Paulo Fonseca è intervenuto in conferenza stampa, rispondendo alle domande inviate a distanza dai giornalisti, alla vigilia della partita contro il Genoa. I giallorossi dovranno fare a meno di Edin Dzeko, risultato positivo al Coronavirus nella giornata di ieri e pertanto non convocato per la gara in programma domenica pomeriggio al Ferraris (calcio d’inizio ore 15) contro il Genoa. Fra i rossoblu non ci sarà invece Cristian Zapata, risultato anch’egli positivo al Covid-19 (clicca qui).

Domani giocherà Borja Mayoral? Fonseca conferma: “Lui e Edin sono giocatori con caratteristiche diverse, tutti noi conosciamo l’importanza di Dzeko per la nostra squadra ma domani giocherà Borja Mayoral. Cambia il giocatore ma non le intenzioni offensive della squadra. La Serie A è un campionato diverso, se abbiamo un giocatore molto esperto come Pedro, che ha una capacità di adattamento molto veloce, con un giovane abbiamo più bisogno di adattamento. Sarà così con lui così come lo è stato con Villar e Carles Perez. Il campionato tatticamente è molto forte e dobbiamo dargli spazio di crescere. Chi tra Pedro e Mkhitaryan alle spalle di Mayoral? La mia scelta in questa partita, quella di giocare con due punte, non è stata in funzione di Borja ma della partita, della strategia e degli avversari. Solo questo: non ho scelto un giocatore che giocasse vicino a lui perché lui doveva giocare, ma è stata una strategia”. 

L’allenatore della Roma è tornato anche sul caso Diawara, per il quale si attende l’esito del ricorso: “È stato un errore, ma la pena non può essere la stessa per gli errori che danno vantaggio e quelli che non ne danno. Noi non abbiamo tratto vantaggio da quella situazione”. 

Ancora Fonseca: “Siamo a novembre, l’importante è adesso: il futuro per me è domani. Non posso parlare di gennaio. Per me la cosa più importante è la prossima partita: domani abbiamo una partita difficile e molto importante. Il nostro è un processo in cui è importante avere giocatori che cerchino gli spazi e la profondità insieme a giocatori che sono più pronti per iniziare la costruzione di gioco. È un processo di squadra e non possiamo separare le due cose: la squadra sta capendo cosa i giocatori debbano fare. Prepariamo sempre le partite in funzione della forma di pressing. Quando una squadra pressa uomo contro uomo o a zona oppure in maniera mista, l’intenzione della squadra cambia. Devo dire una cosa: voglio vedere coraggio di giocare anche durante la pressione, altrimenti senza questo coraggio non puoi giocare in questa squadra. E io sono contento del coraggio visto nei miei giocatori, anche nei momenti di pressione. Nelle ultime due partite, parlare solo della difesa, penso che non sia giusto. È importante dire che il processo difensivo è fatto da tutta la squadra: se davanti non facciamo bene è più difficile dopo anche per il difensore. Tutti i giocatori sono disponibili per difendere e pressare. Non prendere gol è importante ma è merito di tutta la squadra, non solo dei difensori. Abbiamo finito questo ciclo di partite, ci resta quella di domani. Anche adesso abbiamo fatto bene, ma il passato non è importante se non possiamo costruire il futuro. Abbiamo fatto bene, ma ora l’importante è il futuro: il futuro è domani. La squadra deve capire che stiamo facendo un buon cammino ma dobbiamo continuare così, con questo spirito di squadra e questo atteggiamento. Continuare così già da domani”. 


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