Dopo l’intervento del doppio ex Massimo Giacomini questa mattina ai nostri microfoni, abbiamo proseguito con un collega, un addetto ai lavori focalizzato quotidianamente sulle vicende di casa Udinese. In collegamento via Skype abbiamo avuto Stefano Pontoni, firma di TuttoUdinese.it. Ecco cosa ci ha raccontato.

Che gara mi aspetto? Mi aspetto una gara spero divertente, nel senso che Genoa e Udinese sono due squadre in buono stato di forma, partite male sapendo poi riprendersi. L’Udinese sempre con Gotti, il Genoa cambiando Maran con Ballardini. Vorrei vedere due squadre che senza patemi di classifica si affrontino a viso aperto. Sono due squadre che solitamente, quando affrontano altre formazioni, si caratterizzano, passami il termine, per questo gioco un po’ “catenacciaro”, ma domani mi aspetto due squadre pronte ad andare a prendersi tre punti in una bella partita”.

Gotti pare riuscito a integrare meglio nell’ultimo periodo anche i giocatori arrivati in estate, ritrovando anche nel pacchetto difensivo un elemento fondamentale come Nuytinck. Parto con Nuytinck dicendo che con lui in campo l’Udinese ha fatto 27 punti in stagione (su 32 totali, ndr). È una pedina fondamentale per questa squadra. Un anno e mezzo fa aveva praticamente due piedi fuori da Udine: era già stato ceduto all’Amiens, poi non ci fu il tempo, l’ultimo giorno di mercato, per organizzargli una nuova vita in Francia. Restò da separato in casa con Tudor, poi Gotti è stato bravo a valorizzarlo. Non a caso è un leader in campo e fuori. Si vede perché per l’Udinese è un giocatore imprescindibile.

L’Udinese, come il Genoa, ha patito il Covid e a turno ha avuto fuori 12 giocatori. Sappiamo quanto incida, e si sa quanta fatica si faccia spesso a recuperare. Ha tanti giocatori fuori: Pussetto, Okaka, Forestieri, Deulofeu mai riuscito a tornare il vero Deulofeu. E ancora l’infortunio al crociato di Jajalo. L’Udinese ha giocato meglio con le grandi che con le piccole: le peggiore partite le ha fatte in casa con Spezia, Crotone, Benevento, quando era stata chiamata a fare il salto di qualità e impostare il gioco. Con le grandi ha fatto male solamente con la Juventus, se non forse al ritorno con la Roma. Gotti è partito con un’idea che era molto rivoluzionaria cambiando modulo all’Udinese contando sui tanti attaccanti a disposizione. Così non è stato perché, a turno, ha perso l’uno e l’altro.

Così, alla fine, ha riscoperto il “Tucu” Pereyra nel 3-5-1-1. Se sta bene, è giocatore di altra categoria. Da top club. Parliamo pur sempre di un classe 1991: a ventinove anni ha ancora molto da dare al calcio. A Udine sta trovando una buona forma dopo tanti problemi di natura muscolare. A questi elementi si aggiungo ovviamente De Paul, stella di questa squadra, e fra gli ultimi un ottimo Nahuel Molina: è partito a giri bassi. Pian piano si è adattato ai ritmi del calcio italiano. Al Boca giocava dalla metà campo in su, qui ha avuto sei mesi per imparare a difendere. Sta diventando una risorsa importante per la formazione di Gotti. Poi ci sono altre certezze come Musso, LlorenteBonifazi, centrale fisicamente molto forte che in coppia con Nuytinck è tanta roba”. 

Che 3-5-2 stile Udinese ci si aspetta a Genova? Mi aspetto una squadra sulla falsa riga di quella dell’ultimo turno. Deulofeu non ci sarà: difficile riesca a recuperare. Al massimo può recuperare per la panchina, ma non per giocare titolare. Llorente davanti in coppia con Pereyra o Nestorovski. Okaka difficilmente partirà dal primo minuto. A centrocampo Larsen a sinistra, Molina a destra. Arslan, Walace e De Paul a centrocampo, anche se molto dipenderà da dove giocherà Nestorovski: se giocasse, Pereyra si abbasserebbe a fare la mezzala, altrimenti andrebbe a fare la seconda punta. Dietro i ballottaggi sono più o meno sempre quelli: Nuytinck la certezza, accanto a lui tre giocatori per due posti. Gotti di solito è un tecnico che non cambia molto, neanche a gara in corso. Se troverà la quadra, proseguirà nel percorso iniziato nelle ultime giornate”. 


Il doppio ex Giacomini: “Udinese si è stabilizzata. Genoa preso per mano da Ballardini”