Rolando Maran è da quattro giorni sul campo del Centro Sportivo G. Signorini per prendere visione delle strutture e della squadra, in attesa che domani spalanchi si spalanchino anche le porte del calciomercato. Questo lunedì, intanto, è in programma la presentazione alla stampa nelle vesti di nuovo allenatore del Genoa. Si svolgerà dalla sede del ritiro rossoblu, il Tower Hotel di Genova Aeroporto.

La conferenza si apre con le parole del direttore sportivo Daniele Faggiano: “Sono qui e siamo qui per la presentazione, anche se non ce ne sarebbe bisogno, del nuovo allenatore del Genoa Rolando Maran. Siamo non felici, di più, perché Maran ha dimostrato il suo valore ma ne dimostrerà ancora di più perché è venuto con tutto l’entusiasmo che ho io e che aveva anche lui quando l’ho chiamato. Sono super contento di poter lavorare con un professionista e una persona seria, che ha voglia di far bene al Genoa così come ho voglia io, il suo staff e tutti i tifosi. Sono molto felice di questa scelta, abbiamo aspettato alcune situazioni perché pure lui doveva liberarsi da una squadra: non è stato semplice ma ce l’abbiamo fatta”. 

Presentato anche lo staff che lavorerà sul campo con il tecnico: Maraner, G. Maran, De Bellis, Pilati, Tonelli, Bressan, Gatto e Raggio-Garibaldi.

Foto Buoncalcioatutti

Questo l’esordio di Maran: “Vorrei salutare e ringraziarvi di essere venuti. Prendo per la prima volta conoscenza di voi e di tutto quel che mi circonderà durante l’anno. Sono felice di essere qui a fianco al direttore e cominciare questa avventura”.

Finalmente al Genoa, visto che il suo nome era accostato da diverse stagioni

“Mi aggiungo anche io al ‘finalmente’, perché qualche anno fa siamo stati veramente vicini e ho pensato che potesse essere nel destino arrivare alla guida tecnica di questa gloriosa società. Si avvera quello che ho cercato da tempo, ho grandissimo entusiasmo e cercherò di mettere grandissima serietà e professionalità sfruttando al massimo questa occasione per poter fare una lavoro che qui si ricordi e far si che siano orgogliosi di questa annata”.

Cosa le ha detto Preziosi quando vi siete incontrati?

“Il presidente mi ha chiesto di non soffrire. Il Genoa arriva da qualche anno di sofferenza e mi è stato chiesto di non soffrire come negli ultimi campionati. I miei obiettivi? So di essere alla guida di una grande società, senza dire tante cose in più, e l’esserne alla guida mi dà un grande senso di responsabilità. So che quando arriverò al Ferraris e mi troverò al Ferraris, sperando che ci siano presto i tifosi, vivrò ancor di più queste emozioni, che già vivevo da avversario. Al di là di non soffrire, il mio obiettivo sarà di tirare fuori il massimo da tutti ed essere coesi per far sì che questo accada. Se ho avuto da aspettare tanto tempo per arrivare qui è perché ci sarà da gioire parecchio”.  

Il suo obiettivo minimo? 

“Sicuramente non dobbiamo soffrire e avere uno spirito genoano che deve uscire dalla maglietta ogni volta che scendiamo in campo. C’è poi la voglia di far bene ed essere protagonisti in ogni gara, che poi si può anche perdere ma bisogna affrontarla con coraggio e spirito di sacrificio, sapendo cosa indossiamo quando siamo in campo”.

Sul calciomercato in entrata:

“Il direttore ha dimostrato negli anni di saper operare nel migliore dei modi. So che è al lavoro da tempo e sta lavorando in maniera spedita per portare a termine le trattative: questa per me è una garanzia”. 

Il direttore ci ha detto che avreste dovuto parlare del modulo in ottica mercato. Ora ha un’idea di come impostare questo Genoa sulla base dei giocatori a disposizione?

“Le idee ci sono, ma è chiaro che il mercato potrà cambiare qualcosa perché bisogna comprare giocatori bravi che aumentino il livello tecnico di questa squadra. Da parte mia c’è elasticità, mia prerogativa è lavorare su almeno un paio di sistemi per poter cambiare in corsa e avere qualche arma in più. Dovremo esser bravi a cambiar pelle durante la partite, soprattutto se resteranno i 5 cambi. La difesa a 4 sicuramente è una delle soluzioni”. 

Lei è un allenatore che viene da una terra dove si praticano tanti sport. Cosa le porta giocare e allenare in una città di mare?

“Cerco di portare serietà e professionalità, cercherò di guadagnare con il lavoro l’affetto e la stima dei genoani perché questo sono abituato a fare e passa tutto attraverso questo. Vorrei far rispecchiare il lavoro settimanale sul campo”.

L’esperienza da allenatore del Genoa sarà come un esame di laurea? 

“Si, ma questo per me è un ulteriore stimolo, se mai ce ne fosse bisogno. Forse – anzi, senza il forse – è l’opportunità più bella capitata in carriera e la possibilità di mettermi subito a lavorare sulle partite ed entrare al Ferraris e vedere uno stadio che spinge come sa spingere, la Gradinata Nord che dà il suo contributo, credo sia tutto uno stimolo incredibile. A me sta dando una carica enorme. Credo sia stata l’occasione giusta al momento giusto e voglio coglierla”. 

Sulla preparazione, sarà anomala dopo la ripresa? Cosa cambierà? 

“Sicuramente è tutto anomalo. Ci eravamo già preparati all’eventualità di dover ripartire subito e sicuramente qualcosa abbiamo cambiato, come determinati carichi e sezioni di lavoro che sono state variate proprio per il breve tempo dalla ripresa del campionato. Credo che se in una preparazione normale si va a caricare pensando un po’ meno allo scarico, qui dobbiamo andare di pari passo con i carichi e il fatto di farli smaltire ai calciatori. Ci saranno gli stessi carichi, magari non consecutivi ma dando qualche scarico in più”. 

A livello di numero, il prossimo Genoa di Maran di quanti giocatori ha bisogno e di quali caratteristiche? 

“I giorni sono stati veramente pochi e sarebbe presuntuoso darlo da parte mia. Non c’è un numero: se vuoi migliorare le soluzioni sono infinite. Vedremo dove si potrà arrivare ma l’intento mio e della società è di migliorare laddove sia possibile migliorare. Che squadra ho trovato? Una squadra che si è messa in mostra nel migliore dei modi e con una buona cultura del lavoro, una buona base per fare i lavori migliori. Questo entusiasmo dobbiamo farlo crescere rapidamente e saper ricreare un nuovo entusiasmo, volto a conquistare tutti quelli che abbiano a cuore questa maglia. Trovare le motivazioni anche nel nostro lavoro, alla fine funziona sempre. L’altro giorno, quando sono sceso in campo, ho indossato gli scarpini e quella bellissima maglietta, in quel momento ero l’uomo più felice del mondo. In questo momento vorrei essere solo qua e questa è la gioia più grande”.

4-3-1-2 è il suo modulo di riferimento? 

“L’anno scorso era un 4-3-2-1, prendendo visione di determinate caratteristiche farò una scelta definitiva avendo però anche alternative su cui lavorare. Prima di dirvi una cosa che non riuscirò a portare avanti, preferisco aspettare”. 

Il Chievo pur non essendo una squadra di “giovincelli” correva più delle altre squadre di Serie A. Era tutto merito del fondo fatto in estate?

“Il trucco? Era che si correva e si lavorava tutti i giorni al massimo. Nessuno si risparmiava  in nulla e credo che questo si verificherà anche qua, perché c’è grande partecipazione e quando c’è partecipazione è più facile che accada quanto detto da lei, che si riesca a mettere in campo quell’aspetto caratteriale che ti fa conquistare dai tuoi tifosi. Una volta creato questo, saremo sicuramente una squadra che farà divertire o quantomeno sentire orgogliosi i propri tifosi”. 


Maran