Superato il primo esame salvezza dal Genoa. Battuta la Spal per 2-0. Rialzato il Vecchio Balordo non solo in classifica, ma anche nella fiducia dei propri mezzi. Partita che era da vincere ed è stata vinta da Nicola e i suoi ragazzi.
La Spal non è venuta al Ferraris solamente per onorare il calendario, non è stata una resa incondizionata pur sapendo di essere già con un piede in serie B. Sbaglia chi pensa che la vittoria del Genoa sia solo merito degli estensi.
Per il Grifone il bicchiere deve essere sempre mezzo vuoto e la strategia tattica messa in campo da Nicola contro Di Biagio ha fatto chiedere a molti perché non è stata fatta in qualche gara precedente dopo la ripresa. La stessa domanda se la sarebbero fatta quando il Genoa prima del Covid vinceva o faceva risultati con il 3-5-2?
Bisognerebbe frequentare il “Pio Signorini” e vedere gli allenamenti per capire perché la strategia tattica con Pandev e Falque non sia stata utilizzata anche con le squadre alla portata del Vecchio Balordo. Per scribacchiare qualche termine alla Brera quelle scritte in precedenza sono “fanfaluche” di un cronista sportivo non affetto da voglie moralistiche.
Ora stiamo ai fatti appuntati sul taccuino. Il Genoa ha vinto e ha vinto bene contro una Spal non sotto l’ombrellone: basta guardare il tabellino alla voce dei falli commessi.
Nicola ha messo in campo un 4-2-3-1, un sistema di gioco che ha rappresentato al meglio la dislocazione di base attraverso i compiti e le funzioni dei calciatori in campo attraverso un concetto dinamico e non statico.
Strategia e modulo che sono stati equilibrati e hanno tenuto bene in considerazione le fasi di possesso e di non possesso. Razionali non solo come idea e struttura, adattandosi negli equilibri alle capacità, ai valori e soprattutto alla qualità dei singoli calciatori cercando di sfruttarne le caratteristiche tecniche, tattiche e di personalità.
Come abbiamo già scritto altre volte, al sistema di gioco viene attribuito, in particolare attraverso i numeri dei moduli, un esagerato valore tattico per i successi di una squadra.
Il Genoa ha vinto contro la Spal per il suo modo di muoversi e i rapporti che si sono stabiliti tra i singoli calciatori in relazione all’uomo in possesso del pallone e al conseguente comportamento degli avversari.
Contro gli estensi sono state le combinazioni di gioco a fare la differenza, il collegamento tra i vari reparti o reparti diversi. Schöne in cattedra grazie alle combinazioni con Iago e Pandev. Schöne non ha tradotto la sua prestazione con Google, come era successo ad un articolo del sabato arrivato dalla Danimarca, ma alzando la testa trovava sempre linee di passaggio libere pronte ad essere sfruttate. La qualità di questo trio al servizio del Genoa e di Nicola non può essere discussa.
I tre hanno funzionato anche per l’abnegazione di Cassata che ha svolto un lavoro enorme sulla corsia di sinistra fino a quando è stato sostituito. Cambio quasi richiesto: il calciatore si era toccato il quadricipite in precedenza.
Ma hanno funzionato anche il lavoro di Pinamonti nelle vesti di “pivot” per fare salire la squadra; il pressing portato a tratti per dopo rifiatare con il palleggio e senza sbagliare; Goldaniga e Zapata che non hanno mai perso un pallone di testa contro i giganti spallini; le diagonali di Masiello a salvare davanti a Perin per una volta inoperoso; la caparbietà di Behrami davanti alla difesa nell’affondare sempre il tackle; la voglia di Biraschi di vincere da capitano; le marcature a uomo sui palloni inattivi; Lerager, Sanabria e Barreca in partita appena entrati.
Da migliorare i cambi campo invocati dai calciatori liberi sulle corsie laterali e sui calci d’angolo per sfruttare le qualità di Masiello viste nella Dea di Gasperini, sempre libero alle spalle della difesa avversaria. In passato hanno creato guai e gol anche al Vecchio Balordo.
Il Genoa ha sbagliato il quinto rigore della stagione: solamente uno è andato a buon fine, il penultimo calciato da Pinamonti in porta su ribattuta in quel di Udine. Tre rigori, mettendo da parte quello di Falque di ieri perché arrivato il risultato, potevano cambiare risultati e anche classifica.
Alessio Semino ieri ha ricordato che Pandev è tornato ai tempi laziali realizzando 9 reti, come non accadeva dal 2009. Non vuole fermarsi e arrivare più che in doppia cifra.
Su quanto scritto ci saranno turbe psicotoniche. Ho scritto quello che ho visto dalla Tribuna stampa. Per chi mi legge e segue Buoncalcioatutti è sempre successo ad ogni gara giocata dal Genoa, nel bene e nel male. Fare il cronista non è l’arte di giudicare, ma raccontare quello visto.
Ci ricorderemo della partita giocata contro la Spal. Importante ripeterla anche nelle prossime tre con Torino, Lecce e Samp: non saranno gare facili, ma neanche difficili se ci saranno gli artigli da cannone, che quando caricato non ha la morte nell’anima.