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Genoa-Milan, il pensiero di Mario Ponti prima della partita

Dopo aver assistito all’ennesima mediocre prestazione con relativa sconfitta del Genoa, le domande nascono spontanee: chi ha costruito la squadra? Chi ha scelto il direttore sportivo e l’allenatore? Chi ha deciso i tanti tagli avvenuti in società e nello staff tecnico? Mister Maran pensa che i tifosi non vedano le partite orribili in tv o che le guardino soltanto perché hanno il Grifone nel cuore? Sentite le sue ultime conferenze stampa, direi proprio di no: solite frasi, solite scusanti.

Perdere ci sta, eccome se ci sta, ma perdere senza lottare, senza provare a vincere, solo aspettando l’avversario e poi sperando che qualcosa succeda, questo no, è inaccettabile, è inconcepibile! Anche Sturaro ha perso la pazienza e senza mezzi termini ha detto che ognuno si deve assumere le proprie responsabilità: allenatore, giocatori, staff, presidente, dirigenti.

Oggi la mia analisi sull’avversario finisce qui: è inutile parlare di sistemi di gioco, di rivali, di come si difendono, di come attaccano sulle palle inattive, eccetera eccetera. Penso che questo poco importi, al tifoso genoano, se poi viene a mancare tutto da parte dei propri idoli.

Piccola parentesi personale: se anche io ho perso la voglia e l’entusiasmo di vedere il Genoa, vuol dire che abbiamo raschiato proprio il fondo del barile. Se dovessero retrocedere le tre squadre che giocano peggio – e che anzi pascolano in campo – Genoa, Fiorentina e Torino sarebbero in cima alla lista. Irraggiungibili!

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