Dopo la vittoria nel Derby di Giovedì sera a pennello per la squadra di Maran ci sta la canzone di Battiato “La Cura“, cambiando le parole ma non il significato. Fatta questa premessa, il tempismo non è di casa a Villa Rostan: annunciare l’addio del direttore sportivo Faggiano a 48 ore dalla sfida col Parma, per motivazioni in larghissima parte ancora da chiarire, può essere una mina vagante. Adesso è finito il tempo delle scuse, da parte di tutti e a tutti i livelli in società.
Il Vecchio Balordo dovrà essere protetto non solo dalla panchina, ma da tutti quelli che gli girano intorno al Pio Signorini. Dovrà essere protetto dalle paure e dalle ipocondrie del passato, dai fallimenti negli ultimi anni.
La cura potrà avere effetto dimostrando, come giovedì sera nel secondo tempo, che esistono lo spazio e la luce per non fare invecchiare il Vecchio Balordo. Ed essendo speciale, la sua gente fuori dal Tempio farà di tutto per farlo guarire.
Se Maran ha in mano la squadra, è ora di dimostrarlo in un altro step troppo importante per il proseguo del campionato. Maran ha già avuto a disposizione 10 gare tra campionato e Coppa Italia per trasmettere alla squadra la sua impostazione di gioco e le scusanti del Covid o di non aver mai avuto la rosa al competo dovranno essere superate.
Il Genoa relegato al penultimo posto in classifica ha necessità di accendere un cambiamento il prima possibile ed è comprensibile, pertanto, che possa essere proprio il tecnico rossoblù il primo ad essere interessato a farlo confermando, se non negli uomini almeno nella strategia tattica, quanto visto nel secondo tempo di giovedì sera. Dai, dai, Maran! Domani hai la grande occasione di giocare un Monday Night Red & Blue senza fare sconti da Black Friday.
Il derby dovrebbe aver messo in campo una identità-tattica e la possibilità di avere un attacco in grado di fare gol. Giocatori, dovete essere convinti di quello che fate e dovete cercare di farlo! A coloro che erano in campo o in panchina lo scorso campionato, ricordarsi delle nove sberle prese da ducali in due gare con due triplette di Cornelius.
Tutti si aspettano una squadra vera e una vera reazione alla sconfitta di Udine. La priorità domani sera sarà quella di diventare squadra reale con intensità e atteggiamento battagliero per tutto l’arco della partita e fino al fischio finale. Contro il Parma è arrivato il momento di vedere prima l’uomo e dopo il giocatore.
La formazione del Genoa potrebbe essere quella del secondo tempo contro la Sampdoria: importante centrare i protagonisti con le caratteristiche giuste da mediani e mezzali nel cuore del gioco.
I giornali specializzati annunciano Pandev vicino a Scamacca. Perché no? Maran studierà fino a lunedì se è la strategia giusta per far rendere al meglio il bomber genoano. Pandev non si discute, ma contro la difesa non di primo pelo dei ducali potrebbe fare la differenza in altri momenti dell’incontro?
Arriva al Ferraris un Parma in crisi non tanto per la classifica (6 punti), quanto perché nella terra del Parmigiano e del Lambrusco lo specchio di questa rotta sbagliata è colpa del tecnico Liverani.
L’ex tecnico del Lecce, e in passato del Genoa, ha ricevuto il rinnovo della fiducia dal parte dei Presidente dei Ducali, fiducia però a tempo per le prossime due gare in calendario: quella con il Genoa di domani sera e a seguire quella casalinga con il Benevento. Addirittura il Presidente del Parma ha dato l’ultimatum a Liverani dal punto di vista tattico: “niente più 3-5-2, da qui in avanti attacchiamo“.
Questo input, ordine sulla strategia da adoperare prossimamente, ha lasciato perplessi gli addetti ai lavori che ancora hanno negli occhi il modo di giocare del Lecce dello scorso anno.
Il gioco di Liverani anche al suo esordio sotto la Lanterna rossoblù ha avuto degli alti e bassi e solo nel derby era riuscito a far godere i genoani. Ma il derby è sempre stata una partita che bisognerebbe estrapolare dal calendario sul piano non solo del gioco.
Liverani non era riuscito a trasmettere tanto al Genoa, quanto al Parma in queste otto giornate di campionato i suoi principi di gioco attraverso un 4-3-1-2 votato al possesso pallone e al dominio tecnico della partita. Operazione che, invece, gli è riuscita alla grande quando ha portato il Lecce in Serie A. Questo modulo Liverani lo ha confermato anche nel massimo campionato lo scorso anno, anche se retrocesso con i salentini.
Il modulo 4-3-1-2 è stato adottato anche nelle prime cinque giornate di campionato 2020/2021 ma avendo confezionato solo una vittoria, un pareggio e tre sconfitte, incassando 9 reti e realizzandone 5, ha fatto virare il modulo nel 3-5-2 mettendo in classifica due pareggi in casa dell’Inter e quello a domicilio con la Fiorentina. Quello con l’Inter era stato accettato e magnificato dalla stampa, quello con la Fiorentina in particolare a Parma non è stato accettato perché era avvenuto con le caratteristiche della sconfitta in casa della Roma all’ ottava giornata l’ultima, con una squadra troppo molle, senza reazione, con un solo tiro in porta. In quel momento la panchina di Liverani è iniziata ad essere in bilico.
Probabilmente domani sera Liverani tornerà al 4-3-1-2 o 4-3-2-1 cercando di favorire il palleggio corto e lo sviluppo del gioco nelle zone centrali del campo, cercando poi di costruire il gioco sulle corsie laterali in assenza di giocatori adatti come a Lecce ad occupare gli spazi intermedi.
Questo modo di occupare il campo è sempre stato funzionale all’idea di calcio di Liverani: una circolazione paziente del pallone con lo scopo di attirare gli avversari, con il coinvolgimento degli uomini nei mezzi spazi per portare il pallone sul lato scoperto avversario e cercare di attaccare in modo più diretto.
Tutto ciò a Liverani non è successo nelle prime 5 gare giocate dal Parma, come a Lecce causa di gol incassati, perché il centrocampo non accompagnava il pressing e si aprivano buchi pericolosi che hanno prodotto gol avversari (anche perché i centrali non sono molti veloci). Per tale motivo Liverani nelle ultime gare non ha fatto più giocare il capitano Iacoponi, difficilmente nel passato lasciato in panchina.
Riscontrate le possibili difficoltà delle gare precedenti della sua difesa, è possibile che Liverani contro il Grifone decida di ricorrere al pressing alto in maniera più selettiva, solo in momenti di necessità, preferendo abbassarsi in fase di non possesso pallone coprendo di più il centro del gioco.
Nella formazione del Parma il grande dubbio è se giocherà con due uomini dietro a Inglese prima punta chi metterci Gervinho oltre Kucka se ci sarà Kuko non è più 4 3 2 1 . Anche per i ducali come il Grifone la formazione a domani sera intorno alle 20.
Genoa-Parma sarà diretta da Mariani di Aprilia, internazionale dal gennaio 2019. Nato nel 1982, consulente informatico. 94 gare in Serie A, 35 rigori e 37 espulsi. In stagione tre gare di cui Parma-Napoli (0-2). La prima gara diretta in Serie A nel 2013 fu Parma-Torino. Alla Can A dal 2015.
Con il Genoa 10 gare (1 vinta, 2 pareggiate e 7 perse). Con il parma 7 gare (3 vinte, 1 pareggiata e 3 perse).
Primo assistente Prenna di Molfetta, secondo assistente Villa di Rimini, quarto uomo Di Martino di Teramo. Al VAR Pairetto di Nichelino (ha sostituito Maresca indisposto), AVAR Liberti di Pisa.