L’epidemia artificiale nel mondo del pallone continua, eppure venerdì si gioca. Lo schiaffo preso lunedì a mezzogiorno dalla Lega calcio di Serie A non sembra aver acceso il fuoco sulla guancia di qualche Presidente o dirigente della Confindustria calcistica.
Tra le tante parole e interviste fatte sul calcio a Presidenti e Direttori non si capisce perché nessuno almeno lunedì abbia fatto trapelare la voglia di autonomia e autogestione della Serie A.
Il Presidente della Lega Serie A la scorsa settimana ha messo sul tavolo dei Presidenti di serie A una offerta del fondo CVC (tutto spiegato da Buoncalciatutti il 7 giugno scorso), offerta che scade alla fine di giugno, da vagliare e non discutere altrimenti non succederà nulla come sempre è successo in Via Rossellini.
Si parla di una offerta che potrebbe risolvere i tanti problemi che attanagliano la Serie A e trasformare il calcio del massimo campionato italiano in qualcosa da quasi amatoriale a qualcosa di più professionalmente organizzato, trasformandolo in un’entità commerciale altamente redditizia e lasciandolo in mano a dei manager in grado non solo di vendere diritti Tv chiamando a partecipare come concorrenti o fornitori grandi industrie interessate al business in tutto il mondo. Operazione difficile visto come pensano il calcio i Presidenti delle società in Lega: una sorta di gatto contro il topo.
La ventilata proposta di autogoverno farebbe abbassare anche il coraggio del Presidente Gravina avuto dal Decreto rilancio da Coronavirus che ha sempre dichiarato di “non voler essere il becchino del calcio e che il calcio era una industria“. L’autogoverno metterebbe alla prova non solo la FIGC, ma anche CONI e Malagò. Questa guerra tra il calcio dei poveri e il calcio dei ricchi ha raschiato il fondo del barile.
La domanda che si fanno i tifosi è: perché ricomincia la stagione 2019/2020 considerato che Sky e Dazn non hanno pagato ancora l’ultima rata e considerato che senza quegli euro nei mesi di Covid-19 tutto sarebbe saltato all’aria
Se la Lega Serie A non prenderà ufficiale e chiara posizione su quello successo lunedì scorso potrebbe essere deleterio per il mondo della Serie A e convincerebbe che anche il calcio ha bisogno del Governo e della politica considerate le entrate europee a suon di miliardi e bilanci fittizi del mondo pallonaro, dove godono solo agenti e procuratori, e non solo.
Ci sono troppi problemi oscuri e indecifrabili venuti a galla per colpa o merito del Coronavirus in questo ritorno al calcio giocato: basta fare le cronache degli ultimi tre mesi.
Mancano 10 giorni alla ripresa delle gare della stagione 2019/2020 e i tuttologi hanno già fatto la volata scudetto tra Juventus e Lazio e anche per quella Champions e Europa League che allo stop del virus era una bagarre. Danno per spacciate Brescia e Spal e per il terzo posto caldo che porta in B una calda zuffa dai 30 ai 25 punti.
Difficile fare pronostici: sulla vecchia schedina tutte le gare sarebbero da 1X2 anche all’oscuro su quello che è stato fatto con il riavvio della preparazione con allenamenti in lockdown e segreti sul piano fisico e infortunistico.
Si può fare una analisi al futuro campionato che ripiglierà per quello che avevano fatto e quello letto su tutte le squadre in questi 100 giorni di clausura, con tanti punti di domanda a cui solo il campo potrà rispondere.
Juventus (64 punti): Ronaldo si è allenato a Madeira e. sarà sempre decisivo per Sarri. Ha recuperato Chiellini dal lungo infortunio e meno simpatico dopo la sua voglia di scrittore le positività. Pjanic , Higuain, De Sciglio , Bernardeschi con le valigie in mano. Con il fiato della Lazio sul collo Ramsey, Bentancur e Matuidi reggeranno il centrocampo bianconero?
Lazio (63 punti): avrà mantenuto la forma pre-Covid? Gli artigli da scudetto per fame, motivazioni, schemi di Inzaghi e armonia sfilacciata da Lotito con la grana stipendi, saranno sempre caldi? Il problema laziale è che tutte le ripartenze sono sempre state al rallentatore, controllare i punti fatti ad inizio stagione. Lo spot a Formello è quello di allungare la serie di 21 gare, il jolly per portare via lo scudetto alla Signora. Per Inzaghi al rinnovo 12 partite in 40 giorni e i dubbi su chi sostituirà Immobile, Luis Alberto e la sua classe, la forza fisica di Milinkovic e Acerbi: sono uomini e non robot.
Inter (54 punti e una gara in meno): tutti confidano nella grinta di Conte e in una frenata delle antagoniste, nel recupero di Sensi a centrocampo e nello smaltimento di qualche chilo di Lukaku.
Atalanta (48 punti e una gara in meno): il compito difficile di Gasperini è rianimare non solo la squadra, ma una città in lutto. Per dare speranza, record di gol, schemi perfetti, quarto posto da blindare oltre il sogno semifinali Champions ad agosto, occorrerà qualcosa di importante capendo che il G&G deve in qualche partita frenare non andare a caccia delle gare da tennis e preservare forze.
Roma (45 punti): riparte con la caccia al quarto posto della Dea con un handicap che nel calcio pesa a quei livelli: i conti in rosso e il compratore americano Friedkin uscito dall’orbita giallorossa. Zaniolo e altri recuperati dai lunghi infortuni, Fonseca spera nel solito Dzeko.
Napoli (39 punti): con Gattuso si è ripreso, la zona Champions è illusione sempre ambita, con la rosa ringiovanita e la conferma di Mertens fanno da contraltare gli altri in scadenza di contratto. Fuori Manolas infortunato, torna Koulibaly, sotto il Vesuvio sperano quello della passata stagione.
Milan (36 punti): le troppe chiacchiere su Rangnick hanno destabilizzato Pioli? L’addio di Maldini incide? Si inizierà senza Ibra e Teo Hernandez, i più carismatici ai box per infortunio: l’ampio rimpasto futuro che effetto farà sul gruppo?
Verona (35 punti e una gara in meno): sirene per Juric in Premier League. Il croato vuole proseguire la stagione boom, ma coi big già promessi o ceduti e quelli in prestito sarà aiutato? Europa League in gioco.
Parma (35 punti e una gara in meno): prima squadra ad entrare in ritiro e allenamento, operazione non gradita dai calciatori. Troverà lo stesso Kulusevski? Gli alti e bassi dei finali delle squadre di D’Aversa negli ultimi campionati saranno da non ripetere.
Bologna (34 punti): Mihajlovic in campo motivato e presente cerca l’aiuto di Palacio e Orsolini per finire bene il campionato, anche se sulla carta la stella del calciomercato sarà Tomiyasu.
Sassuolo (32 punti e una gara in meno): l’ultima a giocare la prima a ripartire cercherà di riandare con le prodezze del trio Berardi-Caputo-Boga.
Cagliari (32 punti e una gara in meno): dopo un avvio sontuoso dalla quinta giornata giocata con il Genoa è andata in apnea tanto da licenziare Maran e dare la panchina a Zenga al debutto. Fuori Nainggolan per infortunio.
Fiorentina (30 punti): tanti contagi, ma i Viola pensano di tornare alla normalità con l’aiuto di Ribery ai box da troppo tempo. Iachini colpito dal Virus con il Presidente Comisso all’oscuro.
Udinese (28 punti): la famiglia Pozzo con un allenatore che non voleva farlo vuole sicurezza e chiede aiuto a De Paul.
Torino (27 punti e una gara in meno): Longo fino alla 27esima giornata non era riuscito a risolvere il flop di Mazzarri: come motivare un gruppo e il suo Presidente partiti con altre ambizioni? Oltre lo stop a Mazzarri, Cairo ha rimosso anche il DS: al suo posto il ligure Vagnati ex Spal. Verdi ai box, Belotti pensaci tu.
Sampdoria (26 punti e una gara in meno): dopo lo choc contagi è stato Ranieri il fautore della richiesta delle 5 sostituzioni in tempi non sospetti, adesso deve fare la conta, confida nel ritorno al gol di Quagliarella e le giocate di Ramirez. Non si fida della difesa e proverà a giocare con tre difensori.
Genoa (25 punti): nello sprint salvezza Nicola scalerebbe le vette dei tapponi alpini del giro d’Italia. Ha cambiato la musica dal suo arrivo a Pegli. Se Nicola si toglierà soddisfazioni nelle prime 5 giornate della ripartenza con Parma, Spal e Lecce in casa, Brescia e Udinese in trasferta dove il fattore campo conterà poco, potrà mettersi a gestire la qualità di Soumaoro, Masiello, Behrami, Sturaro con il riposo organizzato, quelli che hanno fatto suonare altra musica al Vecchio Balordo con Pandev e il ritrovato Sanabria dall’arrivo di Didi, senza togliere nulla agli altri. La folta rosa a disposizione dovrà fare la differenza non solo per Nicola, ma anche per i calciatori utilizzati meno.
Lecce (25 punti): Liverani vuole fare un testa a testa con il Genoa. Deve registrare la difesa e sperare in Lapadula.
Spal (18 punti): non si è capito se Di Biagio è l’allenatore giusto per sostituire Semplici, la rincorsa è problematica.
Brescia (16 punti): i lombardi riprendono con il magone per i morti, non per quello di Balotelli licenziato dal vulcanico Cellino che pensa già al prossimo calciomercato in uscita facendo l’asta per Tonali.
La Serie A adesso deve passare al campo e al pallone che rotola sul prato verde: sarà difficile perché ci sono altri appuntamenti importanti in Lega calcio e in FIGC e le parole continueranno a fare un effetto in bocca e un altro negli orecchi di chi ama il calcio.