Movimenti di mercato estremamente contratti in tutta Europa e nel mondo. Nella lista sottostante, fonte Transfermarkt, sono annoverati i primi 20 campionati nel mondo ad aver speso di più in trasferimenti nella finestra invernale. Non tutti sono già chiusi, come in Serie A, perciò la classifica potrebbe essere ancora suscettibile di modifiche. Le indicazione, però, sono già chiarissime: ovunque la pandemia ha colpito e mancando i ricavi, mancano gli investimenti.
Guida ancora una volta la graduatoria la Premier League, la meno “rispettosa” nel controllare il rapporto fra entrate e uscite (-58,8 milioni di euro). Il campionato inglese si è confermato quello con le maggiori capacità di spesa, anche se la contrazione è stata notevole: si è passati dai 242 milioni dell’anno scorso agli 86 registrati in questo gennaio, poco più di un terzo. Saïd Benrahma, Amad Diallo, Morgan Sanson e Moisés Caicedo sono stati gli acquisti più onerosi. Per il resto, a tenere in vita le operazioni nelle serie minori, è stato il contributo di solidarietà stanziato dai club di Premier League, forse il migliore “acquisto” della finestra invernale di calciomercato.
Al secondo posto troviamo la Serie A, che si conferma sopra la Bundesliga. Anche nello Stivale la contrazione nei costi è in linea con quella Oltremanica: si è passati da 215 a 77 milioni. Lo testimoniano i moltissimi prestiti e accordi a lungo termine stipulati fra società. Quello che emerge è che il campionato italiano sia stato fra i più virtuosi – spesso con operazioni di cosiddetta “finanza creativa” – nel mantenere quasi in equilibrio il rapporto fra spese ed entrate (-5,6 milioni).
La forbice si è allargata maggiormente in Bundesliga con un -39,3 milioni dettati dalle pochissime entrate (9,3 milioni) e 48,6 di spese per acquisire i calciatori, malgrado le spese calino in Germania di oltre il 400%. Unico dei cinque maggiori campionati a chiudere col saldo in attivo è stata la Ligue1 francese: +2,2 milioni di euro. Una necessità quella di contrarre le spese visto il “tradimento” di MediaPro sul fronte dei diritti televisivi. Lo dicono i numeri, essendo quello d’Oltralpe il campionato ad aver contratto con più decisione le spese passate da 125 a 29 milioni, quasi cinque volte in meno.
In sommo equilibrio la Liga spagnola, che riduce il passivo a 150mila euro e tiene le spese al di sotto dei 21,2 milioni a fronte di 21,4 milioni si entrate. Parliamo di una decrescita di oltre il 700% rispetto al mercato invernale 2019/2020.