Davide Ballardini torna al Genoa per la quarta volta in carriera. Questa volta, ancora una volta, chiamato a risalire la china e salvare i rossoblu da una situazione di classifica traballante e preoccupante. Nella sua prima intervista (a Genoa Channel) il “nuovo” mister rossoblu non nasconde l’emozione: “L’emozione c’è ogni volta che torno a Genova e al Genoa. L’emozione, un grande senso di responsabilità, tanta voglia di campo e di iniziare ad allenare, perché il campo è la nostra vita. Io non so cosa dire ai tifosi, l’unica cosa che posso dire è che se le persone mi vogliono così bene e mi apprezzano come persona e come tecnico è perché probabilmente vedono in me una persona pulita, onesta e capace. Schietta, sincera, anche un po’ timida e ruvida come i genovesi, ma magari vedono che ho queste cose che sono simili al tipico genovese. La situazione (Covid, ndr) pesa tanto a tutti. Il nostro stadio e la nostra gradinata, mancano l’amore e la passione, l’affetto smisurato che c’è per noi. Pesa tanto ma non deve essere un modo per dire che le cose non vanno bene. Questo non c’entra nulla”.
Il Genoa torna in campo già domani, nella tana dello Spezia in una sfida tutta ligure. L’ultima volta era stata nel 2013, sotto la breve gestione Liverani, una vittoria degli aquilotti in Coppa Italia dopo i calci di rigore. “Dopo due allenamenti a dir tanto – perché ieri chi ha giocato a Benevento ha fatto defaticante – Ho visto tutti i giocatori allenarsi solamente oggi, ma nonostante questo noi staff e giocatori abbiamo il desiderio di fare una bella partita, perché solo così puoi essere positivo. Puoi anche divertirti ma faticando, devi essere molto serio e darti da fare nell’impegno, nella serietà e nella fatica. Solo così puoi toglierti delle soddisfazioni. Da dove sono ripartito? I giocatori tecnicamente li conosciamo tutti. Sono entrato come la persona che sono e con le idee che ho. Nel quotidiano cerco di trasmettere le idee, i valori e quello che pretendo dal campo. La classifica la guardi, la guardiamo tutti. Chiaro che da qui in avanti dobbiamo cercare di far meglio di fare quanto fatto fino ad ora. La classifica la guardiamo tutti e siamo tutti dispiaciuti – per non dire altro – ma questo deve servire per spingerci a fare qualcosa di meglio”.