Le prime pagine odierne parlano della ripresa degli allenamenti, che è sempre più certa a partire da lunedì 18 maggio. Ma alla certezza di ritornare sul campo, con tutte le misure di distanziamento e igiene necessarie, si frappongono diversi paletti posti dal Governo e dal CTS. Il Corriere dello Sport parla di “via libera a metà” e fa riferimento specialmente alla possibilità che un giocatore, alla ripresa degli allenamenti, possa essere trovato positivo. In quel caso vi sarebbe la necessità di mandare squadra e staff interamente in quarantena.
“Bisogna creare una “bolla sterile” nella quale entrano giocatori e staff negativizzati – spiega il sottosegretario al Ministero della Salute, Sandra Zampa – un grande ambiente sterile e virus free. Tutti dovranno restare in isolamento, come una grande famiglia. Questa scelta tutelerà la loro salute, ma richiede un grande sacrificio, un’assunzione di responsabilità da parte della Lega Serie A”. Il secondo nodo rilevante è legato alle responsabilità penali e civili che dovranno assumersi i medici sociali delle formazioni di Serie A per quanto riguarda l’attuazione del protocollo sanitario. “È un bel macigno – scrive stamane il Corriere dello Sport – ma i medici sociali hanno questa responsabilità sempre. Nelle squadre come nelle aziende“.
Prosegue nell’analisi dello scenario legato alla Serie A anche la Gazzetta dello Sport, che titola in prima pagina che si riparte con gli allementi di gruppo, ma “in clausura“. Interessanti anche i passaggi che si leggono all’interno della rosea, dove vengono elencati alcuni virgolettati che fanno riferimento al parere scritto del Comitato Tecnico-Scientifico in merito agli allenamenti nel mondo del calcio. “Atteso che il gioco del calcio, prevedendo contatto fisico, è un’attività intrinsecamente connotata da un elevato rischio di diffusione di contagio e che tutte le sopra indicate considerazioni vengano rispettate in maniera puntale, il Cts ritiene di esprimere un parere tecnico non ostativo alla strategia ipotizzata dalla FIGC”. A fronte di questo parere che non ostacola il protocollo della Federazione, vi sono comunque diversi punti ancora da chiarire. L’aiuto potrebbe arrivare dalla UEFA, che nelle prossime settimane potrebbe estendere oltre il 2 agosto la data di fine stagione per i campionati nazionali.
GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA
CORRIERE DELLO SPORT – All’interno del Corriere dello Sport questa mattina troviamo un’intervista esclusiva a Goran Pandev, che comincia parlando di quanto gli manchi allenarsi e ritrovarsi coi propri compagni. “Il calcio è la nostra vita. Passavamo tutto il giorno insieme, come una famiglia, e ora non ci vediamo da quasi due mesi. È dura ma ci sentiamo, stiamo in contatto e non vediamo l’ora di ritrovarci. La salute è la però la cosa più importante, non è ancora il momento di pensare al calcio. Speriamo prima di tutto che la vita torni alla normalità, che il virus sparisca o per lo meno che vengano trovate le misure per superare l’emergenza e contenere l’epidemia”.
L’attaccante rossoblu parla anche dell’ipotesi di concludere la stagione. “Lo spero, ma la decisione spetta alle autorità competenti che faranno la scelta migliore. Serve prima di tutto la massima sicurezza, poi se si riprenderà sarò felice perché il campo mi manca tanto. In Italia il calcio è tutto: se ora riprendesse il campionato, la gente guarderebbe quello e non solo le notizie sul virus. Da questo punto di vista il pallone può essere positivo. A porte chiuse? Giocare senza il pubblico non è il massimo perché il bello del nostro sport è avere la gente sugli spalti, divertirsi e rendersi conto che il pubblico è felice”.
Infine, un passaggio legato direttamente al Genoa di mister Nicola, che prima dello stop forzato al campionato era in rampa di lancio. “Mi dispiacerebbe se la Serie A dovesse chiudersi qui perché nell’ultimo periodo abbiamo fatto grandi cose. Prima dello stop abbiamo dimostrato che questa squadra si può tranquillamente salvare. L’arrivo di Nicola ha portato entusiasmo e fiducia nel gruppo. È persona onesta e seria, che dice tutto in faccia. Prima della trasferta di Firenze ci ha parlato chiaramente e da lì è cambiato tutto. I risultati si sono visti: negli ultimi tre incontri ne abbiamo vinti tre perché dentro avevamo la convinzione di poter fare bene”.
REPUBBLICA – L’edizione genovese di Repubblica dedica interamente lo spazio destinato alle vicende rossoblu alle dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente Preziosi al GR Parlamento (clicca QUI per leggere interamente le sue parole).
SECOLO XIX – Medesima attenzione viene riservata dal Secolo XIX alle parole del presidente rossoblu Enrico Preziosi, con particolare attenzione nel titolo a quelle che sarebbero le conseguenze di una mancata ripresa e di uno stop definitivo del campionato (“si riparta o sarà un disastro“). Si parla di un danno sui 20/30 milioni di euro per le casse societarie. Le uniche conferme riguardano oggi il tecnico Davide Nicola, di cui è stata di fatto annunciata, nel giro di 48 ore, la conferma sulla panchina del Grifone. “Io ho fatto alcuni errori, lui li ha corretti“.
TUTTOSPORT – All’interno del quotidiano sportivo piemontese, che in prima pagina analizzava soprattutto questioni relative alle possibili mosse di calciomercato tra Juventus e Barcellona, si trova un trafiletto con le dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente del Genoa, Enrico Preziosi, al GR Parlamento (clicca QUI per leggere interamente le sue parole). Tuttosport si concentra specialmente su alcuni passaggi dell’intervista, tra cui “giochiamo per evitare il disastro“. Preziosi fa chiara menzione di “scenario apocalittico in caso di uno stop definitivo“.
All’interno di Tuttosport si trova oggi anche un’intervista in stile “derby” tra Claudio Onofri ed Enrico Nicolini. L’ex capitano del Genoa parla non solo della nostalgia e della mancanza del derby della Lanterna, ma anche delle possibilità di riprendere il campionato. “Questa è una decisione che spetta al Governo che si avvale della competenza di scienziati che sanno bene cosa bisogna fare. Io dico solo che il calcio è un’azienda primaria in Italia, che produce milioni di euro di fatturato e che dà lavoro a migliaia di persone. Inoltre non bisogna solo pensare ai giocatori, allenatori, dirigenti, ma anche ai tantissimi lavoratori che sono intorno alle squadre di calcio”. E sulla lotta salvezza nella quale è coinvolto, ad oggi, anche il Genoa, Onofir è chiaro. “Prima dell’interruzione era messo bene, Nicola aveva saputo invertire la rotta nel migliore dei modi. In questo senso il Genoa è stato sfortunato. Ma la ripresa sarà durissima per tutti”.
LE PRIME PAGINE
Genoa, Preziosi: “In caso di stop tra i 20 e i 30 milioni di danni. Nicola è confermato”