Abbiamo più volte parlato sul nostro giornale delle varie componenti che hanno determinato lo strepitoso campionato del Baiardo di Machi. Abbiamo dato giusto risalto alle capacità di quest’ultimo, alla competenza dell’esperto del settore “arrivi e partenze” Nanni Pedevilla, a una società validamente organizzata in ogni settore e, infine, un parco giocatori dove giovani e vecchietti si sono fusi in un mosaico di tessere quasi perfetto (quasi perché sappiamo che la perfezione non è di questa terra).
È proprio di uno di questi irriducibili “vecchietti” che questa volta abbiamo rivolto la nostra attenzione. Mario Alessio, “l’angelo biondo”, era un centrocampista dai piedi buoni, ma da tempo battitore libero. Fa fruttare l’enorme esperienza acquisita sui campi di mezza Italia calcistica e poi, diciamolo francamente ormai si gioca su ritmi non più idonei alle sue qualità di centrocampista vecchia maniera. Con la gloriosa casacca dei verdi di via Mogadiscio dirige e guida il reparto difensivo dove i vari Priano, Cerrone, Cigna, Paganini e Rapone dimostrano di essere qualcosa di più di promesse. È questo il canto del cigno per un giocatore che ha avuto una carriera favolosa. Si inizia in grande stile con una stagione monstre nelle file del Molassana (con ancora la rabbia in corpo per non aver potuto avere dal Genoa il giusto riconoscimento ai suoi mezzi). Emigra (nel contempo assolve agli obblighi di leva) nell’Orvieto. E intanto comincia a farsi conoscere fuori dalla Liguria. E così, dopo un’ottima stagione al ritorno dal militare con i verde stellati della Sestrese, eccolo fare il grande salto al Livorno (Serie B)m e poi ancora al Lecco, per ritornare poi, quasi profeta in patria, ad Imperia, l’anno della Serie C storica col Genoa.
Ma il calcio a questi livelli sottopone quasi sempre i nostri eroi della domenica a continui spostamenti logistici ed eccolo ancora lasciare la sua Liguria ed andare assieme al suo grande estimatore Bodi in quel di Asti per poi ritornare definitivamente a Genova a orte della novella edizione di una Rivarolese appena fusasi con gli Amici Certosa. Con gli “avvoltoi” torna a disputare, dopo un paio di stagioni di assestamento, la Serie D.
Il Calcio Dilettantistico anni ’70/’80: storie e aneddoti dal settimanale Genova Sport #5