Anche la FIFA si schiera apertamente al fianco dei calciatori che hanno espresso e stanno esprimendo, ormai da una settimana, solidarietà dopo la morte di George Floyd diffondendo numerosi messaggi contro ogni forma di discriminazione razziale. “Comprendiamo appieno la profondità del sentimento e le preoccupazioni – si legge in una nota ufficiale – La FIFA si è ripetutamente dichiarata contraria al razzismo e alla discriminazione di qualsiasi tipo e recentemente ha rafforzato le proprie regole disciplinari al fine di contribuire a sradicare simili comportamenti. La stessa FIFA ha promosso numerose campagne contro il razzismo e spesso diffonde il messaggio anche nelle partite organizzate sotto la sua gestione. L’applicazione del regolamento di gioco approvato dall’IFAB è lasciato agli organizzatori delle competizioni, che dovrebbero usare il buonsenso e tenere in considerazione il contesto che circonda gli eventi”.
Il presidente Gianni Infantino ha poi aggiunto: “A scanso di equivoci, in una competizione FIFA le recenti dimostrazioni di giocatori nelle partite della Bundesliga meriterebbero un applauso e non una punizione. Dobbiamo tutti dire di no al razzismo e ad ogni forma di discriminazione. Dobbiamo tutti dire di no alla violenza. A qualsiasi forma di violenza”. Il chiaro riferimento è all’episodio legato all’esultanza di Jadon Sancho, che si è tolto la maglietta per mostrarne una con su scritto “giustizia per George Floyd” ricevendo dal direttore di gara il cartellino giallo, a norma di regolamento.
Football takes a knee pic.twitter.com/cCiErSclga
— B/R Football (@brfootball) June 3, 2020