Altra giostra del gol alla quarta giornata di campionato della massima serie italiana: 41 le reti realizzate su 9 gare, solo uno zero a zero tra Verona e Genoa.
Per tutti gli allenatori è arrivato il momento di capire se il fenomeno delle reti incassate è una questione di difensori che non sanno più difendere o di fase difensiva. In molte gare sembrano svaniti i principi delle azioni individuali e collettive in fase di non possesso pallone. La fase difensiva tira in ballo non solo i difensori, ma anche centrocampisti ed esterni al di là dei numeri di modulo.
La quarta giornata ha messo in luce che le squadre neopromosse continuano a fare il proprio gioco che le ha condotte in Serie A cercando di tenere gli avversari lontano dall’area di rigore. Operazione che non è andata in porto non per il gioco dei rivali (anche quelli della parte sinistra della classifica), ma per la differenza di qualità dei singoli calciatori che hanno deciso le gare.
Si confermano le note positive dei giovani arbitri utilizzati da Rizzoli dopo l’unione tra Can A e B. Le moviole dei post gara in crisi alla ricerca del pelo nell’uovo del Regolamento del gioco calcio. Tanti arbitri impegnati vicini ai 35 anni e tenuti in naftalina per due/tre anni avendo debuttato nei campionati dal 2017, non potranno partecipare alla conquista del titolo di internazionale per limiti di età. Collina e Nicchi, rei dello scempio con la divisione di Can A e B nel 2010, prima di addormentarsi dovrebbero fare un piccolo esame di coscienza, per di più dopo quello proposto da direttori di gara raccomandati (solo questo il motivo) e visti impegnati alla Can A fino alla scorsa stagione.
Nel sabato del villaggio calcistico in campo tutte le squadre italiane impegnate ieri sera e oggi in Champions. La vetrina è per il Napoli di Gattuso: quattro reti alla Dea non più abituata a subire gol ma a confezionarli. Neanche il ritorno di Ilicic ha sollevato il morale a Gasperini che da tempo non si ricordava di aver spento la luce su un terreno di gioco. Un Napoli impressionante per organizzazione di gioco e per potenza offensiva ha dominato la Dea da primo all’ultimo minuto di recupero.
Sampdoria-Lazio: Ranieri da buon giallorosso del Testaccio ha aperto la crisi di Inzaghi Jr. Tutto non può essere successo perché l’Aquila era orfana di Immobile. Un tre a zero blucerchiato con reti di Quagliarella e due debuttanti che non possono lasciare recriminazioni sul risultato a Lotito, preoccupato da una squadra che dopo tredici anni partecipa alla Champions. Annichilito il 3-5-2 laziale da un Ranieri sempre più giovane tatticamente con un 4-2-3-1 non aspettato da nessuno. Ranieri in panchina conta molto e comanda i suoi giovanotti.
Milan-Inter: il Diavolo sale la scala della classifica un Pioli dopo un altro. L’età di Ibra non conta, un diavolo che ha sconfitto il Coronavirus e dentro lo spogliatoio ha rigenerato i compagni. Le scelte tattiche premiano il tecnico rossonero. Quelle di Conte non funzionano. Gli alibi non possono fare la differenza per una corazzata come il Biscione. Otto gol in quattro giornate non sono pochi per chi si candida oppure è stato candidato nella griglia di partenza in pole position. Il solo pensiero in testa di Conte, primo non prenderle, scricchiola. A centrocampo non funzionano le coperture ed Eriksen fuori continuerà a far discutere. Visti i giocatori a disposizione, il 3-5-2 in Europa non lo giocherebbe nessuno.
Crotone-Juventus: primo punto dei calabresi contro una Signora vedova di CR7. Le formazioni sperimentali di Pirlo che pensa di essere a Coverciano davanti ai suoi esaminatori di patentino con la tesi “il calcio che vorrei” non si può applicare neanche contro i pitagorici. Pirlo se avrà fatto turnover con vista Champions avrà capito che senza i titolari è alla mercé di tutte le squadre. Bravo Stroppa con le visioni da umano che diventano divine in campo con il cuore e le belle idee del tecnico. Morata salva Pirlo in Calabria e in Russia contro la Dinamo Kiev con tre gol. Adesso Pirlo deve risolvere alla svelta per non cadere nella trappola di Sarri facendo convivere non solo CR7, Dybala, Morata, ma anche Chiesa e Kulusesvki. Infortunato Chiellini, altro problema per Pirlo.
A mezzogiorno della domenica tortelli stellati per De Zerbi e il Sassuolo nel derby emiliano di Bologna. Sassuolo da sballo: sotto per 3 a 1 vince in 14′ per 4 a 3. La squadra di De Zerbi con il gioco può arrivare lontana per adesso si gode il secondo posto in classifica. Ha vinto le ultime tre gare realizzando quattro reti attraverso un gioco. Il Bologna partito alla grande dopo il 3 a 1 si è afflosciato e Caputo, il cannoniere italiano alla Schillaci e Paolo Rossi, ha ribaltato il risultato con gol e assist.
Spezia-Fiorentina 2 a 2. La Viola per molti commentatori si è buttata via vincendo per 2 a 0 dopo quattro minuti. Nessuno a caldo ha commentato il modo diciamo “prudente” di Iachini di giocare da sempre, a freddo tutti mettono la sua panchina in discesa verso l’esonero e il ritorno in campo del toscano-bancario Sarri che attizza il patron americano. Problema sull’ingaggio. Tanti gli errori dei gigliati che il generoso e rabberciato Spezia ha gradito macinando il suo gioco con capacità di aggredire alto e concedere poco agli avversari.
L’Udinese ha vinto con il Parma crollato alla fine per colpa del Covid con 7 positivi, mandato in Friuli dall’Asl emiliana per la contentezza della Lega di serie A che si aspettava altro stop alla napoletana. Liverani non si è arreso, ha pareggiato 2 a 2 ma ha ceduto sul gong finale per un gol di Pussetto. Respira Gotti: la sua panchina a zero punti rischiava.
La Roma batte il Benevento, ma il 5 a 2 non deve far pensare ad una partita senza storia per le Streghe di Pippo Inzaghi. Partita in equilibrio per 70 minuti, dopo la batteria d’attacco romanista guidata da Dzeko e Pedro ha fatto la differenza negli altri 20 minuti più recupero. Il Benevento gioca, la differenza la fanno i giocatori di qualità avversari.
Su Verona-Genoa già scritto tutto ieri. Juric lavora in un cantiere aperto e spera di recuperare alla svelta Veloso, Benassi e Gūnter. Maran spera nel bollettino dell’Asl ormai giornaliero in questa guerra genoana contro il Covid.
Ieri tutti a crogiolarsi con la Champions finché non ha parlato il Ministro Spadafora che ha buttato in angoscia FIGC e Lega con le sue perplessità di portare a termine la stagione se il Virus non si fermerà.
Spadafora come a maggio, nei dubbi di ritornare in campo, ha ribadito che FIGC e Lega devono avere un piano B o C per finire la stagione 2020/2021. La Lega non è d’accordo, Spadafora consola il Presidente della FIGC e l’Uefa che vogliono play off e play out.