“L’Italia riparte, è giusto che riparta anche il calcio“. Parole e musica del Ministro dello Sport Spadafora. Meglio dire l’Italia è già ripartita, come mai il semaforo verde è arrivato in ritardo solo per il calcio rispetto alle altre attività?
Il calcio in Italia è ripartito con gli allenamenti collettivi, non per tutti: si aspettano i tamponi bis, la discussione sugli stipendi o linee guida ufficiali. La data dell’inizio della stagione 2019/2020 è in bilico fino al giorno 28 maggio quando ci sarà un’altra riunione tra FIGC, Ministero e Comitato Tecnico-Scientifico con operazione alla Harry Potter: “far ripartire la stagione, per terminarla”.
Il Presidente FIGC Gravina dopo il Consiglio Federale ha detto: “risultato molto positivo, che abbiamo ottenuto lavorando in silenzio”. Signor Presidente il silenzio, se c’è stato, per il calcio dall’8 marzo scorso, è stato padre della meditazione, questa è madre della critica e questa, a sua volta, è stata matrigna del pessimismo.
Fiato alle Trombe, e che non siano Tromboni che vanno e vengono e non lasciano sfuggire che un po’ di vento: importante che per il calcio non sia un Rischiatutto come ai tempi di Mike Bongiorno.
Dopo la marcia indietro di Ceferin e della UEFA, dopo la conferma di Gravina che i campionati potranno finire entro il 20 di agosto, faranno fare domande: la Serie B, la Lega Pro o anche la serie A?
In stand-by la formula playoff e playout, l’ipotesi B tanto cara al CONI: questi saranno presi in considerazione qualora la ripresa subisse ulteriori ritardi, oppure altro stop.
In Consiglio Federale si sono chiuse le porte ai campionati dilettantistici a cominciare dalla serie D, ma l’ultima parola spetterà al Consiglio Federale di quella Lega che si riunirà oggi 22 maggio. La Serie C non vuole ripartire.
Saranno altri 8 giorni di chiacchiere sulla Serie A che ingorgheranno nuovamente carta e web. Inizierà la caccia al nuovo protocollo da presentare, entro il 28 maggio, al Comitato Tecnico-Scientifico sulle gare da giocare e i trasferimenti sempre con il valzer di tante date. I protocolli per le partite sono già stati visionati dai colleghi di Roma e Buoncalcioatutti li ha proposti ieri sera.
Non saranno chiacchiere ma nodi da sciogliere i diritti Tv da incassare. Saranno incassati, ma la Serie A prossimamente dovrà trovarsi altri partner al posto di Sky. L’emittente di Murdoch passata agli americani di Comcast non ha più intenzione di pagare le cifre degli scorsi anni e vuole dedicarsi allo sport su Internet, secondo loro il business del futuro.
La stagione sportiva terminerà il 31 agosto e non il 30 giugno. La Nuova stagione inizierà il 1° settembre, data che non vuol dire la ripartenza del campionato 2020/2021. La FIGC ha subito approfittato del “Decreto Bilancio” per dare una mano alle società non arrivando gli euro dalle TV e spostando la fine della stagione e l’iscrizione ai campionati al giorno di Ferragosto 2020.
Spostamento che potrebbe far slittare il pagamento degli stipendi per ottenere l’iscrizione alla prossima stagione che dovevano pagarsi entro il 31 maggio 2020. Operazione non gradita e non votata all’AIC che ha subito tuonato: “giocare e non essere pagati” con i tagli che sono in discussione per gli stipendi di marzo e aprile il rischio di aver pagato un solo mese netto fino all’iscrizione alla prossima stagione.
Altro nodo che verrà al pettine la discussione sui tagli degli stipendi per i club che hanno aspettato la ripartenza prima di discuterne. L’operazione sarebbe andata meglio in porto nel momento topico e grave del Virus per solidarietà. Il calcio in quel momento è scomparso perché non ha fatto un progetto di iniziative comuni e ogni club, ogni singolo giocatore ha aiutato la causa sviluppando raccolte e oblazioni personali.
Adesso è difficile fare un accordo per rinunciare a qualche mensilità. Un calciatore del quale manteniamo l’anonimato (non è del Genoa, per precisare) ha detto: “abbiamo lavorato chiusi in casa con gli strumenti messi a disposizione dalla società e ogni giorno con collegamenti con gli staff atletici“. “Non è vero che non abbiamo lavorato, basta controllare come ci siamo presentati ai raduni”.
Più che un nodo, sarà un groppo quello del prossimo calciomercato. La FIGC ha stabilito che ci sarà una finestra per il deposito dei “contratti preliminari” del campionato 2020/2021 già durante lo svolgimento delle ultime 12 giornate della stagione 2019/2020. Occorrerà anche un decreto anche sui prestiti, diritti di riscatto, contratti in scadenza il 30 di giugno. La FIFA ha invitato a trovare accordi non potendo varare norme generali con le varie Leghe.
Assurdo, chi non deciderà di prolungare o rinnovare il contratto dopo il 30 giugno come il prestito, se richiamato dalla società di appartenenza, dovrà stare fermo fino al primo settembre, inizio della nuova stagione.
Entreranno in scena procuratori, agenti, intermediari e non saranno una società di mutuo soccorso. Importante che non si firmino più cambiali da parte del calcio, sarebbero speranze sottoscritte da un disperato.
La Bundesliga stasera, nella seconda giornata del campionato ripreso, commemorerà le migliaia di persone morte per il Covid-19 con un minuto di silenzio. Non si può dire che meglio tardi che mai!