Nel giorno in cui si rimescola il quadro di positivi e negativizzati in Serie A (tamponi negativi per Skriniar, Donnarumma, Hauge e Gabbia; positivi invece tre giocatori del Sassuolo), la FIGC ha diramato il nuovo protocollo relativo agli allenamenti delle squadre professionistiche e del calcio femminile, oltre che per gli arbitri.

Cosa introduce il nuovo protocollo? In primo luogo “la possibilità di effettuare i test diagnostici di routine previsti 48 ore prima della gara e quelli necessari il giorno della gara in caso di individuazione di un calciatore positivo all’interno del “gruppo squadra” anche attraverso test rapidi di tipo antigenico e non solo con test molecolari, come fino ad oggi indicato“. Un’altra novità rappresentata dal nuovo protocollo modifica durata e termine dell’isolamento e della quarantena (10 giorni più test che accerti la negatività per sintomatici e asintomatici, purché abbiano avuto almeno tre giorni consecutivi senza sintomi), già previsti dalle nuove circolari del Ministero della Salute.

Modifiche messe nero su bianco proprio nel secondo giorno di fila in cui l’Italia registra oltre 30mila positivi al Covid-19, con una riunione d’urgenza ancora in corso tra Governo e CTS. Il mondo del calcio, già privo da troppo tempo dei tifosi, deve fare i conti con alcune situazioni al limite, per lo più in Serie B, dove si è consumato il dejavù di Juventus-Napoli. Salernitana regolarmente in campo, Reggiana che non si è nemmeno presentata in Campania alla luce dei 27 positivi nel gruppo squadra. Un episodio che farà discutere, non fosse altro per la minore attenzione che si sta riservando al campionato cadetto. Non ha mancato di farlo notare il presidente della Serie B, Mauro Balata, mediante un comunicato.

Oggi i club della Serie BKT si mobilitano per difendere le donne e gli uomini dell’universo della B. Un appello alla sensibilità delle istituzioni affinché possano essere adottati strumenti opportuni e necessari per evitare che la crisi cancelli il calcio degli italiani”. Non è l’unica voce intervenuta in questo sabato di fine ottobre per invitare le istituzioni – e non solo – a tutelare il calcio. Questa mattina, infatti, il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, aveva rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera.

“Ho scritto al premier Conte usando un tono diretto – spiega Dal Pino – chi banalizza il mondo del pallone non conosce la sua importanza, il calcio è innanzitutto un’industria primaria dell’entertainment, un prodotto che compete a livello globale. Un fenomeno attorno a cui si coagula l’interesse di 30 milioni di persone. Il calcio non è solo star, campioni, ingaggi milionari, ma un movimento che coinvolge 300mila lavoratori complessivi. La demagogia, il populismo e la superficialità di giudizi vanno messi da parte. Il calcio ha un linguaggio universale, perciò chiedo al Governo che si possa ragionare di sistema: lavoriamo insieme, non contro”.


IL NUOVO PROTOCOLLO EMANATO DALLA FIGC 

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