Riparte oggi il campionato del Genoa che dopo aver conquistato l’ennesima salvezza al fotofinish cercherà in questo torneo di dare qualche gioia e qualche soddisfazione ai tifosi rossoblu. In casa genoana è avvenuta un’autentica rivoluzione sia a livello societario sia a livello tecnico. Sono stati esonerati il d.s. Marroccu e l’allenatore Nicola, sostituiti dal direttore Faggiano e da mister Maran, ex di Cagliari e Chievo. Il nuovo d.s ha assunto i pieni poteri e numerose sono le nuove entrate in casa rossoblu: il tempo e il campo diranno se le scelte saranno state positive. Ovviamente è opportuno ricordare che il Covid-19 è ancora in circolazione e che le partite saranno sempre a porte chiuse: quindi, come abbiamo sempre sostenuto, sarà uno spettacolo surreale.

Uno sguardo d’insieme sull’avversario di oggi.

Per la prima di campionato il Genoa affronta oggi a Marassi il neopromosso Crotone, guidato in panchina dall’ex genoano Giovanni Stroppa, un tempo giocatore talentuoso e dalla tecnica sopraffina. La sua squadra scende in campo con il 3-5-2 e cercherà di sorprendere il Grifone con l’entusiasmo e la voglia che contraddistinguono le squadre neopromosse.

L’analisi reparto per reparto. Partiamo dalla difesa.

Il portiere Cordaz, capitano della squadra e da parecchi anni a Crotone, ha una statura importante, ma riesce ad essere ugualmente reattivo tra i pali; è bravo nelle uscite alte, è un giocatore esperto e carismatico.  Il trio di difensori è formato da Marrone come centrale e da Magallan e Golemic ai suoi lati. Marrone, elemento tecnico e di personalità, è il regista difensivo, in certe movenze ricorda Bonucci. Magallan, di proprietà dell’Ajax, dopo un anno nelle fila dell’Alaves in Spagna, cerca la sua consacrazione in Italia. E’  argentino e in patria veniva considerato l’erede di Samuel, perché bravo nel gioco aereo ed attento in marcatura. Il serbo Golemic è il “braccino” di sinistra: dotato di fisico imponente, ha nella scarsa rapidità il suo tallone d’ Achille.

Il centrocampo.

Rispoli, Eduardo, Cigarini, Zanellato e Molina sono i cinque centrocampisti. Rispoli e Molina sono gli esterni. Rispoli, ex di molte squadre, agisce sulla fascia destra ed è in possesso di un’ottima corsa, ma non ha una tecnica sopraffina e certe sue letture difensive lasciano a desiderare. Molina, sulla fascia opposta, fa della progressione e del dribbling in corsa le sue qualità, è più bravo in fase offensiva che in fase difensiva. Eduardo e Zanellato sono i due interni. Il primo è un brasiliano proveniente dallo Sporting Lisbona, ha forza fisica e discreta tecnica, ma è un po’ lento nelle movenze. Zanellato, cresciuto nel settore giovanile milanista, è a mio parere uno dei giovani più interessanti del campionato italiano: nel suo bagaglio ci sono corsa, buona tecnica e sagacia tattica. Cigarini è il regista, l’ ex Cagliari ha piedi buoni e conosce tempi di gioco. È poca mobile e gioca molto in orizzontale, ma è esperto e con la sua forte personalità cerca di condizionare arbitro ed avversari.

L’attacco.

Messias e Simy sono i due attaccanti e sono stati i protagonisti della promozione del Crotone. Il primo è un brasiliano salito tardi alla ribalta, ma è munito di un piede mancino sontuoso. Ha dribbling secco e velenoso, è all’esordio nella massima serie. Si dice che fino a qualche anno fa per tirare avanti fosse costretto a scaricare frigoriferi. Simy è un nigeriano da anni in Calabria, nello scorso campionato è stato il capocannoniere della serie B: bravo nel gioco aereo grazie al suo 1,98 di altezza, sa destreggiarsi dentro l area di rigore con sufficiente rapidità.

Come si comportano sulle palle inattive?

Su corner e punizioni a sfavore nello scorso torneo difendevano a zona e probabilmente sarà così anche quest’ anno. Su quelle a favore salgono tutti e tre i difensori centrali e insieme a Simy e Zanellato occupano l’area di rigore. Alla battuta vanno Messias con il suo sinistro velenoso e Cigarini. Nelle punizioni dal limite Messias, Zanellato e Cigarini sono i candidati al tiro, e il brasiliano è sicuramente il più pericoloso.

In conclusione?

È l’esordio per il nuovo Genoa targato Maran, anche se dei nuovi acquisti se ne vedranno pochi. Quasi tutto è avvolto da un fitto mistero. Il nuovo tecnico rossoblu nella sua carriera ha fatto giocare le sue squadre con il 4-3-1-2, ma ora, per la mancanza dei giusti interpreti, sembra orientato a schierare anche lui un 3-5-2. Sarà importante avere il giusto atteggiamento, mostrare lo spirito da battaglia, la voglia e la concentrazione che ci vogliono in tutte le partite.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.