La ventisettesima giornata di campionato nel segno dell’ultima canzone che ha vinto il Festival di Sanremo: “Zitti e Buoni“.
CR7 ha zittito tutti non solo sul campo, ma anche davanti alla telecamera. Toro Lautaro ha zittito il Toro granata. Ringhio Gattuso il Diavolo a domicilio. Buoni i risultati per Fiorentina, Parma e Bologna in fondo alla classifica.
Più che i risultati continuano a tenere banco le polemiche, le ripicche tra le società in Lega calcio e non solo per gli euro da spartire. Lazio e Roma non ci stanno alle decisioni in modo carbonaro della FIGC e della Lega nello spostare la data del recupero di Juventus-Napoli e non utilizzare lo stesso criterio di giudizio per Lazio-Torino come successe per Juventus-Napoli scaricando le motivazioni sulle ASL. Campionato che in questo finale potrebbe giocarsi più nei Tribunali non calcistici che sui campi, con paura che non possa finire alla data prestabilita di maggio.
Il giudice ha dato ragione al Torino: va giocata la partita con la Lazio. La Lega ha spostato il recupero JuventusàNapoli dal 17 marzo al 7 aprile. Agnelli e De Laurentis hanno proposto di posticipare la partita più intossicata e infettata dal virus per recuperare energie con la sosta per la nazionale, con Madama fuori dall’Europa. Lotito non ci sta e continua a portare avanti il ricorso anti-Torino alla Corte sportiva d’Appello. Anche la Roma si appella e inveisce con una lettera contro la Lega di Serie A per lo spostamento di Juventus-Napoli e non di Roma-Napoli, in programma domenica prossima alle 21 e non spostata, come per altre gare con squadre impegnate al giovedì in Europa League, al lunedì sera. Tutto ciò non possibile per le partite delle nazionali.
Troppo facile far passare Cristiano Ronaldo dall’altare alla polvere per l’eliminazione di Madama agli ottavi di Champions. Gli errori sono della Dirigenza, di Pirlo: una svolta troppo brusca, la vecchia guardia divisa tra il suo passato di bruttezza con risultati e la bellezza in questo presente difficile da raggiungere. Agnelli, Nedved, Paratici dovranno interrogarsi se tutti i calciatori ingaggiati ultimamente sono pronti, a parte dello stile bianconero sul campo.
Il “casino” più grande non è comunque fra quelli scritti, ma la lite che continua per i diritti TV e per l’acquisizione dei fondi da ormai tre mesi. Per la querelle dei diritti Tv è tornata a galla la vera ragione. A giocare carte pesanti è TIM che appoggia Dazn per vendere servizi in fibra e cercare di limitare l’operato di Sky, che non può farlo in esclusiva su Internet perché vietato dal Consiglio di Stato.
Il mercato dei diritti televisivi e dei fondi muoverà molti miliardi con la tecnologia che ha spopolato durante i lockdown. Chi non può attendere sono le squadre che nei prossimi bilanci dovranno rifugiarsi in artifizi contabili.
I fondi sono indigesti alla Juventus in primis, a seguire alle altre squadre in cima alla classifica che pensano e vogliono la Superlega fregandosene dei pareri di FIFA e Uefa, padrone del calcio nel mondo. Dimenticandosi peraltro anche degli arbitri, anche se i designatori sono italiani, sono in mano ai due organismi mondiale ed europeo e gli aiuti mancati del passato non hanno aiutato a fare risultati.
Venendo alla giornata, si è iniziato a giocare venerdì sera.
Atalanta-Spezia 3 a 1. La Dea oltre rilanciarsi nella zona Champions ha mandato un messaggio al Real Madrid avvisandolo che stasera non farà una passeggiata. Reggono un tempo i ragazzi di Italiano, crollano nella ripresa dopo il primo gol bergamasco. Altra buona partita degli aquilotti nel primo tempo che non produce gol e risultati.
Lazio-Crotone 3 a 2. Cosmi fa soffrire la Lazio. Solo l’ennesima magia di Caicedo nel finale risolve la gara. Un Crotone che non ha più nulla da perdere e la cura psicologica di Cosmi daranno parecchi fastidi a chi dovrà incontrarli.
Sassuolo-Verona 3 a 2. Spettacolo di gol, partita in equilibrio. Vince il Sassuolo sul finale e supera il Verona di Juric in classifica piazzandosi alle spalle delle 7 sorelle.
Benevento-Fiorentina 1 a 4. Inaspettato il pesante risultato e la tripletta di Vlahovic. La Viola allontana il baratro della B, Pippo Inzaghi e le Streghe dovranno interrogarsi su come faranno a salvarsi con la difesa di burro.
Bologna-Sampdoria 3 a 1. Gli emiliani all’ora di pranzo si mangiano la Sampdoria. Bologna cinico, ma Doria troppo fragile in zona difensiva pur giocando meglio. Ranieri nel mirino della critica e dei tifosi non sapendo più vincere e per le formazione che sulla carta appaiono sbagliate.
Parma-Roma 2 a 0. La Lupa si è sbriciolata dopo aver schiantato lo Shakhtar Donetsk giovedì sera. Tutto è successo per fatica oppure megalomania non avendo perso ancora una gara con quelle della parte destra della classifica? Gli emiliani che non vincevano da 104 giorni se ne sono fregati dei dodici corner subiti e del possesso giallorosso. D’Aversa manda in campo due under 21 rumeni, Mihaila e Man, e subito vanno in gol ribaltando in velocità la Lupa e rivedendo la luce della classifica a 19 punti.
Torino-Inter 1 a 2. Soffre ma non brilla come al solito il Biscione di Conte e trova l’ottavo successo di fila. Nicola esce a testa alta non facendo vedere la differenza dei 42 punti in classifica e la scelta di riportare Sanabria in Italia lo premia con il secondo gol consecutivo. Sono le amnesie di Izzo a lanciare Lu-La.
Cagliari-Juventus 1 a 3. Non c’è stata partita: tripletta di CR7 nei trenta minuti iniziali. La rabbia di Ronaldo era tanta dopo le molte critiche ma non giustifica l’entrata alla Bruce Lee sul portiere Cragno non timbrata con il rosso dall’arbitro Calvarese, uno della vecchia guardia, e soprattutto dal VAR. L’unica consolazione sarda con la classifica che continua a piangere è il ritorno al gol di Simeone Jr. Semplici e Capozucca per uscire dalla mischia rossa puntano lo Spezia nel prossimo weekend.
Milan-Napoli 0 a 1. Trionfo di Gattuso che fa svanire i sogni del Diavolo. Altra gara condizionata dall’Europa League visto un Diavolo così mollo e con il mirino gol appannato. Solida la prestazione del Ciuccio che rincorre la testa della zona Champions. Ibra prossimamente dovrà cantare in campo con la Juventus ad un punto di distanza dal secondo posto.
Genoa-Udinese 1 a 1. Come scritto anche ieri nell’editoriale dedicato, un punto guadagnato per entrambe sul quart’ultimo e terz’ultimo posto in classifica.
A undici giornate dalla fine del campionato iniziano le polemiche pesanti sui direttori di gara. Il campionato è difficile e continuerà ad esserlo fino alla fine vista la classifica in testa e in fondo. Per Rizzoli è giunto il momento di decidere su quali giovani puntare e non potrà essere tranquillo visto e considerato che gli “anziani” continuano ad interpellare il regolamento a proprio uso e consumo.