In Spagna la Liga ha già ricevuto il via libera dal Governo per riaprire le porte del campionato: si ripartirà dopo dopo l’8 giugno, ma per portare a termine le giornate restanti nel minor tempo possibile servirà giocare numerosi turni infrasettimanali. Qui sorge il problema, perché per cambiare la struttura del calendario – come confermato oggi dal Juzgado de lo Mercantil n°2 di Madrid – servirà trovare accordo con la RFEF, la Federcalcio, che risulta superiore nello scacchiere dei poteri nel mondo del calcio spagnolo e che non sembra favorevole a grossi stravolgimenti.
Rubiales (RFEF) e Tebas (Liga) messi nuovamente uno contro l’altro. La Liga ha perso la causa contro la Federazione, che a propria volta si è detta disponibile a far disputare partite fuori programma nei giorni di venerdì e lunedì, “senza far pagare alcun compenso aggiuntivo” fino al termine della stagione. Per i restanti tre giorni della settimana, invece, servirà una mediazione economica in nome del buonsenso. “Rispettiamo ma siamo completamente in disaccordo” fanno sapere i vertici della Liga, che in caso di conferma della sentenza rischiano di dover rivedere una parte del calendario. Senza il benestare della RFEF, ad esempio, il derby di Siviglia non potrà andare in scena giovedì 11 giugno alle ore 22, come auspicato da Tebas. Giocare solo nel weekend potrebbe poi significare il non riuscire a rispettare le linee guida della UEFA. L’alternativa? Una giornata al venerdì e una giornata al sabato, ma nel mezzo ci sono diritti televisivi e palinsesti da rispettare.
⚠️ COMUNICADO OFICIAL | El Juez Sánchez Magro, titular del Juzgado de lo Mercantil número 2 de Madrid, da la razón a la Federación en el pleito iniciado por la Liga para disputar partidos en viernes y lunes
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— RFEF (@rfef) May 27, 2020