Damiano Moscardi, 60 presenze con la maglia del Genoa in cadetteria tra 1999 e 2003 e quasi trecento in Serie B in tutta la sua carriera con le maglie non solo rossoblu, ma anche di Cosenza, Salernitana, Foggia, Fidelis Andria, Pescara e Piacenza, è stato nostro gradito ospite nell’ambito dell’ottava puntata della rubrica “Parte Destra“. Oggi osservatore dell’Inter in giro per il mondo, è anche un attento osservatore di quanto ci sta raccontando questo campionato di Serie A, ora in pausa per via delle Nazionali.
Cosa ci racconta questa parte destra del campionato, specialmente in ottica salvezza? “La classifica è ancora molto corta, il discorso è ancora molto aperto; non bisogna farsi ingannare dal fatto che il Torino ed il Cagliari siano solo a 22 punti e le altre a 29, perché comunque dando uno sguardo al calendario sono previsti ancora tanti scontri diretti, basterebbe che il Cagliari recuperi tre-quattro punti sullo Spezia vincendo lo scontro diretto e finisce che retrocede lo Spezia. Si tratta di una classifica corta e strana, le squadre che hanno ottenuto 29 punti sono coinvolte in pieno ad oggi, è normale che di settimana in settimana la situazione cambi. Già nel prossimo turno ci saranno, ad esempio, Genoa contro Fiorentina e Benevento contro Parma, per cui già al lunedì si potrebbe leggere una classifica che condanna definitivamente il Parma”.
Secondo lei perché squadre come il Cagliari, il Torino e il Parma stesso si sono ritrovate in questa posizione di classifica? Era difficile pronosticarlo… “Il Parma ha mantenuto la stessa squadra dell’anno scorso con cui aveva fatto un ottimo campionato, tuttavia con il cambio società ed altre dinamiche si poteva pensare che potesse avere dei problemi. Il Torino ed il Cagliari sulla carta, anche considerando il valore dei singoli, hanno un valore nettamente più alto di quello rispecchiato dalla classifica: entrambe hanno fatto un cambio importante alla guida tecnica, e poi hanno cambiato anche tanti giocatori. Il fatto di dover ingranare, trovare la mentalità dell’allenatore e assimilare gli schemi hanno fatto sì che si trovassero lì impelagati, vedo che ora come ora stanno facendo fatica a venirne fuori, anche se penso che la differenza la farà il valore tecnico della squadra. Tutte coinvolte dal Genoa in poi, Genoa che se sarà bravo nell’affrontare gli scontri diretti potrà stare abbastanza tranquillo. Quelle squadre che invece si trovano più in basso, intorno ai 29 punti, sanno e devono sapere che dietro hanno due corazzate per quella parte di classifica lì“.
Cosa ti aspetti da questa parte destra nel finale di stagione? E’ normale che squadre come Udinese, Bologna, Sampdoria e Genoa, quelle che hanno avuto più continuità nell’ultimo periodo, se continuano così possono tirarsi fuori dal pericolo nel giro di 3-4 partite e stare più tranquille. Per quanto riguarda Cagliari e Torino, non si possono più permettere di non ingranare e non cambiare marcia, perché il risultato imprevisto – vedi il successo del Benevento sul campo della Juventus – è dietro l’angolo, come ci insegna il campionato. Entrambe non si possono più permette di sbagliare, devono cercare di non perdere gli scontri diretti, anzi possibilmente vincerli e riaccorciare il prima possibile la classifica. Per quanto riguarda lo Spezia o il Benevento, magari come singoli ed organico possono avere un valore minore, ma sta di fatto che sono partite forte dalla Serie B vincendo il campionato e si sono mantenute alla larga dalla zona pericolante fino ad oggi. Cagliari e Parma devono fare bene nelle prossime gare per riagganciare il prima possibile il Torino, ricordiamo che il Parma avrà ancora lo scontro diretto sia con i sardi che con i piemontesi: alla fine gli basterebbe recuperare un paio di punti vincendo lo scontro diretto per salvarsi. Alla fine è ancora tutto bello aperto, un finale tutto da vivere.
Cosa fa oggi Damiano Moscardi nella vita? “Attualmente sono osservatore internazionale dell’Inter, dove sono passato quest’anno. L’ho fatto per una decina d’anni fra Palermo, Empoli e Sampdoria. Questo è stato un anno particolare poiché sono dovuto rimanere chiuso in casa a visionare i video invece di girare in Europa e nel mondo, non è stato il massimo. Un saluto ai tifosi rossoblu? Ho degli amici a Genova che sento tutt’ora, vengo sempre volentieri a vedere le partite al Ferraris, avendole vissute in campo è bello anche assistervi da fuori. È una cosa che ti rimane dentro, inutile nasconderlo. A tutti i tifosi faccio un grandissimo in bocca al lupo E per prima cosa di tornare sugli spalti il prima possibile, perché non se ne può più di vedere gli stadi vuoti. E poi di ottenere tutte le soddisfazioni che meritano, che penso sia la cosa più importante”.
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