Non siamo mai stati in grado di fare pagelle perché troppo spesso l’attenzione, non solo nostra, è attratta e concentrata sopra un solo aspetto del gioco o un solo un giocatore durante una partita. Figurarsi farle dopo un calciomercato estivo o invernale quando potrebbero lasciare il tempo che trovano.
Le parole volano, ma lo scritto rimane e le griglie di partenza del campionato 2020/21 di settembre sono saltate per le gomme sgonfie di tante squadre che alla prima giornata di ritorno si ritrovano nella parte destra della classifica e sperano che il calciomercato invernale 2021, dopo aver raschiato il fondo del barile, possa far vedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. La retrocessione sarebbe un guaio.
Tenteremo di fare un’analisi delle squadre che occupano la parte destra della classifica, per le altre fiumi d’inchiostro e di parole sono state consumate già da lunedì scorso dopo il gong delle ore 20.
Fiorentina (22 punti) – L’Europa nel mirino a settembre è sparita in riva all’Arno. Il centrocampo viola di qualità Amrabat, Bonaventura, Castrovilli, Borja Valero non ha funzionato sia con Iachini sia con Prandelli. Quest’ultimo punta sul nuovo arrivato Kokorin per fare gol: punta centrale di 29 anni che arriva dallo Spartak Mosca, operazione non facile di ambientamento per un calciatore mai uscito dal gioco e dal campionato russo.
Benevento (22 punti) – la sorpresa del girone di andata che ultimamente ha fatto qualche passo da gambero ha puntellato la difesa tra le seconde linee con De Paoli, fiore che non riesce a fiorire o maturare. Ha ingaggiato Adolfo Gaich, 21 anni argentino che arriva dai russi del CSKA Mosca. Oltre all’ambientamento calcistico per un giovane che passa da Mosca a Benevento, Pippo Inzaghi dovrà farlo convivere con Lapadula.
Udinese (21 punti) – Arrivato Llorente dal Napoli, uscito Lasagna. Solo una considerazione: Gotti cambierà gioco? Dal contropiede di Lasagna ai colpi di testa di Llorente che dovrà essere servito coi cross.
Genoa (21 punti) – Marroccu, Ballardini e gli ultimi risultati hanno fatto capire a Preziosi che era inutile discutere la rosa. Obiettivo raggiunto con le richieste del Mister, ossia un centrocampista di qualità e un difensore. Obiettivo raggiunto dal Direttore sportivo quello di far dimagrire la rosa non solo dal punto numerico , ma anche pecuniario e della qualità non da Serie A. La squadra titolare di Ballardini è conosciuta. La sua forza è stata quella di far capire a tutti che, oltre giocare le gare, si giocherà in 16 uomini. Ballardini ha disposizione il cuore dell’Under 21 (Rovella, Melegoni, Portanova) e dell’attacco azzurrino (Scamacca) e non perderà l’occasione di farli maturare. Altri genoani crescono, visti nella Primavera e nella Coppa Italia giocata ieri, svezzati da Taldo e Chiappino, coordinati da Sbravati.
Bologna (20 punti) – La voglia di osare di Mihajlovic ha fatto fatica. Al momento il salto di qualità annunciato a settembre non è arrivato. Gli attaccanti che dovevano avere il gol nel sangue non si sono visti, resiste solo Palacio. Il trend dello scorso anno è continuato con impennate e vuoti di difesa visti i gol incassati in ogni gara. In difesa ci riprova Soumaoro con il campionato Italiano. Il Bologna doveva rinforzare l’attacco, non ci è riuscito e oltre l’ex Genoa in difesa ha ingaggiato Antov, difensore centrale classe 2000 in arrivo dal CSKA Sofia.
Spezia (18 punti) – Solo con l’arrivo di Saponara, che in Liguria ha patito l’area di mare, sarà difficile. Solo con la forza del gioco di Italiano gli aquilotti faranno fatica senza i rinforzi non arrivati.
Torino (15 punti) – La voglia di uscire dall’anonimato è tanta da parte del Presidente Cairo e di Nicola. Non basta però aprire il portafoglio per sistemare nuovamente la rosa e il gioco. La garanzia è Nicola con la sua grinta. Sanabria in ballottaggio con Zaza più che Belotti potrebbe creargli grattacapi. Nicola dovrà trovare anche la posizione giusta a Mandragora nei cinque del centrocampo.
Cagliari (15 punti) – L’operazione zemaniana Di Francesco non decolla sull’isola sarda come è successo nella Riviera Ligure sponda Sampdoria. La rivoluzione tecnica e tattica del tecnico, poco capita, va oltre i numeri dei moduli di gioco. Giulini lo ha riconfermato dopo risultati disastrosi. Lo schema particolare e talebano del tecnico non sembra avere gli interpreti adatti. Nainggolan, Duncan, Asamoah sono robusti innesti ma per il 4-3-3 zemaniano occorrevano più vivacità che fisicità. L’arrivo di Rugani già con Godin e Ceppitelli centrali, non male, farà cambiare modulo a Di Francesco?
Parma (13 punti) – Mano al portafoglio della Presidenza dei ducali: Conti dal Milan, esterno; Pellè in attacco dalla Cina (con furore?); il 22enne Man dalla Romania (il secondo giocatore più pagato che esce dal campionato rumeno è pronto per la serie A?); Zirkzee talentuoso attaccante nigeriano-olandese che arriva dal Bayern monaco di 21 anni (anche per lui un punto interrogativo?). Probabilmente a Parma l’unico ad aver capito che la salvezza arriva tramite la difesa è l’allenatore D’Aversa che dovrà fare i salti mortali a gestire nove attaccanti.
Crotone (12 punti) – Gli squali hanno pochi denti, i pitagorici possono fare solo un calcolo: l’unica speranza salvarsi come nel 2017 con un ritorno al gran galoppo finale con Nicola. Stroppa l’evaso dalla Serie B fa fatica: col suo gioco dovrà cambiare qualcosa.
Al campo l’ardua sentenza. In palio 54 punti. La caccia ai 40 punti deve iniziare subito nel campionato più balordo già giocato e non cambierà.