Una linea comune per tutte le Regioni e misure che non saranno personalizzate da territorio a territorio. Mentre si attende ancora la conferenza stampa ufficiale del Presidente del Consiglio in merito al secondo step della Fase 2, che comincerà da lunedì 18 maggio, la Conferenza delle Regioni ha concretizzato nella notte il documento contenente le linee guida per riaprire la maggior parte dei settori e delle attività a partire dalla prossima settimana.
Le voci del documento, allegato in fondo all’articolo, riguardano ristorazione, attività turistiche (balneazione), strutture ricettive (alberghi e hotel), servizi alla persona (parrucchieri ed estetisti), commercio al dettaglio, commercio al dettaglio su aree pubbliche (mercati, fiere, mercatini), uffici aperti al pubblico, piscine, palestre, manutenzione del verde, musei, archivi e biblioteche.
In ciascuna di queste macro-aree ci sono linee comuni (“tutte le indicazioni riportate nelle singole schede tematiche devono intendersi come integrazioni alle raccomandazioni di distanziamento sociale e igienico-comportamentali finalizzate a contrastare la diffusione di SARS-CoV-2 in tutti i contesti di vita sociale“), ma anche specifiche peculiarità. Prassi comune sarà quella di indossare la mascherina, mantenere le liste di accesso e prenotazione per almeno due settimane, per eventualmente ricostruire i contatti intercorsi tra le persone in caso di nuovi contagi, e sanificare ogni luogo e ogni oggetto dopo ogni utilizzo o consumazione. Inoltre andrà favorito, nei luoghi chiusi, un frequente ricambio d’aria e andrà interdetti l’accesso a chi dovesse avere 37,5 gradi o più di temperatura corporea.
All’interno di bar e ristoranti sarà da mantenere la distanza di almeno un metro, sia al banco sia seduti ai tavoli, che è preferibile siano esterni e all’aria aperta laddove possibile. Obbligo di mascherina per tutti gli operatori delle attività, mentre i consumatori potranno levarla soltanto all’atto della consumazione e indossarla “tutte le volte che non si è seduti al tavolo“.
Per spiagge e stabilimenti occorrerà “privilegiare l’accesso agli stabilimenti tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di quattordici“, “poter rilevare la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore ai 37,5 gradi“, “assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni (o altri sistemi di ombreggio) in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadrati per ogni ombrellone, indipendentemente dalla modalità di allestimento della spiaggia“, mentre tra “le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 metri“.
Per estetisti e parrucchieri, o comunque per ogni attività che assicuri la cura della persona, “la permanenza dei clienti all’interno dei locali è consentita limitatamente al tempo indispensabile all’erogazione del servizio o trattamento” e ci si dovrà muovere solo tramite prenotazione per “consentire la presenza contemporanea di un numero limitato di clienti in base alla capienza del locale“. In tal senso, gli spazi andranno riorganizzati “per assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione sia tra le singole postazioni di lavoro, sia tra i clienti“.
Nell’ambito del commercio al dettaglio e della riapertura totale di mercati e fiere, sarà richiesta una particolare cautela e regola cardine sarà quella di assicurare almeno un metro di distanza tra i clienti. Non basterà, ma servirà garantire anche “mantenimento in tutte le attività e le loro fasi del distanziamento interpersonale; accessi regolamentati e scaglionati in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita; ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani; uso dei guanti “usa e getta” nelle attività di acquisto, particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande“.
Pronte a ripartire anche piscine e palestre, quanto più possibile seguendo un programma di attività pianificato. Urgerà “regolamentare i flussi, gli spazi di attesa, l’accesso alle diverse aree, il posizionamento di attrezzi e macchine, anche delimitando le zone, al fine di garantire la distanza di sicurezza che dovrà essere di almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica e di almeno 2 metri durante l’attività fisica (con particolare attenzione a quella intensa)“.
Infine, linee guida condivise anche per la riapertura di musei e biblioteche a patto di “definire uno specifico piano di accesso per i visitatori (giorni di apertura, orari, numero massimo visitatori, sistema di prenotazione) che dovrà essere esposto e comunque comunicato ampiamente“, il tutto con obbligo di mascherina per operatori e visitatori.
“Resta inteso – si legge all’inizio del documento – che in base all’evoluzione dello scenario epidemiologico le misure indicate potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo. Le schede attualmente redatte saranno eventualmente integrate con le schede relative a ulteriori settori di attività“.