Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, si è visto confermare pochi minuti fa dal Consiglio e dall’Assemblea di Lega gli auspici di vedere ripartire il calcio dalla Coppa Italia, fissata per il weekend del 13-14 giugno. Già questa mattina, ai microfoni del TG5, era tornato a commentare la decisione di ripartire col massimo campionato di calcio. Un campionato che, per qualche tempo, aveva seriamente pensato potesse non ricominciare.
“Questa decisione è un segnale importante perché l’Italia sta ripartendo e lo sport, il calcio, diventano protagonisti di questa ripartenza, soprattutto ora che è possibile farlo in sicurezza e nel rispetto della salute di tutti. Un momento in cui ho pensato che non ce l’avremmo fatta? Purtroppo sì, nei momenti più difficili, nei giorni in cui c’erano i più alti dati della curva. Ancora adesso incrocio le dita per sperare che il campionato possa andare avanti fino alla fine, come previsto”.
Sul mondo del calcio col quale si è confrontato, talvolta duramente, in questi mesi, il ministro Spadafora ha dichiarato che “si tratta di un mondo composto da presidenti e società molto differenti tra loro, con approcci e sensibilità diverse. Sicuramente tutti appassionati del loro mondo ma anche giustamente interessati al grosso giro di affari e di interessi economici legittimi che ci sono attorno al mondo del calcio. Qualcuno mi ha definito l’uomo nero? Mi sono molto arrabbiato con tutto questo mondo quando un mese fa mi chiedeva di partire e decidere la data mentre avevamo ancora problemi con le terapie intensive o trasferivamo le bare sui mezzi del Ministero della Difesa. Ho trovato veramente assurdo chiedermi quando sarebbe ripartito il calcio in un momento del genere. Oggi che tutto il Paese riparte, mi sembra giustissimo che anche il calcio, essendo un’importante industria italiana, possa ripartire.”
Sulle riforme da adottare anche per tutti gli altri sport. “Sì, non voglio perdere l’occasione che mi viene data da una legge delega approvata dal precedente Governo che ci consente di riformare tutto il mondo dello sport, come quello dei lavoratori sportivi: un mondo straordinario, fatto di migliaia di persone che dedicano la loro vita allo sport, ma che non hanno nessun tipo di tutela. Questa e altre cose saranno presenti nella riforma che approveremo entro il mese di agosto”.
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