Un Genoa rivitalizzato dalla cura Ballardini ha piegato domenica scorsa il Bologna ed è stato sconfitto dalla Juventus solamente nei tempi supplementari nel turno infrasettimanale di Coppa Italia. Sicuramente un altro Genoa, più intraprendente, più sicuro e con più fiducia nei propri mezzi rispetto al precedente targato Maran.
L’ Atalanta di Gasperini, l’avversario di oggi, sta attraversando un eccellente momento di forma psicofisica ed è uscita ancora più forte dal caso Gomez.

Un sguardo d’insieme sulla squadra bergamasca.

Gasperini ha costruito una macchina quasi perfetta, i suoi uomini divertono e si divertono e il suo 3-4-1-2 o 3-4-2-1 è stato assimilato ottimamente da tutti i componenti della rosa orobica. La squadra nerazzurra difende sempre in avanti, attua una pressione offensiva assillante, i giocatori occupano tutto il campo e sia i difensori sia i centrocampisti si trasformano in attaccanti una volta riconquistata la palla.
Match ad altissimo coefficiente di difficoltà per gli uomini dello ” zio Balla ” ma sicuramente il mister ed il suo staff avranno cercato le pecche degli atalantini e faranno in modo di sfruttarle in toto. L’ Atalanta oggi scenderà in campo con il 3-4-1-2.

L’analisi reparto per reparto. Partiamo dalla difesa.

Gollini, che esordi’ proprio contro il Genoa anni addietro quando difendeva la porta del Verona, è portiere dalla fisicità importante, dalla buona reattività e come esige Gasperini sa districarsi bene quando ha la palla tra i piedi. Nelle uscite alte deve migliorare anche perché con il suo fisico è obbligato a essere bravo in questa specialità. Toloi, Romero e Djimsiti sono i tre difensori centrali. Toloi, brasiliano ex Roma, è marcatore arcigno e duro ma sa districarsi bene con la palla tra i piedi. Romero, ex rossoblu di fresca data, è di proprietà della Juventus: forte di testa, cattivo, spregiudicato, sembra un giocatore fatto su misura per interpretare il gioco di Gasperini, e cerca sempre l’ anticipo. Djimisiti si è conquistato una maglia da titolare con ottime prestazioni: attento e concentrato, difficilmente si fa cogliere impreparato, in più è abile nel gioco aereo.

Il centrocampo

Hateboer, De Roon, Freuler e Gosens sono arrivati a Bergamo da semi sconosciuti ed ora sono quattro giocatori top a livello europeo. I due esterni sono Hateboer sulla destra e Gosens sulla sinistra, parliamo di giocatori di gamba e dalla corsa inesauribile, spesso l’ azione bergamasca vede il traversone di uno per l’inserimento e la conclusione dell’esterno opposto. Gosens lo possiamo considerare un attaccante aggiunto ed Hateboer, quando è lanciato in profondità, è difficile da fermare. De Roon e Freuler sono i due mediani a sostegno. Il primo, nazionale olandese, offre il meglio di sé in interdizione, detta i tempi del pressing ed ha buone capacità balistiche. Il secondo, nazionale elvetico, abbina buona tecnica e proprietà di fraseggio ad un’alta capacità aerobica: anche lui possiede un calcio potente e preciso dalla media distanza.

L’attacco.

Pessina, rientrato alla base dopo una proficua stagione a Verona, è l’ ago della bilancia dei bergamaschi, ha preso il posto del Papu Gomez assicurando alla squadra più equilibrio e più geometria. Ha buone qualità tecniche e tempistiche d’ inserimento da grande giocatore, calcia prevalentemente con il piede mancino. Tutto sinistro è lo sloveno Ilicic coniuga tecnica sopraffina ed elevata imprevedibilità, le sue sterzate e il suo ciondolare sono devastanti. L’Atalanta ha pagato cara la sua assenza, Ilicic è diventato un giocatore di altissimo livello. Zapata possiede stazza e forza fisica smisurato, se lanciato in profondità diventa inarrestabile. Bravo nella difesa della palla e nel far salire la squadra, è un titolare aggiunto anche l’ altra punta, Muriel colombiano pure lui: tecnica e fantasia sono le sue qualità principali. Nonostante abbia giocato poco, è il bomber della squadra ed è risultato spesso decisivo, possedendo un calcio potente e preciso.

Come si comportano sulle palle inattive?

Sui corner e sulle punizioni laterali e da trequarti campo difendono a zona, tutta la squadra rientra nella propria metà campo. In fase offensiva nelle stesse situazioni salgono a saltare i 3 difensori centrali, importanti sono anche Zapata, Gosens e Hateboer, mentre Freuler solitamente staziona al limite dell’area per eventuali respinte. Le palle ferme sono calciate da Ilic con il sinistro fatato.

Altri cambi?

In panchina hanno giocatori importanti e sovente decisivi come Miranchuk e Malinovski, giocatori di alta qualità, dotati proprietà tecniche eccellenti. Malinovski è un cecchino quasi infallibile da fuori area.

In conclusione?

La partita di oggi a Bergamo sarà un vero banco di prova per il Genoa e ci dirà se il peggio è passato e se potremo guardare al futuro con meno preoccupazione e più ottimismo, anche forti degli ultimi due arrivi in casa rossoblu, Strootman e Onguene.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.