Al termine del pesantissimo e umiliante 6-0 rimediato a Napoli, abbiamo contattato Simone Braglia, ex portiere del Genoa che già più volte Buoncalcioatutti ha avuto piacere di contattare. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per chiedergli un breve commento alla gara del San Paolo.
Un tuo commento sulla partita? Come si spiega una partita del genere dopo un primo tempo giocato abbastanza a viso aperto col Napoli e con un gol clamoroso fallito da Lerager.
“È inspiegabile la metamorfosi che c’è stata nel secondo tempo. Mentre nel primo tempo la partita è stata giocata a buoni ritmi, con un Genoa che ha creato diverse occasioni di gol e non ci sarebbe stato nulla da dire se avesse pareggiato 1-1 alla fine del primo tempo. Poi nel secondo tempo il risultato è inspiegabile. Non è un secondo tempo da Genoa. Siamo all’inizio, per carità, e ci vuole tempo. Quantomeno spero che la batosta serva per raddrizzare e prendere quell’atteggiamento che un giocatore del Genoa deve avere quando gioca al Ferraris e quando porta la maglia rossoblu anche lontano dal Ferraris”.
Per migliorare questa squadra e mettere subito una pezza resta, oltre la gara col Torino, il mercato. Ti sei fatto un’idea in quali reparti il Genoa abbia bisogno?
“Dico subito che Marchetti non c’entra nulla sui sei gol, non credo che con Perin in porta si sarebbe potuto limitare il passivo. Credo che Marchetti quel che poteva fare l’ha fatto, non dò colpe specifiche a lui: se arrivano gli avversari a tirarti così da vicino e prendendo la mira vedo poco probabile l’intervento del portiere. Il problema l’ho visto in mezzo al campo. E dico anche che a tre non si può giocare, a meno che non giochi a tre e in mezzo al campo ci sono degli interditori che corrono e si fanno il mazzo. Non credo che ci sia bisogno di grossi acquisti ancora, credo soprattutto ci sia bisogno di una punta, quello sì. E il resto della squadra vada bene così. Ci vuole un po’ di tempo per poter cercare una coesione, sia di tecnica sia di spirito, che serva al Genoa soprattutto per non seguire il filotto di gol subiti che c’è stato dal post-lockdown ad oggi”.