Le impressioni di settembre sul campionato che inizierà domani non sono una canzone di speranza come quella cantata e suonata dalla PFM (Premiata Forneria Marconi) ai tempi dei figli dei fiori. Difficile godersi questo inizio di campionato perché i problemi da porsi sono tanti. Non si vive l’emozione di un campionato che sta per iniziare perché la FIGC, più che la Lega di Serie A e le società di calcio, non la sta facendo vivere per troppa premura e non si rende conto che l’emozione vola via e farà fatica a tornare.
Si parla solo e tanto di calciomercato per far fare voli pindarici, ma il vero problema è il contrasto al Virus e continuare a giocare senza pubblico. Per le società l’assenza del pubblico è un grave danno economico di non poco conto per il portafoglio, sempre poco considerato nei bilanci e per il settore del commercio che affascina i tifosi. Gli abbonamenti in passato avevano garantito soldi ancor prima dell’inizio del campionato, non per comprare Top da sette zeri, ma per la liquidità delle spese correnti che devono affrontare amministratori e direttori generali. Ai mancati abbonamenti bisogna aggiungere il mancato pagamento dell’ultima rata di diritti TV da parte di Sky.
Il calcio sarà l’ultimo pensiero del Governo anche se farà tamponi a go-go ogni 4 giorni almeno fino al prossimo DPCM: solo il vaccino potrà farlo tornare alla normalità. Gravina, Presidente della FIGC, si batte e chiede al CTS di diminuire il protocollo troppo stringente dei tamponi ogni 4 giorni estendendolo almeno a 8, venendo sempre illuso con il rinvio ad altre date. Sull’apertura degli stadi gravano le notizie intorno ad una recrudescenza del Virus nei mesi di ottobre/novembre e il presunto contatto che non dà fiducia sugli spalti.
Tutte le squadre e i direttori sportivi nelle ultime due settimane di mercato dovranno pensare anche alle uscite oltre che alle entrate. Il primo rebus o scoglio dentro una rosa si avrà in serata o domani mattina quando sarà presentata la “lista dei 18” (più gli altri 7/8 con limiti di età per giocatori provenienti dai settori giovanili o Under 21) che non troverà soddisfazioni nelle rose troppo folte. Lista che si potrà cambiare ogni giorno fino al 5 ottobre, fine del calciomercato.
È difficile fare previsioni e griglie di partenza, a meno che non si voglia farle al buio senza tenere conto della stagione troppo schiacciata che farà diventare tutto più difficile nel creare identità e gioco agli allenatori, con poche partite amichevoli tra le misure anti-virus e grattacapi agli staff medici e preparatori atletici senza una vera preparazione atletica e fisica che potrebbe creare noie sui muscoli dei giocatori.
Alla Juventus la famiglia Agnelli chiede il 10° titolo consecutivo, ma troppi sono gli interrogativi che faranno fatica a combaciare con l’assuefazione alla vittoria della Signora se non terranno conto che i veterani in difesa hanno un anno in più, che il centrocampo è nuovo di zecca e che manca un centravanti di ruolo, che sarà ingaggiato, col timone affidato a Pirlo. Toccherà ancora al bionico CR7 a 35 anni caricarsi la Signora sulle spalle.
L’Inter che ha in mente Conte è un album di figurine dei suoi capricci, che dovrà produrre risultati a tutti i costi per non cadere nella filosofia poco gradita a cinesi e Marotta degli “zero tituli”.
Il Milan e Pioli puntano sui vent’anni di Tonali e i quasi quaranta di Ibrahimovic, mentre il Napoli del signor tampone presidenziale conta cinque centravanti e Gattuso dovrà non inventare, ma creare una strategia per farli rendere alla svelta altrimenti la vittoria inaspettata in Coppa Italia dopo aver battuto Lazio, Inter, Juventus sarà dimenticata.
Bisogna puntare sulla Dea di Gasperini, che potrebbe confermare un’altra stagione bella se non sarà macchiata nuovamente dalla depressione del suo Top-artista Ilicic.
Il mercato potrebbe spostare equilibri e non c’è la sicurezza che la zona Champions possa interessare solo Lazio, Atalanta, Milan, Napoli e Roma: non bisogna dimenticarsi del Sassuolo di De Zerbi che con l’arrivo della nuova proprietà ha deciso di non vendere nessuno dei suoi gioielli, nella continuità di una identità e di un gioco che potrebbero fare la differenza nel girone di andata.
Tante le concorrenti all’Europa League, sicuramente non al settimo posto che ha sempre creato guai nel campionato successivo. Di Francesco, neo allenatore del Cagliari, dopo due parentesi negative con Roma e Sampdoria ci prova sull’isola sarda. Il Torino cerca di sposare le geniali intuizioni di Giampaolo se gli daranno il tempo di portare avanti il progetto di gioco e di giovani. Il Parma di Liverani che Barilla, il marchio della pasta all’estero, sta cercando di portare dentro la società americani del settore alimentare.
Altro interrogativo il Verona vista l’uscita dei pezzi da 90. Per Juric formare un’altra squadra in poco tempo non è facile, per di più senza aver effettuato la preparazione fisica importante e pesante della scorsa stagione.
La Fiorentina dell’americano Comisso cerca spazio, ma oltre i calciatori bisognerà che cambi mentalità strategica calcistica il tecnico Iachini troppo abituato in carriera al “primo non prenderle, secondo non far giocare gli avversari”.
Tutte le altre squadre che viaggiano a cavallo o dalla parte destra della classifica puntano a tenersi lontano dalla zona salvezza che quest’anno potrebbe non essere alimentata dalle neopromosse Benevento di Pippo Inzaghi, Crotone di Stroppa e Spezia di Italiano pronte a ritagliarsi il ruolo di sorprese in cerca di visibilità con il gioco mostrato in serie B, se saranno consci delle difficoltà che troveranno.
Per Sampdoria e Genoa lasciamo il commento alla fine del calciomercato considerato che la Doria ad oggi ha fatto poco e il Genoa tanto però da montare e unire alla svelta. Per la Samp il top sarà nuovamente il vecchio e saggio Ranieri, per il Vecchio Balordo Faggiano.
Il DS genoano ha idee e cerca qualità per salvarsi senza ansia per iniziare e dopo vedere cosa succede durante il campionato. Se Il Genoa e Maran riusciranno a combattere subito la sterilità davanti ai portieri avversari e la giusta copertura alla fase difensiva, causa di tanti errori singoli e collettivi del passato, potrebbe anche divertirsi.
Convocata la stampa da parte di Faggiano nel pomeriggio alle 17.15 al Ferraris per illustrare quello fatto e da fare nelle prossime due settimane di mercato. Una buona notizia per non continuare a scrivere al buio o inventare. Grazie.
Per emettere giudizi, meglio aspettare non solo il 5 ottobre con la fine del calciomercato, ma anche la prima partita dopo quasi 15 giorni per la sosta della nazionale.
Due settimane di calciomercato e tre turni di campionato e i loro risultati potrebbero condizionare il futuro a seconda dei propri obiettivi e incominciare a far traballare, senza colpe specifiche dei tecnici, qualche panchina.
Gli arbitri tornati ad essere riuniti sotto l’unica campana della Can dovranno essere usati da Rizzoli nel modo giusto, non facendo crescere i neofiti da Serie A solo sulle spalle di poche società. I leggeri aggiustamenti approvati dall’IFAB sul fallo di mano e sul ricorso degli arbitri alle immagini TV potrebbero sciogliere polemiche sull’utilizzo del Var.
Buocalcioatutti si può per adesso solamente affermare perché il pallone domani pomeriggio comincerà a rotolare sul prato verde.