Il Genoa di Ballardini ha espugnato Crotone e conquistato tre punti preziosi in chiave salvezza, alla fine di partita gagliarda, concreta e ben giocata dai rossoblù. A parte una sola occasione sul finire di partita, i calabresi non hanno mai creato problemi ad un ritrovato Perin. Oggi, nell’ anticipo del sabato sera, il Genoa cerca conferme contro il Napoli, che, nonostante la buona posizione in classifica, alterna valide partite ad altre insufficienti e che in campionato ha già collezionato 6 sconfitte. Iil vulcanico presidente De Laurentis ha messo sul banco degli imputati il mister Gattuso, creando  una situazione a dir poco paradossale.

Un sguardo d’insieme sul Napoli.

Scenderà  in campo presumibilmente con il consueto 4-3-3 che, a seconda degli interpreti,  può essere un 4-2-3-1. E ricordiamo che mercoledì sera, nell’andata delle semifinali di Coppa Italia contro l’ Atalanta, per la prima volta Gattuso ha optato per il 3-4-3. Il Napoli cerca sempre di far partire l’ azione dal basso ed il portiere Ospina è un valore aggiunto. Si allargano sia i centrali difensivi sia gli esterni bassi e così lasciano un buco nel mezzo, riempito da due centrocampisti, pronti a ricevere il pallone per dare inizio alla manovra, intessuta per lo più di passaggi in orizzontale,. Raramente Ospina prova il lancio lungo per Petagna o per il veloce Lozano in profondità.

L’analisi reparto per reparto. Partiamo dalla difesa.

In porta c’è Ospina, che sembra ormai aver vinto il ballottaggio con il più giovane Meret. Il colombiano è esperto, ha uno stile un po’ naif, ma garantisce un rendimento elevato. Svelto, abile nelle uscite sia alte sia basse, Ospina è assai capace con il pallone tra i piedi  e si può considerare un vero regista difensivo. La linea a quattro è formata da Hysaj, Manolas, Maksimovic, Mario Rui. Avrebbe dovuto giocare Koulibaly, ma il senegalese è risultato positivo al Covid e sarà sostituito da Maksimovic. Il nazionale albanese Hysaj, esterno basso di destra,  giocatore dal bagaglio tecnico buono, è attento e sempre concentrato, bravo negli inserimenti palla al piede. Mario Rui, l’esterno sul lato opposto, è dotato di buona tecnica di base, usa il piede sinistro, ha carattere ed è sempre un po’ polemico. I centrali Manolas e Maksimovic sono veloci e forti fisicamente, entrambi bravi nell’ uno contro uno e nel gioco aereo. A volte, però, Manolas soffre di blackout e commette grossolani errori.

Il centrocampo.

Elmas, Bakayoko e Zielinski compongono il reparto. Elmas, macedone, compagno di nazionale del nostro Pandev, ha piedi buoni, è rapido, bravo nell’ uno contro uno e pericoloso nei suoi raid offensivi palla al piede. Bakayoko, il centrale, non scandisce i tempi ed il ritmo del gioco, ma garantisce forza e recupero palla, è forte fisicamente e abile nel gioco aereo, vista la sua prestanza. Zielinski  dà il meglio di sé in fase offensiva, è ambidestro, ha un buon dribbling ed è  sempre pronto alla battuta a rete con tiri secchi e precisi.

L’attacco.

Politano e Lozano sono i due esterni. L’ex Inter è tutto mancino, ma gioca sulla destra, è rapido ed ha buon dribbling: se riesce a liberare il suo sinistro, può creare seri problemi. Lozano invece è un destrorso che gioca sul lato sinistro, ed è stato rigenerato dalla cura Gattuso dopo che l’ anno scorso il suo rendimento è stato molto al di sotto delle aspettative. Velocità e continuo movimento le sue qualità migliori, ma il messicano è anche molto bravo in acrobazia. Petagna, la punta centrale, usa esclusivamente il piede sinistro: è fisicamente forte e prestante, bravo nella difesa della palla e nel far salire la squadra, un giocatore non bello a vedersi, ma molto utile.  Insigne, Osimhen e Demme oggi partiranno probabilmente dalla panchina, ma si tratta di titolari a tutti gli effetti. Stasera siederanno tra le riserve perché stanchi o perché reduci da infortuni. Insigne, il capitano, sfodera dribbling velenosi, tiri a giro ed assist. Osimhen, un centravanti, è veloce e inarrestabile quando lanciato in profondità: la sua lunga assenza è stata una grave perdita per Gattuso.  Demme è un centrocampista che dà equilibrio, bravo nell’ aggressione e nel recupero palla: non ha molta fantasia, ma sbaglia poco o niente.

Come si comportano sulle palle inattive?

Su quelle a sfavore difendono a zona, tutti i giocatori retrocedono a difesa dell’ area. Sui corner a favore vanno quasi sempre in due, con Zielinski sempre presente: Manolas, Maksimovic e Bakaioko salgono, Petagna ed Elmas si dividono lo spazio nell’ area di rigore. Le punizioni dal limite sono calciate da Zielinski, Mario Rui ed Insigne, qualora quest’ultimo giocasse o subentrasse. Si tratta comunque di tre ottimi battitori.

In conclusione?

Nella partita di andata il Genoa iniziò il suo calvario, perse sei a zero e molti giocatori furono colpiti dal Covid con le inevitabili conseguenze. Quella di oggi sicuramente sarà un altra partita perché sia il Genoa sia il Napoli sono due squadre diverse che vivono momenti differenti. Se il Genoa rimetterà in campo lo spirito battagliero, l’ attenzione e la concentrazione delle ultime partite, potrà fare punti anche contro una compagine di livello come il Napoli e continuare nella sua serie positiva.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.