzurra rimarrà sospesa in attesa del protocollo sanitario e delle norme sulla definizione di ripresa delle competizioni sportive“. Proverà invece a sfruttare l’assist della Regione il Bologna, mentre si attende di capire le posizioni di SassuoloParma.

A commentare le scelte di Regione Campania ed Emilia-Romagna, a cui potrebbero accodarsi altre istituzioni locali, è stato Umberto Calcagno, vicepresidente dell’AIC. “Sono provvedimenti in linea con le nostre richieste – si legge sul sito ufficiale dell’Assocalciatori – perché è una responsabilità di sistema: i calciatori e le calciatrici ci stanno chiedendo di poter lavorare e di fare tutto il possibile perché si possa riprendere, non a tutti i costi ovviamente. Personalmente mi preoccupa molto tutto quello che la Serie A sviluppa all’interno del nostro sistema, cioè la mancanza di ricchezza che potrebbe derivare dall’alto, potrebbe affossare il mondo professionistico a livello più basso e potrebbe affossare tutto il mondo dilettantistico. Noi abbiamo tanti ragazzi e ragazze che vivono di calcio e certamente non sono dei privilegiati all’interno del nostro contesto”.


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