Giovanna Rosi non è soltanto una stimata e apprezzata collega della stampa sportiva locale e nazionale, nonché vicepresidente dell’USSI Liguria (Unione Stampa Sportiva Italiana), ma è anche una cronista e una sportiva particolarmente attenta alle vicende delle donne, nello sport come nella vita di tutti i giorni. Abbiamo voluto parlare di questo 8 Marzo, Festa della Donna, assieme a lei in collegamento via Skype, toccando anche i punti delle donne nello sport e delle donne nel giornalismo sportivo. Tanta strada vi è ancora da fare perché ad “andare avanti possa essere chi merita, sia esso uomo o donna“.
L’8 MARZO SIA TUTTO L’ANNO – “Non ho mai gradito l’8 Marzo come Festa della Donna come la scatola di cioccolatini oppure il mazzo di mimosa: mi è sempre sembrato uno stereotipo riduttivo. Ho piuttosto sempre voluto ricordare questa data partendo dalla tragedia delle donne operaie che morirono bruciate, tutte chiuse in fabbrica. È da lì che partiamo per poi sviluppare un’idea di celebrazione e festa: non spogliarelli al maschile, ma fare delle tavolate fra donne e ragionare di questi argomenti. L’8 Marzo dovrebbe essere 365 giorni all’anno: non dovrebbero esistere le quote rosa in politica come nella finanza. Mi piacerebbe che riuscisse ad andare avanti chi merita, sia uomo sia donna. La meritocrazia, al di là e al di sopra del sesso, del cognome, del nome, dell’appartenenza. Dobbiamo forse fare ancora tanta strada, ma se non la facciamo assieme, uomini e donne, non arriveremo a nessuna soluzione”.
ANCHE GLI UOMINI SCENDONO IN PIAZZA – “Negli ultimi giorni mi hanno colpito alcun manifestazioni, anche al maschile, contro la violenza sulle donne. C’è stata una manifestazione di uomini, ad esempio, scesi in piazza con le scarpe rosse. Io, ad esempio, ho messo una giacca rossa, non potendo mettere le scarpe. A Sori, per esempio, hanno fatto una foto diversi uomini tutti con la mascherina rossa. Insomma: se non siamo assieme, non ce la facciamo. Ancora abbiamo cifre pesanti: il 90% dei femminicidi avviene all’interno della coppia, oppure all’interno di una ex coppia. Questo è devastante, da tanti punti di vista. Dobbiamo essere pronti a reagire e dare un supporto alle persone che ne hanno bisogno, sia vittima sia carnefice”.
SANREMO DECLINATO ALL’AMORE – “Mai come in questo caso, a fronte anche delle notizie tragiche che leggiamo di violenze verbali, ma anche fisiche, Sanremo si è declinato all’amore. Penso solamente a un mito che avrei voluto almeno sul podio, Orietta Berti, che a 78 anni è salita nuovamente sul palcoscenico di Sanremo per raccontare di amore tra uomo e donna, che poi sono lei e suo marito, che va avanti da anni. E penso anche ai Coma_Cose, questa giovane coppia che non tutti forse conoscevamo, che hanno cantato questo brano “Fiamme negli occhi” e che lasciavano percepire un supporto reciproco. E ancora Malika Ayane con la sua canzone dal titolo “Ti piaci così” e il fatto che si sia presentata come una diva, ma finché non ci piacciamo e non ci accettiamo, gli altri non potranno mai accettarci coi nostri difetti e per quello che siamo”.
LE DONNE NELLO SPORT RINCORRONO ANCORA IL PROFESSIONISMO – “La situazione nel mondo dello sport femminile? Ci sono stati traguardi importanti. Alcune pallanuotiste del Setterosa hanno avuto il riconoscimento all’interno dei gruppi sportivi delle forze armate ed è stato un elemento importantissimo dello scorso anno. E poi il calcio femminile approda al professionismo dalla stagione 2022/23: è un riconoscimento fondamentale non solo dal punto di vista economico, ma anche dell’impegno quotidiano che una donna, atleta in questo caso, ci mette per portare avanti quella che non è solo una sua passione, ma può anche diventare un suo mestiere. Non vedo perché le donne calciatrici debbano avere solo una passione, mentre i calciatori uomini debbano avere una carriera ben strutturata”.
DA IBRA ALLA PRO RECCO ACADEMY – “Ibrahimovic, che immagino abbia un carattere piuttosto forte, quando ha parlato e dato a tutti gli strumenti per reagire di fronte alle difficoltà e dire “se ce l’ho fatta io”, in una forma di autocritica importante, ha inteso che ce la possiamo fare tutti. Anzi, a volte l’autostima e un po’ di ego servono e sono fondamentali per poter reagire a quelle che sono le cattiverie c sopraffazioni che arrivano da fuori. Esalto quindi la concretezza – e lo dico forse da sportiva – e mi sento molto più vicino alle parole di Ibrahimovic. Anche alle mie bimbe della Pro Recco Academy Under 12 di pallanuoto dico queste cose: “dovete reagire e crede in voi stesse. E pazienza se sbaglieremo due gol: vorrà dire che ne avremo fatti tre. E pazienza se perdiamo una partita: vorrà dire che ne avremo vinte altre”.
DONNE, SPORT E STAMPA SPORTIVA – “Dobbiamo fare ancora un sacco di strada da quel punto di vista. Quante donne vedi in tribuna stampa al Ferraris? A dir tanto sulle dita di una mano. È difficile, e in questo periodo intanto è difficile proprio il nostro mestiere tout court. Ci sono firme eccezionali: mi vengono in mente firme come Manuela Audisio, ma anche firme prestate allo sport. È difficile. Ancora qualche giorno fa una giornalista inglese della BBC è stata offesa brutalmente da tifosi di rugby perché aveva intervistato il capitano della Nazionale inglese di rugby e fatto delle domande opportune. Il capitano, evidentemente stizzito, ha fatto scatenare l’inferno sui social. Questa donna ha passato un’intera serata chiusa in macchina a piangere leggendo i social”.
“Anche a me è successo con Fabio Capello, ai tempi di Savicevic, quando tra loro c’era qualche contrasto. Si girò di schiena al termine di una mia domanda. E mi è capitato anche con Gianpiero Ventura di avere qualche problema. Parliamo di rapporti che poi nel tempo si sono rinsaldati, però all’inizio l’impatto è stato difficile. Il pensiero era: “ahi! Una donna che fa una domanda di natura tecnica, qui perdiamo del tempo!”. Insomma, c’è tanta strada da fare. Parlo da femminista, ma con lo spazio accanto a me della figura maschile. Perché da soli non andiamo da nessuna parte. C’è la necessità del supporto di tutti”.
Genoa Femminile, successo sullo Spezia per 2-1. In gol Crivelli e Perna