Tocca a Balla salvare nuovamente il Vecchio Balordo: ora come ora considerato il cammino del Grifone in queste 13 giornate di campionato potrebbe apparire qualcosa non di galattico, ma quasi.  

La forza di Balla avere sulle spalle, anche se non presente al Ferraris, il popolo rossoblu che soffia verso l’obiettivo della prima lettera dell’alfabeto.

Solo una quarantina di ore  per giocare contro lo Spezia ma Ballardini, Regno, Melandri suoi collaboratori non si faranno trovare impreparati sgranocchiando calcio giocato, allenamenti non solo italiani, ma anche europei.

Ballardini oltre essere amante del Vecchio Balordo, allertato da qualche giorno dagli eventi, avrà anche capito via tubocatodico cosa bisognerà fare per rimettere in pista il Grifone. Innanzitutto da capire la scarsa lucidità offensiva che oltre non seminare reti non ha raccolto punti, da cosa è stata causata al pari degli errori individuali e collettivi in fase di non possesso.

Cercherà già da domani sera densità nelle zone nevralgiche del campo, ma anche la capacità di saper soffrire in determinate situazioni. Cercherà di capire il centrocampo rossoblu a quarti troppo scolastico a livello di regia di centrocampo. La sofferenza del centrocampo nelle partite giocate si è riflessa palesemente nel gioco offensivo, poco supportato e chiaramente isolato, contrariamente all’idea propositiva del ravennate.

Il centrocampo genoano ha bisogno di maggior inventiva in modo semplice pur giocando con contorni grezzi alla conquista del pallone, con l’esigenza di verticalizzare subito o conferire un cambio ritmo brillante. Vorrà sfruttare le corsie esterne con dinamismo per cercare il fraseggio corto con gli attaccanti

Per ripartire Ballardini cercherà di far capire le sue idee fondamentaliste di mantenimento, in questo preciso momento  ideali per l’obiettivo del Genoa.

Ci sarà tempo per il Grifone di ambire all’estetismo, adesso occorre pragmatismo senza lamentarsi di quello accaduto negli scorsi mesi a livello di Covid e infortuni. Bisognerà fare di necessità virtù, a Ballardini non interessano gli alibi.

Cosa si aspetta Ballardini al Picco domani sera? Un Genoa vivace e propositivo , abile a cambiare ritmo dando risvolti temibili ad un possesso pallone che in passato è risultato pieno di sterilità e staticità. Utilizzare al meglio i cinque cambi. Il modulo, la strategia tattica, la formazione li scopriremo domani sera.

Se fosse per Ballardini giocherebbe con il suo modulo preferito il 3-3-1-3 perché c’è tutto in fase offensiva e difensiva.

Per salvare per la quarta volta il Vecchio Balordo il primo step sarà quello di riuscire alla svelta mettere tutti d’accordo su quello che vuole fare. Lui è pronto a salvare il Genoa e anche questa volta solo l’uomo giusto può riuscirci.

 

Lo Spezia di Italiano contro il Genoa. Mister Italiano con la sua strategia vincente con tre promozioni consecutive con Arzignano in C, Trapani in B, Spezia in A aveva ammaliato l’ex Direttore Sportivo Faggiano che lo ha aspettato a lungo, troppo a lungo, tanto che dopo la risposta non affermativa chi lo ha sostituito non avuto tempo per poter capire e assemblare l’animale – non solo sportivo – che aveva nelle mani.

Italiano ha fatto bene a restare nel Golfo dei Poeti: aveva delle rose in mano, perché doveva mettersi in corsa con delle spine in mano al suo esordio in Serie A viste le ultime due stagioni del Vecchio Balordo nel massimo campionato.

Il suo “italianismo” calcistico pronto a cercare risultati attraverso il gioco ha un dogma preferito tatticamente ed è il 4-3-3 con gioco rasoterra e tanto movimento ad incrociare senza pallone. Gioco fatto di costruzione dal basso dei due centrali e del play basso.

Gli attacchi avvengono tramite catene laterali composte da esterno o terzino,

mediano di centrocampo e attaccante esterno, catene che giocano molto senza pallone. Altra giocata è il cambio gioco con una battuta lunga per spostare il pallone sul lato debole avversario e sfruttare gli inserimenti e le giocate degli attaccanti laterali.

Il rovescio della medaglia è il punto difensivo che difficilmente effettua la pressione alta. Mister Italiano è alla ricerca dell’equilibrio fra una fase difensiva che concede troppo e quella offensiva che non riesce a concretizzare e creare la mole di gioco che il tecnico vorrebbe esprimere.

Italiano ha capito che la Serie A è un cosa diversa, ma è consapevole di poter riuscire a portare in porto la sua strategia  tenendo conto che con il nuovo direttore sportivo Meluso nell’ultimo calciomercato hanno disposto diverse novità per rimpolpare la rosa che ha portato gli aquilotti in serie A per la prima volta nella storia. La forza dei due dirigenti, ad oggi, al di là dei risultati della classifica, è stata quella di aver fatto alla svelta convivere la vecchia guardia con i nuovi.

La formazione contro il Genoa a domani sera. Italiano vorrà capire come giocherà il Genoa di Ballardini.Potrebbe fare anche turnover considerato che in 13 gare ha utilizzato molti calciatori.

Spezia-Genoa sarà diretta da Massa di Imperia. La partita sarà tosta al Picco, caricata dalla voglia di abbattere il Grifone da parte della tifoseria bianconera. Massa ha le spalle larghe e supererà l’ennesimo esame imposto da Rizzoli.

Massa con Orsato di Schio è il direttore di gara italiano che più ha diretto nella Champions andata in letargo.

Vanta 149 gare in serie A, 59 rigori e 28 espulsi. In stegione 6 gare (1 segno uno, 1 pareggio e 4 sconfitte casalinghe) con 2 rigori e un espulso.

Con il Genoa 11 gare (2 vittorie, 5 pareggi, 4 sconfitte). Diretta Genoa-Inter in stagione. Mai fischiato lo Spezia.

Primo assistente Di Vuoto di Castellammare Di Stabia, secondo Schirru di Nichelino. Quarto uomo Piccinini di Forlì. VAR Di Paolo di Avezzano, AVAR Valeriani di Ravenna.

Diffidati Spezia: Estevez, Ferrer, Terzi.

Diffidati Genoa: Badelj, Goldaniga, Bani.