“Il mondo professionistico vive uno dei momenti più drammatici, con la difficoltà di far fronte a tutta una serie di impegni”. Lo ha dichiarato il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, intervenuto questa mattina a Radio Rai prima di essere ospite di Sky Sport. A riportare un estratto delle sue dichiarazioni è stato anche il sito della FIGC.
Sul tema del come potrà essere mantenuto in piedi il sistema calcio, Gravina auspica un piano dedicato e capillare. “C’è l’esigenza di un intervento esterno, una sorta di ‘Recovery Fund’ per il mondo dello sport. I contratti con costo del lavoro pre-COVID, e ricavi che soffrono per l’emergenza del lockdown e non solo, generano condizioni di default. La partenza della stagione 2020/21 ci preoccupa moltissimo, molto più della ripartenza della scorsa stagione. Oggi il mondo del volontariato e dilettantistico è sfiduciato. I mecenati impegnati nel calcio di base, nei dilettanti e anche nel professionismo di base, stanno meditando di abbandonare. Questo non ce lo possiamo permettere come mondo dello sport e non se lo può permettere il nostro Paese”.
Il presidente Gravina interviene anche sul ritorno dei tifosi negli stadi in queste prime gare di campionato. “Si tratta di un segnale importante, anche se mille spettatori sono davvero pochi. Penso che la gradualità debba essere proporzionale, altrimenti corriamo il rischio di avere valori assoluti applicati a situazioni molto diverse. È importante applicare questa disposizione anche alla Serie B, alla Serie C e ai Dilettanti. Il Calcio è uno e deve recuperare la presenza del pubblico perché oggi sembra un corpo senza anima. Abbiamo dimostrato grande responsabilità, abbiamo mostrato con i comportamenti di meritare la fiducia dopo aver superato un pessimismo diffuso”.
Tra i temi tratti vi è pure quello relativo alla Nazionale e alla decisione di aprire il Gewiss Stadium per la sfida di Nations League tra Italia e Olanda. “La decisione di andare a giocare a Bergamo è una testimonianza di ulteriore attaccamento, di rispetto e riconoscenza, al grande impegno di tanti volontari, medici, professionisti, che hanno aiutato a superare il momento critico della pandemia. L’auspicio è che ci sia una piccola ma significativa presenza di pubblico a Bergamo. Dipenderà sicuramente, oltre dalle norme che saranno indicate dal Governo, dalle indicazioni dell’UEFA. Siamo ottimisti perché in occasione della Supercoppa Europea a Budapest verrà introdotto il 30% del pubblico, un esperimento che credo l’UEFA abbia intenzione di estendere a livello internazionale”.
La chiusura è sull’attesa per la risposta alla richiesta della FIGC di ridurre la frequenza dei tamponi ai giocatori. “Sono convinto che il Comitato Tecnico Scientifico ci darà ragione: spero che già domani o in settimana possa essere bloccato il vecchio protocollo perché non solo è insostenibile, ma comincia ad essere invasivo per i nostri ragazzi“.
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