Non si può dire in alcun modo che qualcuno abbia giovato di questo stop globale per il coronavirus, che ha arrestato ogni singola attività quotidiana, lavorativa e non. Il calcio è stato solo un tassello in un mosaico assai più ampio. Ora che da quasi dieci giorni sono tornati gli allenamenti di squadra, però, si rivede in campo qualche volto che avrebbe rischiato di non tornare in campo prima della fine del campionato. In questo senso, sono diversi i calciatori in Serie A che hanno visto dilatarsi la durata della stagione sportiva e assottigliarsi il tempo di ripresa dai loro infortuni. Un jolly da sfruttare.
Strakosha (Pau Lopez); Lulic, Manolas, Demiral, Faragò; Perotti, Lerager, Svanberg; Zaniolo, Inglese, Ibrahimovic. Non è una di quelle formazioni da ricordare a memoria per la vittoria di una Coppa del Mondo, ma è un ipotetico undici (con riserve) che può brindare alla ripresa dilatata del campionato che gli ha permesso un ritorno in campo prima della fine della stagione.
Tra gli infortunati che avevano già salutato in anticipo questo campionato, ma anche l’Europeo poi rinviato, c’era sicuramente il caso più eclatante del romanista Zaniolo, che adesso potrebbe tornare in campo entro la fine di giugno. Tradotto: potrebbe giocare almeno una decina delle ultime gare di stagione.
Uno scenario impensabile soltanto qualche mese fa, divenuto improvvisamente possibile. Lo condividono con lui i compagni Perotti, fermato da noie muscolari, e Pau Lopez, il primo giocatore ad essersi infortunato dopo la ripresa degli allenamenti in Italia dopo lo
Non sono le uniche storie che la ripresa del campionato potrebbe scrivere. In casa Genoa, ad esempio, ha ritrovato il campo il lungodegente Lerager (di giorno in campo, alla sera attivissimo a documentare sui propri social network le attività fisiche “extra” svolte a casa tra piegamenti e addominali). Complice il lungo stop, inoltre, si è fatto trovare pronto anche Behrami, che ha potuto smaltire in tranquillità l’infortunio patito nel corso di Milan-Genoa dell’8 marzo scorso.
Sono ancora decine i nomi di chi, senza grosse speranze di tornare in campo prima della fine della stagione, adesso mette nel mirino la data di ripartenza della Serie A. Basti pensare a Manolas, fermatosi due settimane fa alla ripresa dei lavori in casa Napoli, oppure Ibrahimovic, l’infortunio più altisonante delle ultime giornate. Tornato in Svezia, tra una settimana tornerà in Italia per proseguire la riabilitazione e ritrovare il campo entro luglio, nel pieno di quello che dovrebbe essere il rush finale.
E ancora non ci si dimentichi dei possibili rientri a cavallo tra giugno e luglio di Svanberg (Bologna), Demiral (Juventus) o del cagliaritano Faragò, la cui ricaduta decisiva che lo aveva messo fuori gioco era avvenuta in concomitanza con l’ultimo Genoa-Cagliari. E ci si ricordi anche del centravanti del Parma, Roberto Inglese, che proprio contro il Genoa al “Tardini” rimediò un serio infortunio (lesione miotendinea ai flessori, ndr) che lo avrebbe messo fuori gioco almeno sino a giugno. Ora potrebbe tornare a disposizione, ironia della sorte, proprio un girone dopo in occasione di Genoa-Parma, in programma in quella 27° giornata che dovrebbe cadere nella seconda metà di giugno.
Per chi recupererà in tempo, c’è chi dovrà comunque dire “addio” alla travagliatissima stagione 2019/2020, come i difensori Romagna (Sassuolo) e Ferrari (Sampdoria), il centrocampista rossoblu Radovanovic (ancora in Serbia per la riabilitazione) e l’attaccante Pavoletti, nuovamente infortunatosi al legamento crociato. Per loro nel mirino vi è direttamente la stagione 2020/2021. Che scopriremo oggi quanto sarà “attaccata” a quella 2019/2020, pronta a conoscere le sue date di ripartenza in forma ufficiale.
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