Il Crotone di Stroppa si prepara ad affrontare il Genoa con un grosso punto di domanda su Messias, Faro di Alessandria che ha dato fosforo al gioco degli Squali sin dalla prima giornata, proprio quella contro il Grifone. Suo il primo tiro in porta del campionato, sventato da Perin. Con Benali appena recuperato e Cigarini mai pienamente integrato, ad essersi conquistato il ruolo di titolare in pianta stabile a centrocampo è senza dubbio Zanellato, classe 1998 cresciuto nelle giovanili del Milan. Dinamico, difensore aggiunto in assenza di copertura sulle fasce (l’affidabile Reca e la vecchia conoscenza genoana Pedro Pereira) e dalle mezze ali. Fuori Molina, fra queste occhio a Vulic, pericoloso da fuori area e sui calci piazzati. Su una trequarti “Messias-dipendente” e un po’ abulico di reti, forse mancano proprio quelle del 24enne serbo. Il reparto ad aver subito più variazioni in corso d’opera resta la difesa, la più punita del campionato con 43 gol in 19 partite. Senza uno Spolli su cui poter fare affidamento come nella passata stagione, il Crotone punta sulla costruzione dal basso con un centrocampista di nascita come Marrone. Operazione non poi così diversa da quella ideata da Ballardini con Radovanovic, forse più a suo agio nel fare la guerra in area di rigore. Nel 3-5-2 dei rossoblu per ora non sono bastati Magallan, Luperto e Djidji a supportarlo e alzare un muro davanti a Cordaz, protagonista assoluto nelle partite che sono valse i pochi punti messi in cascina finora dalla squadra di Stroppa. Che aspetta Ounas e non cambia sistema, ancora in cerca di risposte da diverse scommesse del calciomercato. L’ultima si chiama Di Carmine nel ruolo di sparring partner di Simy, fra le poche certezze in una squadra alla disperata ricerca di punti.
Occhi su Crotone-Genoa: a tu per tu con Fabio Fiore (Il Crotonese)