Proprio nei minuti in cui la Germania (clicca qui) annunciava di essere pronta a rimettere in moto i campionati a partire dalla seconda metà di maggio, il ministro per le politiche giovanili e per lo sport italiano Vincenzo Spadafora interveniva alla Camera in risposta a un’interrogazione messa sul tavolo dal Partito Democratico, sottolineando la posizione già ribadita nei giorni scorsi e rivelando come anche il governo d’Inghilterra abbia optato per una politica attendista in merito a una possibile ripresa: “Hanno rinviato la decisione sugli allenamenti di un’altra settimana” sostiene il ministro.
Di seguito l’intervento di Spadafora: “Ho mantenuto un rapporto quotidiano con la Federcalcio in maniera costruttiva e nel rispetto dei ruoli. Il simbolo più evidente dello stop è stato il rinvio delle Olimpiadi, ma in Italia penso anche al Giro o agli internazionali di tennis. Abbiamo dovuto ottemperare il valore e la tutela assoluta della salute e dobbiamo continuare a farlo, anche negli interessi dei cittadini e sulla base di un protocollo sanitario. Per l’auspicabile ripresa degli allenamenti di squadra a partire dal 18 maggio, la FIGC ha proposto un protocollo sanitario su cui il comitato tecnico-scientifico ha ritenuto andassero fatti degli approfondimenti. L’audizione avverrà domani e speriamo possa dare il via libera considerato anche che nel calcio non si prevede il rispetto delle misure di sicurezza o l’utilizzo di dispositivi di protezione. Negli ultimi tre giorni si è però assistito ad un inasprirsi del dibattito mediatico anche in maniera incomprensibile agli occhi dei cittadini. Finanche le diverse tifoserie organizzate lo hanno stigmatizzato. L’esigenza di definire ora e subito la data della ripresa del calcio contrasta con la nostra esigenza di stabilire i passi sulla base dell’andamento dei dati. Ricordo che oggi le date certe sono solo quelle poste dai paesi che hanno deciso di bloccare i campionati per sempre. Notizia di poco fa, anche l’Inghilterra – che sembrava pronta a riprendere – ha rinviato di un’alta settimana la decisione sulla ripresa degli allenamenti. Di fronte a tali pressioni non posso che ribadire e confermare la mia linea e quella del Governo, che non sono mai cambiate: ci auspichiamo tutti vivamente che i campionati possano riprendere regolarmente, ma nello stesso tempo oggi è impossibile definire una data certa perché dobbiamo analizzare e valutare il tutto in rapporto alla curva dei contagi delle prossime due settimane. Il paese ha avviato una graduale fase di riapertura solamente due giorni fa e dobbiamo anche ricevere le valutazioni del comitato tecnico scientifico: solo allora il Governo potrà decidere. Nei decreti già approvati e in quello che ci accingiamo a firmare sono previste misure di contenimento dei danni economici per tutti i settori – e il calcio è fra questi – che spero possano rappresentare per il calcio e per gli altri sport un’occasione per riformarsi, rigenerarsi e ripartire più di prima”.