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Genoa 0-2 Inter, nerazzurri passano al Ferraris. Grifone fa quel che può, poi si arrende

(Foto TanoPress)

Dopo 34 giorni dall’ultima gara casalinga contro il Crotone, il Genoa ritrova lo stadio Ferraris e ospita l’Inter, reduce dal pareggio casalingo contro il Borussia Möenchengladbach. Ad arbitrare la sfida sarà Massa della sezione di Imperia, mentre al VAR andrà a sedersi il brindisino Di Bello. Il Genoa in settimana ha ritrovato quattro giocatori, negativizzati dopo il Covid, ed è ancora alla ricerca della migliore condizione per quegli elementi rientrati alla fine della scorsa settimana, da Pjaca a Pellegrini passando per Zajc e Melegoni.


NOTIZIARIO

La prima nota che salta all’occhio è la presenza di un po’ di traffico in più fuori dal Ferraris, dove oggi ci sono un migliaio di tifosi accolti su invito dal Genoa e suddivisi fra Tribuna e Distinti. Cielo limpido, senza nuvole, dopo la pioggia caduta su Genova tra ieri sera e questa mattina. La temperatura è intorno ai 19 gradi, terreno di gioco in ottime condizioni. Maran ha seguito attentamente tutto il riscaldamento della sua formazione. Non vanno in panchina Males e Brlek, gli unici ancora positivi al Covid, e neppure Criscito, Lerager, Zappacosta e Destro, appena negativizzati. Sturaro ancora indisponibile così come Scamacca, rimasto a casa per via di un tampone sospetto (che troppo a ridosso della gara avrebbe dato sito negativo).


FORMAZIONI UFFICIALI 

GENOA (3-5-2): Perin; Bani, Zapata, Goldaniga; Ghiglione, Behrami (60′ Radovanovic), Badelj (60′ Zajc), Rovella (83′ Melegoni), Czyborra (46′ Pellegrini); Pandev, Pjaca (64′ Shomurodov). A disposizione: Marchetti, Paleari, Biraschi, Zajc, Radovanovic, Destro, Melegoni, Masiello, Shomurodov, Parigini, Pellegrini, Dumbravanu. Allenatore: Rolando Maran.

INTER (3-4-1-2): Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia, Bastoni; Darmian, Vidal, Brozovic, Perisic (57′ Hakimi); Eriksen (57′ Barella); Lautaro Martinez (71′ Pinamonti), Lukaku. A disposizione: Padelli, Stankovic, Hakimi, de Vrij, Kolarov, Barella, Moretti, Nainggolan, Vezzoni, Carboni, Satriano, Pinamonti. Allenatore: Antonio Conte


LA PARTITA

La gara inizia puntuale allo stadio Ferraris. Rossoblu provano subito ad essere aggressivi e l’Inter si assesta provando a fare quello richiesto da Conte: condurre la gara dall’inizio. Il Genoa gioca con Bani sul centrosinistra difensivo, Zapata centrale e Goldaniga a destra.

Il primo tentativo dell’Inter verso la porta di Perin è un tiro-cross di Bastoni: l’estremo difensore rossoblu la fa sua senza problemi. Gara molto combattuta, giocata sul fisico e sull’anticipo: dopo 10′ il risultato resta bloccato sullo 0-0. Al 13′ ci riprova l’Inter con Lautaro Martinez: Perin accompagna sopra la traversa dopo averla battezzata fuori.

La gara procede senza sussulti, prevalentemente nella metà campo rossoblu, anche se il Genoa riesce ad orchestrare sempre delle buone ripartenza. Al 22′ primo corner della gara per la formazione nerazzurra su chiusura di Goldaniga su Lautaro Martinez. La battuta trova la difesa del Genoa attenta. Attenzione che si rivelerà alta anche al 25′ quando Bani chiuderà col corpo un sinistro di Vidal, andato al tiro sugli sviluppi di un altro calcio d’angolo.

Al 32′ Lautaro Martinez cerca la girata in area di rigore e la deviazione con la schiena di Goldaniga. Pallone largo che poteva tradire Perin. L’Inter sta progressivamente alzando il proprio baricentro, col Genoa che sta rispedendo al mittente ogni pericolo. Al 40′ primo giallo della gara all’indirizzo di Lautaro Martinez, che nel tentativo di calciare entra fallosamente su Goldaniga. Massa estrae il giallo.

Al 41esimo è ghiottissima la chance per il Genoa, che imbastisce un ottimo contropiede con Czyborra che pesca tra le linee Behrami, abile a girare centralmente per Pjaca. L’attaccante croato non vede Ghiglione alle sue spalle, tergiversa col pallone e se lo fa strappare dalla difesa nerazzurra. Un minuto più tardi anche Ghiglione, pescato alle spalle della retroguardia avversaria, si invola verso la porta ma non calcia e viene recuperato da Bastoni e Ranocchia. Senza recupero, il primo tempo va in archivio sullo zero a zero.

Riprende il secondo tempo con Pellegrini al posto di Czyborra. Al 51′ primo tiro dalla bandierina della ripresa conquistato dall’Inter e deviato lontano dall’area dal colpo di testa di Pellegrini. È un Genoa ben distribuito sul campo, che mette in difficoltà la formazione nerazzurra nel trovare spazi. Pjaca avrebbe un’ottima occasione al 53′ su servizio in profondità di Pandev, ma come nella prima frazione cerca un dribbling di troppo e viene chiuso da Ranocchia.

Maran grida chiaramente alla squadra di non allungarsi e predica compattezza. Conte è pronto a inserire sia Barella che Hakimi. Siamo al 57′ di gioco. All’ora di gioco dentro Radovanovic e Zajc al posto di Behrami e Badelj. Al 62esimo prima conclusione del Genoa verso la porta di Handanovic con Pandev, che ci prova dai 25 metri ma trova solamente il fondo.

Al 63′ la sblocca invece l’Inter con Lukaku, che attira su di sé l’attenzione della difesa rossoblu e apre un varco a Barella per servirlo in area di rigore. Un dribbling gli spalanca lo specchio della porta e il mancino batte Perin. Immediatamente dopo la rete del vantaggio nerazzurro, fuori Pjaca e dentro Shomurodov.

Al 71′ dentro l’ex rossoblu Pinamonti, fuori Lautaro Martinez. Al 79′ arriva il raddoppio dell’Inter su calcio d’angolo con un colpo di testa di D’Ambrosio su sponda aerea di Ranocchia, che anticipa Zapata. D’Ambrosio più lesto di Pellegrini nell’occasione insacca da pochi passi. Dopo la seconda marcatura, dentro anche Nainggolan e Kolarov al posto di Vidal e Darmian. All’83esimo ultimo cambio del Genoa: dentro Melegoni per Rovella, che esce tra gli applausi dei tifosi presenti. All’85esimo cartellino giallo per Bani.

La gara sfila via sul due a zero sino al triplice fischio dopo tre minuti di recupero. Il Genoa ha resisto un’ora, mostrando un buon ordine difensivo come al Bentegodi e non sfruttando le occasioni (una per tempo) che avrebbero potuto portarlo a tirare verso la porta di Handanovic, che chiude la gara senza aver mai fatto un intervento. È la sintesi di una gara dove il Genoa ha combattuto, ma ha dato l’idea di non poter fare davvero più di così per impensierire l’estremo difensore nerazzurro. Scarsa lucidità in un paio di frangenti che avevano mostrato scoperta la difesa nerazzurra, in difficoltà se attaccata in velocità. Tra le buone notizie, quella del ritorno in campo di Zajc, Pjaca, Melegoni e Pellegrini, che non sono apparsi al top della condizione dopo tre settimane di isolamento. C’è comunque ancora molto da fare per Maran, non soltanto sulla via del recupero degli elementi colpiti dal Covid: il Genoa rimane a quattro punti (con una gara da recuperare) ed è atteso dal derby contro la Sampdoria domenica prossima. Prima l’impegno di Coppa Italia contro il Catanzaro. 

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