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Benevento 2-0 Genoa, Insigne e Sau la decidono col minimo indispensabile. Il Grifone sprofonda

Conoscendo già i risultati di Torino, Crotone e Fiorentina, ad oggi dirette concorrenti per la salvezza, il Genoa fa visita al Benevento senza aver abbandonato la propria posizione al terzultimo posto con 7 punti. Maran prosegue col 4-4-2 varato a Firenze, con Ghiglione e Pjaca sugli esterni coperti alle spalle da Goldaniga e Czyborra. Inzaghi dovrà fare i conti con l’assenza di Schiattarella, che lo porta ad arretrare Improta nei tre di centrocampo. L’arbitro della sfida sarà Giua della sezione di Olbia, assistito al VAR da Nasca.


NOTIZIARIO

La gara del “Ciro Vigorito” sarà accompagnato da una temperatura piacevole intorno ai 12 gradi, senza grandi possibilità di piogge. Senza pubblico, come ormai triste consuetudine dalla scorsa primavera, la gara non sarà condizionata neppure dalla presenza di vento. Terreno di gioco in quel di Benevento che appare in ottime condizioni.


LE FORMAZIONI UFFICIALI 

BENEVENTO (4-3-2-1): Montipò; Letizia, Tuia, Glik, Barba; Hetemaj, Ionita, Improta; R.Insigne, Caprari, Lapadula. A disposizione: Manfredini, Lucatelli, Del Pinto, Tello, Viola, Dabo, Foulon, Di Serio, Moncini, Sau, Iago Falque, Pastina. Allenatore: Filippo Inzaghi

GENOA (4-4-2): Perin, Goldaniga, Bani, Masiello, Czyborra; Ghiglione, Lerager, Sturaro, Pjaca; Destro, Shomurodov. A disposizione: Paleari, Criscito, Zima, Scamacca, Behrami, Zajc, Pandev, Radovanovic, Melegoni, Badelj, Rovella, Zappacosta. Allenatore: Rolando Maran


LA PARTITA

Il Genoa in tenuta bianca a bande verticali rossoblu dà il via alla partita. Da segnalare Iago Falque in tribuna per alcuni problemi muscolari. Nei primi minuti di partita è chiaro l’atteggiamento delle due squadre in fase difensiva: tutti gli effettivi dietro la linea del pallone e manovra spesso orizzontale, che cerca di spostare il pallone sugli esterni per allargare le maglie avversarie. Czyborra dovrà fare attenzione a Letizia, mentre Ghiglione dovrà vedersela con Barba.

Senza grandi emozioni, ma con molto giro palla, scorrono via i primi 10′ di partita. Si gioca assai poco per vie centrali. Il Genoa adopera prevalentemente le corsie laterali, ottenendo al 9′ anche un buon calcio piazzato per fallo di Letizia su Destro. Nello sviluppo della battuta punita in area di rigore una spinta di Goldaniga su Glik. La minuto 11′ primo tiro in porta per il Benevento. L’uscita di Czyborra a seguire Insigne e il mancato ripiego di Pjaca spianano la strada all’esterno sannita, che accentrandosi sul mancino non dà forza al pallone. Al 13′ punizione per i padroni di casa dall’interno della lunetta dell’area di rigore e ammonizione per Bani, estremamente generosa e pesante visto che il centrale difensivo rossoblu entra così fra i diffidati essendo giunto alla quarta ammonizione.

Al quarto d’ora Shomurodov tenta la girata di testa su calcio piazzato battuto da Sturaro: pallone larghissimo. Al 18esimo ci prova dal limite dell’area, accentrandosi col destro, il rossoblu Pjaca: pallone alto sulla traversa, ma buona iniziativa dell’attaccante croato.

Al 22′ il Benevento potrà battere una seconda punizione dal limite dell’area (fallo di Sturaro su Caprari): questa volta se ne incarica Lapadula, il quale calcia completamente fuori misura col sinistro. Al 24′ arriva il primo tiro dalla bandierina della gara a favore degli uomini di Inzaghi. Da segnalare, nei primi venticinque minuti, tre rinvii sbagliati da Perin.

Alla mezz’ora si presenta per la prima volta anche il Grifone dalla bandierina. Al 31′ grande intervento di Montipò a chiudere su un destro al volo di Shomurodov che si sarebbe depositato all’angolino basso di sinistra, prima vera conclusione dei rossoblu verso la porta avversaria. Sarà ancora angolo, ma la difesa del Benevento riuscirà a sventare il pericolo. Gioco che si ferma per una pallonata violenta subita da Letizia su tentativo al volo di Czyborra.

Superato il 40′ di gioco, rimane il tiro di Shomurodov l’unica occasione da annoverare in cronaca. Al 42′ contatto assai sospetto in area di rigore rossoblu tra Caprari e Lerager, col primo che cerca un po’ il contatto col numero 8 del Genoa e cade a terra. Il pallone non viene mai toccato dal centrocampista danese, che colpisce la coscia destra dell’avversario, ma l’arbitro Giua valuta che non sia calcio di rigore (e il VAR non interviene suggerendo on field review, in termini di regolamento considerando di preservare la scelta di campo e l’interpretazione del fischietto sardo). Veementi le proteste dell’attaccante del Benevento, che per questo motivo sarà anche ammonito. Un giallo per parte nella prima frazione: dopo un minuto di recupero, l’arbitro di Olbia manda le due formazioni negli spogliatoi sul punteggio di 0-0. Benevento che fa la propria partita, a tratti attendista e non impaziente; Genoa chiamato nella ripresa a fare sicuramente di più di quanto visto nella prima parte di gara.

Nessun cambio alla ripresa per Inzaghi e Maran. Su disimpegno impreciso di Masiello, il Benevento conquista dopo pochi secondi il suo primo calcio d’angolo del secondo tempo, ma difesa rossoblu attenta ad aiutare Perin nell’intercetto. Al 51′ si presenta per il terzo corner anche il Genoa, mentre al 53′ Glik atterra al limite Pjaca. Giua attende qualche secondo per fischiare, poi concede il piazzato. Non viene però ammonito il capitano del Benevento. Sturaro calcerà la punizione, che colpisce direttamente la barriera.

Al 55′ si preparano i primi cambi dalle parti di mister Maran. Proprio mentre si preparano le prime decisioni dalla panchina, Czyborra, Bani e Masiello confezionato il regalo per gli avversari, gestendo con troppa leggerezza un pallone in possesso rossoblu nella zona di sinistra. Il retropassaggio finisce per diventare un assist per Insigne, che tutto solo batte Perin col mancino. Benevento in vantaggio. Al 57′ dentro Criscito, Pandev e Radovanovic per Czyborra, Shomurodov e Sturaro. Il Genoa è adesso chiamato a rimettere la gara in equilibrio.

Al 66′ ammonito Goldaniga: un altro giallo pesante considerato che, assieme a Bani, il numero 5 rossoblu sale a quattro gialli e diventa diffidato. Al 71′ fuori Destro e dentro Scamacca. Al 73′ primi cambi per Inzaghi: fuori Insigne, dentro Tello. Maran eseguirà l’ultima sostituzione ad un quarto d’ora dalla fine: ritorna in campo Zappacosta e gli fa posto Goldaniga. Fuori un difensore per un esterno destro, che in realtà va a posizionarsi a sinistra. Genoa che passa a tre in difesa. Al 78′ dentro Sau, Di Serio e Foulon: fuori Caprari, Lapadula e Tuia.

È il Genoa a fare la partita nel finale, ma le idee scarseggiano e l’area, seppur riempita in varie occasioni, soprattutto su traversoni dalla destra di Ghiglione, è sempre ben presidiata dalla difesa del Benevento. La squadra di Inzaghi si chiude bene, cerca di raggranellare qualche spicciolo di tempo sui falli a favore e avvicina la gara al novantesimo. All’89esimo la gara si chiude su calcio di rigore: Masiello stende in area Sau e l’arbitro indica il dischetto. Della battuta si incarica proprio l’attaccante sardo, che spiazza Perin e porta la gara sul 2-0.

Le difficoltà del Genoa, che la gara col Milan sembrava poter provare ad allontanare, sono riemerse tutte – e ben visibili – al “Vigorito”. Manca un gioco, manca la grinta necessaria ad una squadra che deve salvarsi. Ancora una volta gli errori difensivi hanno regalato la rete del vantaggio del Benevento, unico tiro verso la porta di Perin dopo una conclusione velleitaria nel primo temp di Letizia. Poi Masiello a procurare un rigore nel finale, quando le speranze erano già ridotte al lumicino. L’unica speranza era aggrappata a Shomurodov, che per la seconda volta nelle ultime cinque partite, quando sembra poter azionare qualcosa di pericoloso in un reparto offensivo che fatica (e molto), viene sostituito dopo un’ora. Con lui Sturaro, che nei due mediani davanti alla difesa cercava di sopperire all’assenza di un regista di ruolo, cn Badelj in panchina e Schöne ancora fuori dalla lista dei venticinque. Anche per questo – ma non solo per questo perché alla prestazione tecnica si sommano gli errori della società nella scelta e nella gestione dell’attuale gruppo, spaesato e spaventato anche da avversarie abbordabili – i rossoblu sprofondano in classifica e perdono un punto su tutte le dirette concorrenti, che in anticipo avevano pareggiato (o perso) nel caso del Crotone. Mercoledì altra trasferta delicatissima con lo Spezia, sceso quartultimo con 11 punti dopo il KO contro l’Inter. Bani e Goldaniga a rischio, al prossimo giallo, essendo ora diffidati. Fra le domande che rimarranno irrisolte, nel silenzio stampa che accompagnerà la partita, il perché Mattia Perin abbia calciato i primi 5/6 rinvii dal fondo col sinistro, con Bani a fianco, calciati in larghissima parte fuori. Aveva qualche problema col destro?


IL TABELLINO

BENEVENTO (4-3-2-1): Montipò; Letizia, Tuia (78′ Foulon), Glik, Barba; Hetemaj, Ionita, Improta; R.Insigne (73′ Tello), Caprari (78′ Sau), Lapadula (78′ Di Serio). A disposizione: Manfredini, Lucatelli, Del Pinto, Tello, Viola, Dabo, Foulon, Di Serio, Moncini, Sau, Iago Falque, Pastina. Allenatore: Filippo Inzaghi

GENOA (4-4-2): Perin, Goldaniga (75′ Zappacosta), Bani, Masiello, Czyborra (57′ Criscito); Ghiglione, Lerager, Sturaro (57′ Radovanovic), Pjaca; Destro (71′ Scamacca), Shomurodov (57′ Pandev). A disposizione: Paleari, Criscito, Zima, Scamacca, Behrami, Zajc, Pandev, Radovanovic, Melegoni, Badelj, Rovella, Zappacosta. Allenatore: Rolando Maran

MARCATORI: Insigne (56′)

AMMONITI: Bani (13′), Caprari (43′), Goldaniga (66′), Masiello (89′)

ESPULSIONI: nessuna

 

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