Dai Genoa! È da 100 giorni (quasi) che non scrivo un pezzo solo per il Vecchio Balordo. Da cronista al buio , come mi hanno insegnato, c’è stato poco da dire e perciò tenersi dentro la vittoria in casa del Milan, le altre due vittorie e il pareggio prima del Virus è stata una buona medicina in attesa della ripresa.
Le interviste e i social dei calciatori rossoblu a quarti informano che stanno tutti bene e sono carichi. Nicola riprende la stagione 2019/2020 perciò “Daghe l’Euttu”, dai l’otto, come succedeva in tempi passati quando si dava il massimo della velocità alla leva del tram sulle rotaie.
In senso figurato chi dà “l’otto” è qualcuno che si è impegnato e si sta impegnando al massimo dando fondo a tutte le sue risorse. Riuscire a dare “l’otto” da martedì prossimo contro il Parma, fuori casa con il Brescia, divertirsi con la Juventus e in casa dell’Udinese nelle prime quattro gare della ripresa del campionato potrebbe significare continuare fino alla fine di luglio non a riposarsi, ma anche a divertirsi.
L’operazione può riuscire perché da quando è arrivato Nicola al Pio Signorini si è visto il principio della convinzione, non solo un principio d’insegnamento attraverso cui sono stati indicati gli errori fino a quel momento, dalle sviste comuni (gol a catinelle incassati) agli accorgimenti e i procedimenti per evitarli hanno dato risultati. Nicola è arrivato al Genoa confidando sull’efficacia dei suoi insegnamenti e con le idee chiare su tante nozioni sul Grifone fino allo scorso dicembre.
Importante è stato anche il principio della partecipazione attiva da parte di tutti con nessun esecutore passivo, tutti protagonisti riconoscendo che il lavoro del tecnico era utile e il calciatore capiva le finalità specifiche del Mister e dello suo staff.
Non sappiamo se a fare la differenza, non avendo mai visto Nicola lavorare in allenamento, sono state le esercitazioni con forme di lavoro attraenti, originali, adeguate alla capacità degli esecutori oppure il carisma e la voglia di Genoa e di vincere di Didi. Cambierà poco prima e dopo il Coronavirus per il Genoa da punto di vista tattico e tecnico.
Leggendo una intervista a El Pais di Del Bosque e Iniesta tanti paragoni calcistici potrebbero esserci con quello visto fare al Genoa di Nicola: “il possesso pallone fine a se stesso non fa vincere le partite; le famose 3 P: pressione, possesso, profondità. Quando non hai il pallone devi premere. Quando ce l’hai, fai possesso, ma senza profondità non vali nulla”.
Nicola nelle gare giocate è stato bravo nel capire se fare pressione più alta o più bassa e quando aveva il possesso cercare la profondità. Facendo le cronache alla fine sono stati gli spazi da occupare al fine di trovare la differenza anche senza centravanti pivot, sempre con la profondità.
La chiave di tutto l’utilità del possesso e il modo con cui si attacca. Fare mille passaggi come visto al Ferraris a fine autunno non serviva vincere.
Affermando quello scritto non si è scoperta l’acqua calda, ma principi del calcio moderno risaputi e ricercati da ogni Mister, che in questo calcio estivo dovranno essere gestiti anche dal “gegenpressing” alla Klopp non facendo pressing singolarmente ma di gruppo per risparmiare energie, giocando ogni tre giorni.
Avendo constatato come Nicola e il suo staff abbiano preparato le gare giocate prima del Covid sulle formazioni avversarie e in corso di gara i cinque cambi potrebbero essere una risorsa studiando come distribuirli solo su tre slot. Operazione che ha condizionato gli allenatori che hanno giocato la fase finale della Coppa Italia.
Se l’operazione 5 sostituzioni andrà a buon fine in casa rossoblu a quarti non sarà solo merito del Mister e dello staff, anche di coloro che vorranno colorare la carriera sapendo benissimo cosa fare, al Genoa l’operazione sarà riuscita con le tre sostituzioni.
Nicola ha dato l’abito tattico al Vecchio Balordo, da Martedì contro il Parma deve continuare a stare a pennello a un squadra tosta, adesso anche fisica giocandosi la partita dal primo minuto di gioco.
Dai Genoa,”Dagghe l’ Euttu” !