Nove giornate per tutte le squadre alla fine del campionato. Campionato difficile non solo per le squadre, ma ancor di più per la categoria arbitrale.
Rizzoli ci ha provato inserendo giovani nella prima parte di stagione, ha cercato e voluto l’unificazione della CAN A e della CAN B, operazione che è stata decisiva per non far rieleggere Nicchi Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri per la quarta volta, operazione gioventù in cantina di buon successo.
Ma in questo campionato 2020/21 allo sprint l’operazione di Rizzoli potrebbe naufragare non per colpa dei giovani lanciati, ma per i difetti di quelli del passato, anche se nominati internazionali.
Dalla trentesima giornata di campionato gli interessi saranno molteplici e importanti per molte società, ma sarà difficile sbrogliarli con la rosa arbitrale a disposizione di Rizzoli. Solamente 5/6 arbitri sono in grado di reggere lo stress psicologico e tecnico di un partita importante.
In pochi fra i direttori di gara nell’attuale Commissione Arbitri Nazionale allargata hanno capito che il Regolamento del calcio non è fantasia e improvvisazione, ma istinto e intuito!
Guardando le gare dal vivo e non davanti a un televisore quello che mi ha colpito di più è stato lo spostamento dei direttori di gara su terreno di gioco. Non c‘è più un arbitro che anticipa l’azione, molti falli dentro le aree di rigore sono fischiati da dietro e la valutazione non può essere sempre felice e difficilmente sarà esatta. La prova che il VAR esamina i falli lateralmente documenta l’errore dell’arbitro. Se gli arbitri non avessero abolito, consapevoli di essere aiutati dal VAR, lo spostamento tattico in diagonale verso i vertici delle aree di rigore, considerato che la forza fisica e la corsa non manca, avrebbero l’opportunità di giudicare meglio anche senza l’aiuto della tecnologia: la foto del rigore non concesso a Zappacosta.
Confrontando le partite dirette in Champions ed Europa League con quelle del campionato italiano appare che si stiano applicando regole diverse. Nelle competizioni UEFA e FIFA sembra esserci una fase di cambiamento di studio alla ricerca di un equilibrio dettato dal Regolamento e non dal VAR.
La tecnologia nel campionato italiano, in passato, ha punito falli di mano (assurdi) e contrasti tra calciatori nelle aree di rigore non visti dall’arbitro, invece in questa stagione sono perdonati.
Tutto crea confusione nelle giacchette colorate arbitrali perché arbitravano aiutate dal VAR. Adesso meno, decisione in silenzio in Europa affinché i direttori di gara si riprendano la Regola numero 5 del regolamento del gioco calcio: “ogni gara si disputa sotto il controllo di un arbitro, al quale è conferita tutta l’autorità necessaria per far osservare le Regole del gioco nell’ambito della gara chiamato a dirigere“.
La tecnologia è stata poco digerita fuori dallo Stivale. In molti vorrebbero tornare indietro, ma visti i tanti euro investiti specialmente in Italia, si continuerà ad utilizzarla per situazioni di gioco molto evidenti.
Allora meglio ripetere che se si vogliono fare “pappagallate” europee meglio terminare la stagione in corso come era iniziata, anche se il vecchio problema del VAR nel campionato italiano continua come nel passato, la sudditanza dei giovani con il navigato arbitro o il varrista di professione dietro ai televisori e viceversa l’indipendenza dei navigati in campo coi giovani in cabina di regia.
Senza gol il calcio non è spettacolo e FIFA e UEFA stanno correndo ai ripari dal prossimo primo luglio. Troppi i gol annullati per un pollice, un orecchio, il naso davanti al difensore per annullare gol o probabilità di tirare in porta certificati dal Var, perciò ci sarà il nuovo (ritorno del vecchio) fuorigioco: con una parte del corpo in linea non si resterà in fuorigioco. Lo zero a zero non è spettacolo e bisogna lavorare per un gioco d’attacco per gli organismi che comandano il calcio, e lo spettacolo del calcio è solo il gol.
Non solo il fuorigioco allo studio, ma anche l’eterno tema del fallo di mano nelle aree di rigore, in particolare degli attaccanti: in gioco un VAR meno fiscale e più leggero nel giudicare. Meglio ripetere che le nuove disposizioni FIFA e UEFA saranno a disposizione dal primo di giugno, perciò arbitri italiani finite il campionato come l’avete iniziato per non essere accusati di intaccare il cammino delle squadra in cima e in fondo alla classifica: sono in ballo tanti euro.
La crisi arbitrale ad ogni modo continua. Il nuovo Presidente Trentalange ha aperto le porte delle TV alla domenica sera, partecipazioni che lasciano il tempo che trovano parlando di favolette e non di Regolamento applicato in modo troppo difforme.
Le ultime nove giornate di campionato preoccuperanno anche Rizzoli visto e considerato che in Europa, dove il designatore è Rosetti e il capo Collina, hanno diretto solo 3 arbitri su 10 internazionali nelle fasi finali di Champions ed Europa League: Guida, Massa, Orsato. Ad oggi solo la Roma in gioco in Europa League: l’unico a sperare di dirigere una semifinale o finale è Orsato di Schio.