La sessione estiva di calciomercato iniziata ieri è sulla strada degli scorsi anni con meno tempo ufficiale. Meno male. Sarà un mese di calciomercato da “pulp fiction“, non come il film di Tarantino, ma in termini di poltiglia di notizie.
Buoncalcioatutti come sempre non seguirà il tam-tam di notizie, ma aspetterà l’ufficialità o per lo meno l’ufficiosità per comunicarle. Ogni sera fino al 5 ottobre pubblicherà i contratti depositati al sito della Lega.
Sarà un altro mese del monopoli-calcio show di chi parte e di chi arriva alla ricerca di audience e di click sui siti specializzati che aumentano anno dopo anno. Chi racconterà la “balla” per primo sarà ripreso immediatamente, senza neanche citare la fonte.
Parliamo di un teatrino dove chi tira le fila sono i procuratori dei giocatori, pronti a scatenare aste oppure far passare la lana in seta calcistica, e non direttori o dirigenti sportivi.
Calciomercato show con fabbricanti di enigmi che rimbecilliranno i tifosi con ingaggi solo a chiacchiere, un mercato neanche più stravagante perché difficoltoso dopo la crisi Covid per mancanza di materia prima, i soldi.
Impera come nel passato una sola filosofia: prima vendere e dopo ingaggiare, più che acquistare. Eccetto CR7 il nostro campionato negli ultimi anni non ha avuto ricambi ed è stato fermo ai soliti nomi che avevano dato tanto in carriera nei campionati europei.
L’Italia calcistica è diventata non una casa di risposo, ma un resort, e non è più lo zenit della carriera calcistica. Giocatori apparentemente al capolinea come Ibra, Gervinho, Ribery, Leiva, Alves, Ashley Young, Kolarov, Mkhitaryan risultano dominanti non solo di nome, ma facendo la differenza la scorsa stagione.
Il ricambio all’estero, guardando le ultime formazioni della Champions, vuol dire scommettere su nuovi giocatori. Nel campionato italiano si cercano i costi zero, le scadenze di contratto e vorticosi giri di scambi di calciatori. Probabilmente in questa sessione di calciomercato si potrebbero vedere meno prestiti con diritto di riscatto obbligatorio, operazione che ha lasciato in braghe di tela qualche squadra.
In casa Genoa il mercato calcistico si sta facendo in silenzio. Le conferenze di Faggiano e Maran hanno fatto intendere che devono fare un mercato per recuperare qualità e quindi inserire competitività nella formazione della scorsa stagione anche se non in toto, mettendo sul piatto idee di Faggiano che devono essere un preciso obiettivo assieme alle idee tattiche di Maran per sviluppare un gioco veloce, tecnico, intenso e con qualche giocatore in grado di fare la differenza.
Nel calcio attuale contano molto i grandi giocatori che fanno fare la differenza, essendo pochi in circolazione, ma conta molto di più la qualità della rosa da poter mettere in campo anche alla luce delle cinque sostituzioni. Negli scorsi calciomercato Faggiano ha dimostrato di avere idee chiare, i collegamenti non gli sono mancati nel preparare in particolare il Parma al ritorno in Serie A. Lo spartito calcistico del direttore pugliese è stato letto bene avendo un background e un fondo di conoscenze di calciatori calcisticamente anziani, ma anche giovani.
Da oggi al 5 ottobre ci sarà da divertirsi: i nomi che circolano non solo per il Vecchio Balordo bisognerebbe scriverli a matita sul notes e dopo, alla fine, verificare quanti sono stati indovinati. Nel calciomercato show è importante che i tifosi genoani ragionino con la propria testa e quando vedono cognomi di calciatori valutare innanzitutto se hanno le caratteristiche per il gioco passato di Maran – gioco che potrebbe cambiare nei numeri di modulo ma non nei principi – e se gli ingaggi sono a portata delle casse rossoblu a quarti.
Il calciomercato autunnale bisesto sarà nel segno di Messi. Anche in questa operazione, pur non essendo economisti, bisognerebbe fare i conti di quante sono le squadre al mondo che lo potrebbero ingaggiare permettendosi un investimento colossale per portare a casa la Pulce.
Nella classifica della Deloitte sui club con maggior fatturato ci sono: Real, Bayern, Psg e le due squadre di Manchester. Sulla carta l’unica che potrebbe chiudere l’operazione potrebbe essere il City di Guardiola avendo dietro un fondo sovrano nazionale, anche se negli scorsi anni non hanno partecipato all’asta per Neymar e CR7.
Messi-City sarà altra follia del calcio europeo. Per il talento argentino in grado oggi di vincere le gare da solo Guardiola ha fatto offrire 500 milioni per cinque anni di contratto pur avendo 33 anni di età: 50 milioni di stipendio netto annuale e 250 milioni di bonus. Guardiola, se non vincerà la Coppa con le Orecchie, non arrivando neanche alla finale, dovrebbe appendere il patentino da allenatore alla panchina.
Se volesse la famiglia Zhang ha la forza di mettere il bastone fra le ruote al City e fare indossare la casacca dell’Inter a Messi, ma difficilmente lo farà per non andare nuovamente fuori da tutti i parametri del fair play.
In tempi di Covid e con gli stadi chiusi solo una società con un miliardo di fatturato, che non esiste, potrebbe rendere sostenibile una spesa del genere. I capricci dell’emiro fanno paura in Inghilterra se non dovessero arrivare i risultati, e non solo calcistici ma anche di merchandising e pubblicità che saranno elevati all’ennesima potenza .
Per finire i colpi ci saranno, come sempre, negli ultimi giorni di mercato, quando le pretese degli agenti sicuri di avere nelle mani i nuovi Pelè e Maradona scenderanno a valle e si confronteranno con la crisi internazionale che ha scatenato il Covid, di cui il calcio non è rimasto vergine.
FIGC e Lega hanno deciso che il campionato 2020/2021 inizierà il 19 settembre p.v. Ritardare una settimana sarebbe stato meglio non solo per la preparazione fisica che non sarà quella degli scorsi anni, ma anche per il finale di calciomercato che potrebbe influire non sol sui risultati nelle due giornate giocate, ma anche sulla testa dei calciatori.