Sono partite le qualificazioni al prossimo Mondiale in Qatar che prenderà il via a novembre 2022. Per quanto riguarda l’Europa, sono finite ieri sera le gare della prima giornata, non senza sorprese.
Si sono confermate quelle nazionali che già alla fine del 2020 avevano palesato un ottimo stato di forma, o quantomeno una progettualità tecnica e tattica ben definita. L’Italia è fra queste formazioni assieme a Germania, Inghilterra, Belgio e Portogallo, detentore del titolo di campione d’Europa da difendere in estate a EURO 2020.
Guardando in casa propria, la mano del ct Mancini si vede e la Nazionale muove i propri passi con decisione pur cambiando le pedine in campo: il 2-0 sull’Irlanda del Nord, con una gara a due volti e non senza sofferenza finale, è un risultato da mettere da parte per tenere subito il passo della vera avversaria da battere nel girone, ossia la mina vagante Svizzera. Ci sarebbe da chiedersi, un po’ fuori tema, perché in Europa i club italiani non puntino sui calciatori di casa che tanto bene fanno in azzurro anziché in prevalenza su valanghe di stranieri salvo poi ottenere ugualmente zero risultati, da anni e anni, senza soluzione di continuità.
A parte questa riflessione, ci sono anche rappresentative che alla prima uscita – che spesso si dice quella più importante perché partire bene non è mai scontato – non hanno portato a casa l’intera posta in palio e potrebbero pagare i 2/3 punti lasciati per strada. Infatti passeranno direttamente alla fase finale del Mondiale solamente le prime classificate degli undici gironi, mentre le seconde andranno a giocarsi gli ultimi tre posti.
Spagna e Croazia su tutte hanno faticato, quando non steccato del tutto: le Furie Rosse pareggiando in casa contro la Grecia dell’ex rossoblu Van’t Schip, bravo a capitalizzare con Bakasetas l’unica occasione da gol, mentre i secondi classificati all’ultima Coppa del Mondo perdendo in casa della Slovenia complice l’unica rete di Lovric.
Non va dimenticata tra le nazionali partite zoppicando l’Olanda di De Roon, che tante soddisfazioni si era tolta negli ultimi due anni, ma che qualche ruggine la mostrava già a fine 2020 (complice anche l’assenza forzata della stella Van Dijk). Il ct De Boer ha incassato una sonora sconfitta per 4-2 a Istanbul per mano della Turchia, una nazionale che promette di non regalare niente a nessuno e che può permettersi di schierare giocatori di primissimo livello. Non solamente l’esterno Yacizi (Lille) o il rossonero Calhanoglu, ma anche la coppia di centrali difensivi Soyuncu-Kabak, titolarissimi di Leicester e Liverpool in Premier League.
E pure la Francia non può dirsi soddisfatta, fermata sull’uno a uno a Saint-Denis dall’Ucraina del ct Shevchenko e dell’orobico Malinovsky, altra nazionale assieme a quella turca che non si risparmierà
Infine ci sono state quelle rappresentative nazionali in forte crescita, capaci oggi di poter godere del talento e della qualità di giocatori che nel ultimi 2/3 anni sono esplosi nei maggiori campionati europei. La prima nazionale a saltare all’occhio è la Norvegia di Haaland, all’esordio in casa di Gibilterra. Seguono a ruota la Danimarca di Eriksen vittoriosa per 2-0 contro Israele così come Svizzera (tre gol in cinque minuti alla Bulgaria in trasferta), Romania (3-2 sulla Macedonia di Pandev), Serbia (3-2 sull’Irlanda del Nord e rete del viola Vlahovic) e Russia (3-1 contro Malta). Per queste rappresentative sarà tempo di conferme già a partire da questa sera. Analogamente lo sarà per le “delusioni” dei primi novanta minuti.