Genoa-Catanzaro valida per il terzo turno di Coppa Italia. Tanti fantasmi girano intorno a questa partita per il Vecchio Balordo e i suoi sostenitori che non hanno dimenticato di aver mandato in Paradiso l’Alessandria nel 2015 e l’Entella nel 2018, che costò la panchina a Juric e portò l’arrivo di Prandelli.
“Ghostbusters” Maran ne dovrà tenere conto perché non sarà una partita Davide contro Golia e un’altra “Supercazzola” calcistica sarà poco – e meno – digeribile con un derby in programma nel prossimo turno.
Insomma, esame importante per Maran e i suoi uomini. La storia del calcio è la cassaforte della memoria, qualcuno datato in società (pochi) farebbe bene a ricordare al tecnico delle due sconfitte per rimediare subito dall’inizio con una formazione non sperimentale o quasi, ma la più forte nei primi 45’. E dopo, se arrivasse il risultato già acquisito, esperimenti e riposo per i presunti titolari del prossimo derby. Attenzione a fare il contrario come avevano fatto Gasperini e Juric nelle partite sopracitate.
Il Genoa contro il Catanzaro dovrà dimostrare di essere superiore per capacità di gioco, di tecnica e di tattica e non per differenza di categoria. Con il senno di poi poteva essere più redditizio fare prove contro l’Inter che contro il Catanzaro.
La formazione allo speaker, la tattica a quello che si vedrà. Vista la ricerca del gol fiducia in Scamacca e fiducia anche nell’ubzeko Shomurodov. Viste le pagelle ha avuto la sua notorietà anche nella trasmissione show di Chiambretti Tiki-Taka. Non se lo meritava, non avendogli dato il tempo di imparare qualche parola calcistica italiana, di capire l’alimentazione e soprattutto il passaggio tra i due campionati dove le differenze, gli spazi e la profondità da conquistarsi sono diversi per una punta.
La differenza tra lui e Piatek è che il polacco era a Neustift il 9 luglio e Shomurodov è arrivato alla fine del calciomercato, a campionato iniziato ad ottobre. Tra i centravanti Maran potrebbe valutare anche il centravanti della Primavera, il brasiliano Felipe Estrella: conta poco se è del 2001. Come si è in attesa di vedere Males centravanti arrivato dal Lucerna e qui in prestito dall’Inter, serbo/svizzero classe 2001 uscito dal virus in questi giorni.
Per il 29esimo anno calcistico il Catanzaro partecipa alla Serie C, o terza serie del Campionato Italiano. Dopo la delusione dei playoff della scorsa stagione i calabresi hanno cambiato tutto l’assetto sportivo con un nuovo direttore sportivo, nuovo direttore generale e nuovo allenatore Antonio Calabro, ex tecnico della Viterbese al posto di Aglietti, ex giocatore del Genoa passato in panchina al Bari.
In campionato le Aquile calabresi hanno confezionato 7 punti su 6 gare giocate con due vittorie casalinghe, tre gol fatti e uno subito. In trasferta due gare, un pareggio e una sconfitta, l’ultima in ordine di tempo contro la Casertana per 2 a 1. Gol fatti uno e subiti due. In Coppa Italia nel primo turno i calabresi hanno superato la Virtus Francavilla per 2 a 1. Nel secondo turno hanno confezionato l’impresa vincendo a Verona in Casa del Chievo ai rigori per 7 a 6.
Gli uomini di Calabro hanno resistito stoicamente contro i clivensi giocando in 10 contro 11 per 35’ di gioco. Tatticamente ci siamo informati con cronisti che hanno affrontato il Catanzaro con le squadre della loro città, Potenza e Casertana. Le informazioni ricevute sono che la squadra giallorossa è una squadra di esperienza e prova a giocare anche quando non ha il pallino del gioco.
Il Catanzaro cerca di partire da dietro con i difensori aspettando gli avversari e cercando di saltare le prime di linee di pressing. I difensori centrali cercano direttamente le due punte o gli esterni di buona gamba che fanno bene le due fasi di gioco quando il play, il capitano Corapi, non interviene a farsi fare il passaggio. Cercano con frequenza i tiri da fuori area.
Se gli avversari partono dal basso, le ripartenze del gioco mettono pressione sul reparto difensivo e sul portatore di pallone cercando di chiudere le linee di passaggio. Contro il Chievo hanno sfruttato bene il gioco di rimessa sfruttando i palloni persi dai veneti.
Il tecnico calabrese predilige il modulo 3-4-1-2 in particolare tra le mura amiche, in trasferta anche il 4-4-2 o 3-5-2 e in fase difensiva la difesa gioca con 5 difensori. I punti di forza la velocità di Pinna, Casoli e Carlini. Gli esterni sempre a spingere qualità e esperienza dei non più giovani Garufo, Carlini e Martinelli. Quest’ultimo si propone sempre dentro l’area avversaria sui calci piazzati.
Hanno difficoltà nelle diagonali difensive e in difesa sui cross, errori comuni per tutte le squadre che vogliono partire dal basso. La formazione calabrese intenzionata a fare altro colpo non farà turnover considerato che domenica scorsa ha saltato la gara con il Palermo di Campionato per colpa del virus dei siciliani.
Non sono partiti destinazione Genoa Riggio squalificato, Di Piazza (attaccante), Urso (mediano). Ballottaggi: Curiale-Evacuo in attacco, Carlini-Baldassin e Corapi-Altobelli a centrocampo.
Arbitra Maggioni Lorenzo di Lecco, primo assistente Lombardi Brescia, secondo Berti (Prato), quarto uomo Nicolini (Brescia). Maggioni Lorenzo nato nel 1984 vanta due gare in Serie A (Sassuolo-ChievoVerona nell’aprile 2019, Brescia-Parma nel luglio 2020). Un rigore concesso, zero espulsi. Ventinove gare in Serie B con 15 rigori e 7 rossi sventolati.