Il Genoa conquista un punto in casa contro l’Udinese, passato in vantaggio grazie a una rete di Goran Pandev (la numero 98 dell’attaccante macedone in Serie A) ma raggiunto già nel primo tempo, dal dischetto, dal solito Rodrigo De Paul (stasera al gol numero 6 contro il Grifone). Al Ferraris finisce 1-1, i punti in classifica ora sono 28: “Il Genoa ha giocato una buona partita contro una squadra importante per le qualità e per la sua forza – sono le parole di Ballardini ai microfoni di DAZN – Fare una buona partita contro una squadra così è un grande merito: siamo soddisfatti della prestazione. Eldor e Pandev dall’inizio? Ho ottenuto quel che mi aspettavo, perché la nostra idea era di non dare riferimenti ai difensori dell’Udinese, che sono tutti alti 1,90. Non volevamo dare punti di riferimento, muoverci dentro l’aurea e legare il gioco, cosa che magari non siamo riusciti a fare sempre bene ma questa era la nostra idea. Loro, quando difendono, spesso lo fanno con tutti i loro giocatori ed è difficile trovare spazio. Devi esser bravo ad allargarli giocando la palla velocemente per poi cercare l’inserimento dei centrocampisti. Mi pare che abbiano concesso poco anche all’Inter e al Milan: sono una squadra paragonabile alle più forti del campionato”.
L’allenatore del Genoa non si dice rammaricato per le palle gol capitate sui piedi di Zajc e Behrami nei minuti di recupero: “È chiaro che abbiamo avuto un’occasione davanti al portiere e colpito una traversa nel finale, ma valutiamo la prestazione e vogliamo essere contenti di un punto conquistato contro una squadra molto brava, umile e forte, che non ti concede davvero nulla. Hanno giocatori che prendono palla e fanno strappi: siamo soddisfatti della partita e del punto preso”.
Su Biraschi, rientrato dopo un girone intero di assenza: “Davide lo conosciamo e se sta bene è quello lì, anzi è il dovere che sia quello lì. Oggi ha fatto una buona partita ma di qui in avanti deve fare altrettanto bene”.
Su Strootman: “Kevin è un giocatore di spessore e di classe, intelligente ed umile, Siamo felici di averlo perché fa tutto, lo fa bene e con grande serietà”.
Su Scamacca: “Con le qualità che ha, da attaccante, deve imparare il mestiere nel movimento, nel venire incontro, nell’andare in profondità, nell’aprirsi. Deve attaccare bene la porta con i tempi giusti e giocare con i compagni, .Noi per ora, purtroppo, non possiamo permetterci di avere un secondo attaccante o un trequartista: bisogna trovare equilibri. L’Udinese, per fare un esempio, gioca con un attaccante e poi 9 centrocampisti”. Poi aggiunge ai microfoni di SkySport: “Bisogna che siamo chiari: il Genoa ha il dovere di essere una squadra compatta, dove tutti si impegnano in due fasi di gioco. Noi abbiamo 4 attaccanti, 5 con Pjaca che può fare l’esterno in determinate situazioni. In diverse condizioni puoi costruire una squadra che abbia due punte, ma oggi la nostra idea era di non dare tanti punti di riferimento agli avversari e di attaccare gli spazi per creare spazio. Gianluca è un ragazzo molto interessante, noi lo sappiamo ma credo che la squadra venga prima del singolo giocatore”.
Così Ballardini, ancora a SkySport: “C’è stata grande voglia di vincerla sempre e grande rispetto per l’avversario, una squadra bravissima nel ricomporsi e nel non darti alcuni spazi. Sono straordinariamente efficaci nel ripartire con giocatori di grandissima gamba e qualità. Il Genoa cercava di costruire, ma dall’altra parte sapeva che l’Udinese sa essere tremenda se concedi spazi. Era una partita molto equilibrata, in cui si vedeva una squadra star bene in campo: ho fatto tre cambi perché era una gara davvero molto equilibrata”.
Genoa e Udinese squadre simili? “La nostra idea – non so se fosse diversa da quella dell’Udinese – è cercare di condizionare fin da subito gli avversari, provando a farli sbagliare già nella loro metà campo. Mi sembra che loro siano stati straordinariamente bravi a ricomporsi, lasciandoti una metà campo libera ma poi farti trovare scoperto per farti molto male. Questo l’hanno fatto anche contro Sassuolo e Milan. Hanno giocatori da contropiede, le mezze ali conoscono l’inserimento”.
Sulla salvezza: “Noi quando siamo arrivati il Genoa aveva 7 punti e non era di certo nella situazione dell’Udinese. Per raggiungere la salvezza bisogna farne altri 10-12. In dialetto romagnolo si direbbe che bisogna ‘mordere nel ferro’“.
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