Dal Diavolo alle Streghe, Grifoni senza paura. Paganini non ripete, Maran e i ragazzi invece sì. Vogliono, devono ripetere la gara contro il Milan anche contro il Benevento di Pippo Inzaghi.
Maran contro il Diavolo ha trasmesso positività e difficilmente giocherà altre partite solo per difendersi. Il Genoa al “Pio Signorini” non è più solo sul campo: col direttore sportivo Marroccu, l’equilibratore, questo supporto può portare serenità, coraggio, incisività.
Sarà altra partita difficile, fisica, tosta visti i dati dei campani per contrasti a gara, falli, cartellini gialli, contrasti aerei vinti. Sarà una lotta sulle seconde palle o palle di nessuno, giocate che determinano le due fasi di gioco.
Sono ventitré i gol incassati dai sanniti, un dato che non deve ingannare. Pippo Inzaghi dopo la sosta per la nazionale ha abbassato il baricentro dopo aver incassato 20 gol in sette giornate e nelle rimanenti cinque, fino all’ultimo pareggio con la Lazio, è stato trafitto solo 3 volte.
Contro il Grifone bomber Inzaghi non farà una tattica attendista, anche senza il faro Schiattarella squalificato, e il Grifone potrebbe approfittarne come già è successo ad altre squadre che sono uscite vincitrici dal Vigorito con una manovra veloce in ampiezza, allargando gli avversari per trovare sbocchi centrali. I palloni a lunga gittata contro Glik, il gigante difensore, servono a poco.
Pippo Inzaghi in queste dodici giornate giocate è stato sfrontato e sbarazzino contro le squadre che non ritiene titolate, operazione che non gli permette di tenere le distanze tra i reparti e gli avversari possono o provano a sviluppare la manovra offensiva cercando l’uomo tra i reparti.
Occorre un Grifone volitivo e ispirato, anche se non padrone del gioco, abile a sfruttare gli spazi in campo se Pippo Inzaghi sacrificherà sull’altare del gioco e del risultato gli equilibri di squadra. Maran darà un particolare accorgimento all’Albero di Natale di Pippo Inzaghi calcolando che è sempre pronto a distendersi, ma dimenticandosi del concetto delle marcature preventive in fase di possesso.
Dai Maran, dai rossoblu a quarti che giocherete: è possibile non accendere l’Albero di Natale delle Streghe facendo un’altra gara da Grifoni. La formazione a domani alla fine del pranzo domenicale.
Il Benevento ha fatto vedere di essere un gruppo che ha nelle gambe la cattiveria di chi vuol lottare su ogni pallone.
Pippo Inzaghi con il suo lavoro di continuo studio e applicazione, come quando studiava gli avversari da centravanti, sta ricevendo risultati vista la tranquilla classifica lontana dalla zona rossa.
La forza della strategia di Pippo Inzaghi è quella di aver messo su una squadra che in base agli avversari da incontrare può cambiare il suo atteggiamento: tattica attendista con le grandi per punirle con le ripartenze, atteggiamento più aggressivo sul primo palleggio avversario contro le altre.
Improta, non sempre utilizzato da primo minuto di gioco, giocatore che ha sempre scaldato i ritiri del Genoa con le valigie in mano, e Caprari, che nella Samp non ha illuminato come con le Streghe, sono importanti nel gioco del tecnico sannita.
I campani quando sono in fase di possesso, riconquistando il pallone, ripartono con rapidità e Improta trasformato da esterno/punta a mezzala ne è l’anima con la sua gamba e fiato per colpire gli avversari e ribaltare l’azione. Caprari con Lapadula a fare da sponda sono gli artefici dell’ultima fase prima del tiro in porta, anche se continuano con il difetto di sentire poco la porta avversaria.
Inzaghi mette in campo il 4-3-2-1, ad oggi sta cercando il giusto equilibrio tra fase difensiva e offensiva dopo aver raccolto varie volte nelle prime giornate il pallone alle spalle del portiere Montipò: un fortino in fase di non possesso che si può abbattere solo per corsie esterne, distanza minima fra i reparti per prevenire le verticalizzazioni centrali, sugli esterni un 2 contro 2, tanta densità schermando quasi ad uomo il play e gli uomini di qualità avversari. Tutto ciò costringe gli avversari a giocare con il lancio lungo, operazione facilmente letta in particolare da Glik.
In fase di costruzione cercano di non buttare mai via il pallone, partendo con una costruzione dal basso con immediato cambio di velocità per sorprendere gli avversari alla ricerca de giusto equilibrio e impegnando non poco la fase difensiva. Accettare le vesti di piccola squadra non significa non avere ambizioni. Questo lo affermo con il cuore affranto vedendo giocare il Vecchio Balordo.
La formazione delle Streghe, con Schiattarella squalificato, vede ballottaggi in difesa tra Tuia e Foulon (se giocherà quest’ultimo sarà Barba il centrale, spostato dalla fascia sinistra) e il belga quarto della difesa. Il centrocampo tutto corsa e muscoli: dentro Dabo con Ionita perno del centrocampo e Hetemaj. Oppure potrà essere meno fisico con Insigne Jr In avanti. Se giocherà Iago Falque nessun puntale, ma la coppia Lapadula-Caprari. Con il solo Lapadula prima punta, Insigne e Caprari alle sue spalle.
A stamattina l’unica certezza è che la gara sarà diretta da Giua di Olbia. Risultano 21 le gare in Serie A, con 9 rigori e 6 espulsi. In stagione solo due gare tutte con il segno uno.
Tre gare con il Benevento, due vinte e una persa(tutte in Serie B e C). Con il Genoa 2 partite: tutte e due perse.
Giua è un buon arbitro, ma ancora non pronto per la Serie A. Il fischietto sardo, sponsorizzato da Nicchi già nel 2017, non ha bruciato le tappe: il massimo campionato è diverso tra B e C. La sua fortuna con la riunificazione di Serie A e B potrà continuare a crescere e fare esperienza dirigendo anche in cadetteria.
Primo assistente Rocca (Catanzaro), secondo assistente Tardino (Milano), quarto uomo Pezzuto di Lecce. VAR Nasca di Bari, AVAR Carbone di Napoli.
Diffidati Genoa: Badelj.